F1 GP Brasile: le pagelle di Interlagos

F1 GP Brasile: le pagelle di Interlagos
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Paolo Ciccarone
Button vince il GP del Brasile mentre Vettel diviene campione del mondo in un GP ai limiti dell'incredibile
26 novembre 2012

In uno sport per certi versi spietato come la F1 è probabilmente vero che chi vince ha sempre ragione, ma è altrettanto vero che anche chi perde può farlo a testa alta, anzi altissima. Così, per l’ultima gara di uno dei campionati più belli di sempre, per una volta i 10 in pagella sono davvero tanti, ed è bello e anche giusto che sia così.

Voto 10 a Vettel, Button e Hamilton

Voto 10 naturalmente a Sebastian Vettel, e non solo perché ha vinto il mondiale, ma per le capacità di guida dimostrate ancora una volta con l’asfalto viscido, l’assenza di errori su una pista che cambiava aderenza ad ogni curva, la furiosa determinazione mostrata nel rimontare posizioni su posizioni, la solidità mentale con cui ha affrontato tutte le avversità che gli sono capitate, dall’incidente al primo giro all’inutile pit stop per sostituire le gomme slick appena prima che ricominciasse a piovere.  Ha solo 25 anni, ma corre già come un campione esperto quale in effetti è, affrontando un w-e in cui aveva tutto da perdere senza traccia del famoso “braccino”. Campione vero (per la terza volta).

Voto 10 anche a Button, che, in una gara in cui è facile perdere la testa, lui la mantiene ben salda e funzionante, assumendosi anche tutti i rischi del caso: come quello di continuare con le slick quando tutti passano alle intermedie (salvo poi ritornare alle gomme da asciutto dopo una manciata di giri).

Voto 10 per il coraggio quindi, ma anche per l’estrema perizia di guida, perché in condizioni di aderenza precaria ha continuato a girare forte e senza commettere il minimo errore. Certo, il contatto tra Hamilton e Hulkengerg lo agevola non poco, ma la sua rimane una gara maiuscola e non va dimenticato che la safety car gli mangia oltre 40 secondi di vantaggio sul compagno di squadra… Veggente.

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Voto 10 a Button, che, in una gara in cui è facile perdere la testa, lui la mantiene ben salda e funzionante, assumendosi anche tutti i rischi del caso

 

A proposito, voto 10 a Hamilton, che si congeda dalla McLaren con una pole position e una probabile vittoria, senza l’errore di Hulkeberg che infrange i suoi sogni insieme alla sospensione anteriore. Lui, comunque, non ha niente da rimproverarsi

Voto 9 a Hulkenberg e Massa

Voto 9 a Hulkenberg, perché in qualifica è fantastico e in gara lo è ancor di più, fino all’errore fatale. Un peccato veniale che gli costa carissimo, sicuramente il podio, forse anche qualcosa di più. Lui però ci ha voluto provare ed era giusto così, anche se i commissari della FIA l’hanno penalizzato per aver fatto… il pilota e non ragioniere. Fortissimo.

Lo stesso voto, un bel 9, va anche a Massa, pilota ritrovato un po’ fuori tempo massimo ma meglio tardi che mai: si qualifica davanti ad Alonso, parte magnificamente, resta attardato nel gioco dei pit stop ma rimonta con una grinta che raramente gli avevamo visto. Il 2° posto nel mondiale costruttori è anche merito suo.

Voto 8 ad Alonso: il “braccino” doveva venire a Vettel, e invece forse è venuto allo spagnolo, anche se questo in pochi avranno il coraggio di pensarlo, figurarsi di dirlo, dopo una stagione comunque straordinaria per Fernando. Il fatto è che si è qualificato ancora dietro a Massa e in gara, quando gli serviva assolutamente vincere, ha dato la sensazione di guardare più negli specchietti anziché davanti a sé, di pensare più a cosa poteva accadere a Vettel invece che ad attaccare come chi non ha niente da perdere, che era appunto l’unica strategia possibile per il ferrarista.

Voto 9 a Felipe Massa, pilota ritrovato un po’ fuori tempo massimo ma meglio tardi che mai


Dopo la safety car perde subito terreno e quando ricomincia a piovere non dà la sensazione di provare a riprendere Button. Certo, sull’asciutto l’auto non andava, ma sul bagnato è questione di cuore più che di aerodinamica. E con uno come Vettel, il tedesco lo ha dimostrato ancora una volta, attendere l’errore dell’avversario può essere molto rischioso.

Gli insufficienti

Per il resto, voto 5 a Raikkonen che chiude una stagione comunque molto positiva con una gara piuttosto incolore, nella quale per un momento è parso che avesse ancora bisogno di un navigatore per… ritrovare la via della pista.

Sempre meglio di Grosjean, comunque, che butta le qualifiche cercando un sorpasso tanto inutile quanto improbabile e fa il bis la domenica schiantando l’auto come un pivello pagante qualsiasi. A fine stagione il conto del carrozziere è altissimo e i risultati molto minori rispetto al suo potenziale, che rimane elevato. Voto 0, sfasciamacchine.

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Voto 5 a Raikkonen che chiude una stagione comunque molto positiva con una gara piuttosto incolore, nella quale per un momento è parso che avesse ancora bisogno di un navigatore per… ritrovare la via della pista

 

Voto 0 anche Maldonado, che rovina l’ennesima splendida qualifica con l’ennesimo errore in gara, e a Senna, che nella pista di casa non trova niente di meglio che buttare fuori Vettel infilandosi dove proprio non c’era spazio. Se il Mondiale si fosse deciso così sarebbe stato un vero peccato e un macigno sulla sua carriera, almeno moralmente.

 

Voto 6 a Webber, che si qualifica bene, ma in gara non è esente da errori e alla fine conferma di non essere in grado di fare la differenza quando succede qualcosa a Vettel. È un’ottimo secondo pilota, ma non chiedetegli di più.

Gli outsider

Chi invece meriterebbe di più è Kobayashi, che nonostante qualche sbavatura conclude a punti e mostra la solita grinta di sempre: chiude la stagione con solo 6 punti di meno dell’astro nascente Perez, ma lui è senza un volante. Una vera ingiustizia. In questa incredibile gara, voto 8 perfino a Petrov, che con l’auto che si ritrova fa l’unica cosa che può: non commette errori e arriva addirittura ai margini della zona punti, consegnando alla Caterham un preziosissimo (10 milioni di dollari) 10° posto tra i costruttori. Niente male per un pilota con la valigia senza un volante per la prossima stagione.

E a proposito di piloti senza un volante, voto 7 a Schumacher, che quindici anni fa in una gara così probabilmente avrebbe vinto: il tempo passa per tutti, ma nella sua ultima gara è pur sempre arrivato subito dietro il neo-campione del mondo di quasi vent’anni più giovane. Grazie per averci creduto e provato fino alla fine.
 

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