F1, GP Olanda 2023. Ferrari, una bandiera per sperare ancora

F1, GP Olanda 2023. Ferrari, una bandiera per sperare ancora
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Paolo Ciccarone
Il miglior risultato di Ferrari nel GP d'Olanda è stato il 5° posto di Sainz. C'è però chi spera ancora
27 agosto 2023

Carlos quinto, non è il titolo nobiliare di un Re di Spagna, ma il miglior risultato della Ferrari in Olanda, visto che Leclerc si è ritirato con la seconda Ferrari.

Una toccata al primo giro ha compromesso l’ala anteriore e il fondo che nel corso dei giri ha peggiorato il comportamento della SF23, consigliando il ritiro del monegasco in un weekend da dimenticare. Una Ferrari che non aveva passo in qualifica, rispetto al passato, e nemmeno passo in gara.

Se in prova McLaren e pure la Williams, oltre a Mercedes, erano finite davanti, in gara ci hanno pensato Gasly con l’Alpine e Alonso con l’Aston Martin a superare Sainz e andare sul podio. Alla vigilia di Monza una delusione totale. E un peccato perché prima della gara, fra il DT Cardile e i piloti, tutti a dire di aver capito i problemi e pronti alla soluzione.

Ci sono ancora 9 gare da disputare e la sofferenza rischia di diventare forte, visto che pure in una corsa segnata dalla pioggia e dalla possibilità di inventarsi qualcosa, Aston Martin e Alpine lo hanno fatto, la Ferrari no. Di sicuro stanno provando qualcosa per il futuro, i volti sorridenti dei tecnici a fine gara si possono giustificare solo così, poi per il resto è tutto incomprensibile. Lo è la sostituzione del motore a Leclerc il venerdì con un altro vecchio, lo è la sostituzione del telaio dopo la botta del sabato, che non sembrava nemmeno così forte e lo è la sostituzione del cambio, sempre con uno vecchio usato, per non pagare penalità in griglia.

La Ferrari si comporta come se stesse lottando per il mondiale, invece che essere la quarta forza in campo. La logica vorrebbe che a questo punto della stagione si buttino in campo tutte le risorse possibili: motori tirati a rischio rottura, assetti estremi nel limite del possibile. Invece a quanto pare la coperta è sempre corta. Bastava vedere le ali usate in Olanda, quelle di Silverstone per intenderci, mentre ci volevano quelle dell’Ungheria. Un confronto diretto con Red Bull e gli altri faceva capire benissimo le differenze. Certo, l’occhio va da una parte, la telemetria dall’altra. Probabile che per ovviare a un motore fiacco si debba sacrificare l’aerodinamica per non essere ancor più penalizzati.

E via di questo passo, fra i mugugni dei piloti: Leclerc in prova che si lamenta col suo ingegnere, un classico, Sainz in gara che dice di non farsi rallentare dal danno di Leclerc e sotto intende di toglierlo di mezzo, fino al perentorio “stop radio!” quando sotto l’acqua cercava in qualche modo di resistere ad Hamilton e dal box lo avvisavano con informazioni inutili ma distraesti. E il tutto mentre un temerario in tribuna sventolava l’unica bandiera Ferrari di tutto l’autodromo e celebrava il suo tifo per la Rossa davanti a 300 mila orange tutti per Verstappen. Ecco, a quel temerario la Ferrari dovrebbe dedicare qualcosa, un giro nel box, un incontro. Uno che non ha perso la fede, al contrario di tanti altri merita rispetto…

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