F1, Gp Europa 2016: Rosberg, più forte dell'elettronica

F1, Gp Europa 2016: Rosberg, più forte dell'elettronica
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Paolo Ciccarone
Il vincitore del Gran Premio d'Europa, Nico Rosberg, è stato più forte della sfortuna e dei problemi all'elettronica
19 giugno 2016

BAKU - Più forte dell’elettronica, più forte della sfiga. In poche parole, Nico Rosberg. Anche se in gara la sua Mercedes ha dato problemi elettronici, lui è riuscito a capire subito che fare e li ha corretti. Lewis Hamilton no. Ed è rimasto in quinta posizione dietro a Vettel, Perez e Raikkonen. Insomma, un disastro totale di week end, dove fra testacoda, toccate col muro e mancanza di concentrazione, Hamilton è stato surclassato da Rosberg su tutta la linea.

Non c’è stata lotta, niente. Anche con motore azzoppato la Mercedes mollava un distacco enorme alla Ferrari che ha colto un podio grazie alla testardaggine di Vettel più che a Raikkonen, che è finito quarto in pista ma che ha rischiato di più. Infatti dopo il primo pit stop il finlandese ha tagliato la linea bianca di ingresso ai box ed è stato penalizzato di 5 secondi. Con Perez alle costole e i doppiaggi che lo hanno rallentato, il terzo posto era un sogno, tanto che in gara Kimi si è fatto da parte e ha lasciato passare Vettel, almeno un secondo posto è stato conquistato. Rendendo in un certo modo meno amara la trasferta del presidente Marchionne che sperava in un regalo di compleanno (17 giugno) diverso da un secondo posto.

Ma tant’è quest’anno va così e la prima vittoria diventa ancora un sogno: “Ma la Ferrari su piste normali è più vicina, prima o dopo ce la faranno, ve lo garantisco” ha detto Lauda, concetto ribadito da Toto Wolff:”su questo tracciato la nostra macchina andava bene rispetto a loro ma su piste come Zeltweg credo saranno più vicini, mi auguro di vincere a casa mia”. Quindi ancora una volta dietro alle Mercedes e forse è andata benissimo per due cose. La prima, Ricciardo si è trovato a mangiare le gomme posteriori in maniera inaspettata (anche Verstappen stesso problema) per cui da secondo è presto scivolato indietro e ha lasciato la posizione alla Ferrari. Seconda, Perez è partito settimo per la penalizzazione al cambio, altrimenti sarebbe finito davanti a Vettel vista la forza di reazione e i tempi sul giro della Force India.

C’è poi il terzo elemento, l’elettronica Mercedes in crisi che Hamilton non ha saputo risolvere per tempo, col risultato che nella fase in cui recuperava, si è trovato rallentato e quindi fuori dalla possibilità di vedere il podio. Queste circostanze hanno aiutato la rossa a salire sul podio e a fare bella figura, anche se i tempi sul giro in alcuni casi erano un secondo netto più lenti di Rosberg. A caval donato etc etc, quindi ben venga un podio così, ma la gara apre ancora un capitolo: Raikkonen. Ha corso bene poi ha fatto l’errore che lo ha penalizzato. Tagliare la riga di ingresso box, unico su 22 piloti, è segno che era distratto. E in gara ha passato più tempo a smoccolare col box contro i doppiati, le gomme, le strategie e via di questo passo che pensare a spremere qualcosa in più dalla macchina, almeno come faceva Vettel.

Visto che su Perez non solo non è riuscito ad accumulare i 5 secondi di penalità presa per l’ingresso box, ma si è pure fatto superare in pista, il capitolo piloti è ancora aperto: “Pensiamo alla macchina - dice Marchionne – il resto c’è tempo, non è una priorità adesso. Dobbiamo pensare a vincere quest’anno e non lasciarsi scoraggiare e nel contempo pensare al 2017 che è già partito con un programma parallelo”. Ecco, pensiamo alla prossima gara in Austria dove è possibile sperare in una Ferrari più competitiva e in una Mercedes magari più a portata di mano.

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