F1, GP Belgio 2023: le pagelle di Spa

F1, GP Belgio 2023: le pagelle di Spa
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I voti dei protagonisti del GP di F1 del Belgio del 2023
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
31 luglio 2023

È ufficialmente formula noia, con Verstappen che domina anche il doppio appuntamento in Belgio, iniziato senza che i tifosi avessero molti dubbi sul risultato finale. Ancora una volta però è doveroso evidenziare lo stato di forma straordinaria dell’olandese, come ha dimostrato anche nel super giro di qualifica su pista ancora umida, dove ha rifilato 8 decimi al secondo, Leclerc. Voto 10 e lode a Verstappen dunque, avversari cercasi.

Dopo un periodo difficile, in Belgio è risorto Perez, bravo in qualifica, sfortunato il sabato nel contatto con Hamilton (a cui però aveva spalancato la porta) ma buon 2° in gara domenica. La differenza con Verstappen però rimane troppo grande, ma questa non è una novità. Voto 7, rianimato.

Torna sul podio Leclerc (per lo meno quello “vero” della domenica) dopo una bella qualifica e una gara sprint condizionata dal pit stop. Almeno a Spa la Ferrari è tornata a essere un po’ a sorpresa la seconda forza in campionato, ma in questo risultato ci ha messo di suo il monegasco. Che a pensarci bene però ha poco da gioire. In ogni caso voto 8,5, trascinatore.

Un altro che fa sempre la differenza da queste parti è Hamilton, che però manca il podio la domenica mentre il sabato viene addirittura penalizzato - decisione abbastanza discutibile - per un contatto con Perez. Resta il fatto che il campionissimo inglese ancora una volta ha sovrastato Russell e questo, oltre a fare morale, certamente lo aiuterà anche in sede di rinnovo con Mercedes. Voto 7,5, sarebbe bello rivederlo su un mezzo vincente.

Insabbiato da solo il sabato (non è da lui), la domenica Alonso si fa perdonare con un bel 5° posto, però l’Aston si è ormai plafonata e i giorni di gloria sembrano già un lontano ricordo. Lo spagnolo comunque tira fuori sempre il massimo o almeno ci prova. Voto 7, un gran premio come il famoso bicchiere, questione di prospettiva.

Delude un po’ invece Russell, sempre dietro ad Hamilton e mai in grado di dare un segnale, qualsiasi fossero le condizioni della pista. Intendiamoci, il giovane talento inglese non ha commesso errori e non ha demeritato, ma non è nemmeno riuscito a mettersi in qualche modo in luce (pensiamo a cosa ha fatto Piastri il sabato…) e il confronto con il compagno di squadra lo ha visto sempre perdente. Voto 6,5, per fortuna ora ci sono le vacanze.

Un altro un po’ in ombra a Spa è stato Norris, surclassato da Piastri in entrambe le qualifiche, in gara è andato a punti sia il sabato che la domenica, però stavolta il podio è sempre stato un traguardo fuori portata. Voto 6,5, un passo indietro, speriamo temporaneo.

Solo 8° Ocon, ma autore del sorpasso più bello del fine settimana (su Tsunoda), al pari di quello di Gasly su Albon. Però a ben guardare il francese non ha molto altro per cui gioire, dunque voto 7 in attesa di un’auto migliore.

A punti anche Stroll (9°), che fatica però a uscire dall’anonimato nonostante una monoposto comunque competitiva: voto 6,5 per i punti, ma per emozionarsi - o anche giustificare il sedile che occupa - ci vorrebbe ben altro.

Chiude la zona punti della domenica uno Tsunoda che finalmente dà segnali di risveglio, dopo una bella qualifica (partiva 11°). Vista la completezza di una pista come Spa viene però da chiedersi perché non riesca a farsi vedere più spesso in zona punti. Nel dubbio voto 6,5 considerando anche il capitolo “sprint” molto più anonimo.

Fuori dai punti della gara di domenica, voto 7,5 a Gasly che sabato è andato a podio dopo una bella qualifica: il francese ha sfruttato al meglio il pit stop collettivo ma poi è stato bravo a cogliere l’occasione, peccato non avere raggiunto almeno la zona punti la domenica.

Un altro che brilla solo il sabato è Piastri, ma in questo caso la sua domenica finisce alla prima curva schiacciato tra Sainz e il muretto: cose che capitano a Spa. Restano però l’impresa delle qualifiche sprint e il fantastico podio del sabato, che forse non conterà per le statistiche ma ha poca importanza: se ancora serviva una conferma sul suo talento, a Spa è arrivata. Voto 9, talento emergente.

Voto 6,5 invece a Sainz, buon 4° il sabato, vittima anche lui del contatto con Piastri la domenica: in un fine settimana in cui Leclerc torna a fare la differenza, lo spagnolo mostra di faticare a fare altrettanto, pur correndo con grande solidità (per lo meno nella gara di sabato).

Voto 0 invece a tutti quei piloti (per la verità pochi) che ancora prima di scendere in pista hanno iniziato a paventare rischi per la sicurezza a Spa in caso di pioggia, alcuni spingendosi a chiedere pesanti modifiche alla pista o a metterne in dubbio l’idoneità per la F1 di oggi. Certo, Spa negli ultimi anni è stata teatro di due incidenti mortali nelle categorie minori (uno dei quali solo pochi mesi fa) ed è ingeneroso dal divano di casa accusare i piloti solo perché pretendono di correre in sicurezza. Non sono pagati per morire, questo va chiarito al netto di qualsiasi retorica: i tempi cambiano e cambia anche il livello di rischio accettabile nel motorsport. Però se il problema è la visibilità con la pioggia, non è chiaro perché solo a Spa si tiri fuori l’argomento. Piuttosto, per migliorare la sicurezza si torni a dare la possibilità ai piloti di modificare l’assetto tra il sabato e la domenica in caso di pista bagnata, perché sicuramente non è sicuro correre con assetto da asciutto sotto il diluvio e certamente non è cambiare un assetto che fa sforare il budget annuale. E si tornino a usare le full wet, senza la farsa ridicola di giudicare troppo bagnata la pista quando ci sono le condizioni per le gomme da bagno estremo, dando l’ok solo quando la pista è ormai da intermedie, come è accaduto sabato. Oppure si dica a Pirelli che non serve più produrre e portare in giro per il mondo un bilico di full wet: questo sì sarebbe un bel risparmio. Cose di buon senso, di cui però in F1 oggi c’è estrema carenza.

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