F1, GP Messico 2021: le pagelle

F1, GP Messico 2021: le pagelle
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati di Città del Messico nelle pagelle del Gran Premio del Messico 2021 di Formula 1
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
8 novembre 2021

A Verstappen è bastata una staccata, la prima, per sovvertire completamente la prospettiva di un Gran Premio che si preannunciava molto difficile per lui, involandosi in testa alla gara, verso un titolo mondiale che con quella manovra al limite ma perfetta ha dimostrato più che mai di meritare. Altri al suo posto avrebbero evitato di correre rischi, l’olandese non ci ha pensato nemmeno per un secondo, consapevole delle sue potenzialità: voto 10, testa e cuore.

Dietro di lui un Hamilton ancora una volta all’inseguimento, ancora una volta senza mai riuscire a portare un attacco. Troppo superiore il ritmo di Verstappen, anche se è lecito domandarsi come sarebbero andate le cose se Hamilton fosse uscito dalla prima curva davanti a tutti, perché in qualifica le Mercedes avevano evidenziato di essere superiori. Colpa della maledetta aerodinamica delle F1 moderne, o semplicemente l’olandese in qualifica per una volta non aveva sfruttato tutto il suo potenziale? Nel dubbio, voto 7,5 all’inglese, impotente.

Terzo Perez, l’eroe di casa che sognava la vittoria davanti al suo pubblico: ma per vincere prima bisogna essere in grado di lottare per la vittoria, invece il messicano non è riuscito nemmeno a impensierire Hamilton per il secondo posto. Bravo Perez, però Verstappen fa un altro mestiere. Voto 7 per la consistenza.

Splendido 4° posto per Gasly, che nessuno considera nelle previsioni della vigilia, salvo trovarlo spesso e volentieri in mezzo ai big. Certo, la sua gara è stata abbastanza solitaria, ma solo perché filava troppo veloce per le Ferrari…. Voto 9, uno dei migliori.

Buon 5° posto per Leclerc, anche se Sainz a tratti ha dato l’impressione di averne un po’ di più e nel risultato finale a ben guardare non c’è poi molto da festeggiare, al netto del sorpasso compiuto in classifica costruttori. Quest’anno però va così, voto 7.

Stessa valutazione e stesso voto, 7, per Sainz, che finisce dietro al compagno di squadra ma come lui porta a casa il massimo da una gara buona per fare punti sfruttando i guai delle McLaren.

Gran bel 6° posto invece per Vettel (voto 8), che dopo un inizio di campionato difficile, al netto di qualche occasionale blackout, viaggia allegramente e costantemente davanti al più giovane Stroll (voto 5: dai non è così difficile restare in pista…), portando punti preziosi ed esperienza. La verità è che il tedesco dato lo scorso anno per bollito è sempre più il faro del team del padre del suo compagno di squadra... Fossimo negli Stroll - padre e figlio - qualche domanda ce la faremmo.

Ancora una volta a punti Raikkonen, anche se giustamente in casa Alfa Romeo (se vogliamo chiamarla così… non dovrebbero bastare due adesivi per definirsi un costruttore di F1) fa più scalpore il caso Giovinazzi. Il finlandese però delle disgrazie altrui non ha colpe: lui tira dritto per la sua strada (figuriamoci…) e quando può continua ad andare a punti con una monoposto e un team che definire mediocri è un complimento. Voto 8, un bellissimo tramonto.

Dietro di lui Alonso, ancora una volta capace di sgomitare a metà classifica come un 18enne in F3. Voto 7,5 per la tenacia, sempre e comunque.

Chiude la zona punti Norris, partito dal fondo per avere sostituito la power unit. La sua rimonta però è apparsa tutt’altro che irresistibile, come del resto la sua McLaren in questi ultimi gran premi. Che succede? Nel dubbio voto 6.

Fuori dai punti, voto 4 a Bottas, ancora una volta veloce nel giro secco ma incapace di gestire i duelli ravvicinati: dire che ha ostacolato Hamilton al via sarebbe eccessivo, certamente però ha spalancato la porta a Verstappen, non curandosi minimamente dell’unico avversario che aveva l’obbligo di tenere dietro. E anche dopo il contatto con Ricciardo, nel quale ovviamente non ha colpe, la sua rimonta è apparsa decisamente scialba considerando che il giorno prima era stato l’uomo più veloce in pista. Prova di carattere ancora una volta andata male.

Voto 8 invece a Giovinazzi, velocissimo al sabato, bravo e un po’ fortunato al via a trovare il varco giusto, quindi penalizzato dal box con l’ennesima strategia sbagliata. È brutto dirlo perché alternative non ne ha per restare in F1, ma forse per Giovinazzi sarebbe davvero meglio cambiare aria e diventare un grande altrove… Magari a Le Mans con una macchina dipinta di rosso?

Voto 5 a Ricciardo, fuori tempo nella prima staccata e a guardar bene in tutto il campionato: quando lui comincia a filare, la McLaren ormai ha perso competitività. Cosa che innervosirebbe chiunque, ma centrare Bottas alla prima curva non aiuta… 

A proposito, che succede alle monoposto arancioni? Ci sta a questo punto della stagione concentrare gli sforzi sulla monoposto del prossimo anno, ma per quanto hanno dimostrato fin qui sarebbe un vero peccato buttare un terzo posto in classifica che ad un certo punto della stagione pareva sicuro. Voto 5, urge ritrovare il bandolo della matassa.

E per una volta, un po’ a sorpresa, voto 8 alla Ferrari, perché la ripresa evidenziata in questa seconda parte della stagione è un bel segnale della capacità di reazione di Maranello: il terzo posto sarebbe un bel premio per gli sforzi compiuti, meritato, anche se continua a mancare l’acuto, o anche solo un podio per festeggiare con un po’ di bollicine. 

GP Messico 2021, le pagelle

Verstappen 10

Gasly 9

Ferrari 8

Vettel 8

Raikkonen 8

Hamilton 7,5 

Alonso 7,5

Perez 7

Leclerc 7

Sainz 7

Norris 6 

Stroll 5

Ricciardo 5

McLaren 5 

Bottas 4 

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