F1, GP Qatar 2021: Hamilton 102° pole, Verstappen 2° ma a rischio penalizzazione

F1, GP Qatar 2021: Hamilton 102° pole, Verstappen 2° ma a rischio penalizzazione
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Paolo Ciccarone
Il commento sulle qualifiche del Gran Premio del Qatar 2021 di Formula 1, del nostro Paolo Ciccarone
20 novembre 2021

LOSAIL - La prima edizione del GP del Qatar porta la firma di Lewis Hamilton in pole position. Secondo le statistiche è dal GP d'Ungheria dello scorso agosto che il pilota Mercedes non era in testa al gruppo dopo le qualifiche, dimenticandosi che appena sette giorni fa, in Brasile, Lewis era ancora davanti a tutti, solo che fra gara sprint e assegnazione a Bottas (il vincitore) della pole, più penalizzazioni, la classifica delle 102 pole di Hamilton risulta falsificata, per cui negli annali si faticherà a capire i numeri, con una certezza: sarà Max Verstappen a partire al suo fianco a poco oltre 4 decimi. Un distacco che da Red Bull nessuno si aspettava e tanto basta per avvelenare il paddock, con insinuazioni, storielle e fantascienza inclusa (leggi papà Verstappen e sostanza miracolosa spalmata sulle mani di Hamilton in Brasile).

Da un lato fa bene alla F.1, perché se ne parla, discute e gli animi si scaldano, anche se Vettel, decimo, dice bello chiaro che "è meglio darsi una calmata così la finiamo di esasperare gli animi". Ed è quello che si teme perché si sta andando oltre quelli che sono i limiti fisiologici di una battaglia senza esclusioni di colpi. E di sicuro, su un tracciato sporco di sabbia, con cordoli inesistenti se non addirittura con pendenza negativa (vedi Gasly che ha distrutto l'ala anteriore e una gomma in qualifica o Mazepin con l'ala penzoloni) andare oltre le righe va sì guadagnare tempo ma a rischio della vettura.

Non si contano, infatti, le riparazioni dei meccanici su particolari invisibili a occhio nudo ma sostanziosi per la resistenza delle monoposto. In Qatar oltre ai soliti noti (Bottas terzo di poco davanti a Gasly, ottimo con l'Alpha Tauri) spicca Carlos Sainz. Si fa per dire, perché un settimo posto a oltre un secondo da Hamilton non è certo il massimo, ma se lo confrontiamo con il 13 posto di Leclerc, alle prese con una macchina per lui inguidabile, si vede come fra compagni di squadra qualcuno ha capito prima come interpretare questa pista, vedi Alonso quinti e Ocon nono sulle Alpine.

Purtroppo c'è da capire se sia solo il frutto di un problema tecnico che per due giorni ha colpito Leclerc o se si tratti di nervosismo nel vedere il compagno di squadra che va uguale se non di più e pertanto si finisce con l'esagerare e commettere errori. Ci si augura che sia un problema tecnico facilmente individuabile perché se fosse un problema di testa, c'è poco da fare. Specie per la prossima stagione. Se guardiamo poi anche a Perez, undicesimo con la seconda Red Bull e fuori dalla Q3, si capisce meglio.

Ma intanto dopo le polemiche sulle ali posteriori (verificate ancora a tutti i team) in qualifica con Gasly su tre ruote Verstappen non ha mollato il gas, eppure la regola è chiara e ribadita: con doppia bandiera gialla ci sarà l'annullamento del tempo e siccome le bandiere gialle sventolavano da tempo prima dell'ultima curva, vedere che Verstappen non ha rallentato affatto non è un bel segnale, come dire che ci sono altri elementi di polemica nella battaglia a due con Hamilton.

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