F1, Gp Russia 2015: la Mercedes tenta l’affondo al titolo Costruttori

F1, Gp Russia 2015: la Mercedes tenta l’affondo al titolo Costruttori
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La Mercedes a Sochi può aggiudicarsi il secondo titolo Costruttori della sua storia; dovrà vedersela, però, con la gestione dei compound più morbidi su un tracciato tecnico e dall'asfalto poco abrasivo
9 ottobre 2015

Il Circus della Formula 1 approda a Sochi, per il secondo Gran Premio di Russia della storia della categoria. Il circuito di Sochi, situato nel parco delle Olimpiadi Invernali del 2014, è molto lungo: solo Spa e Singapore vantano un numero di chilometri maggiore.

 

Si tratta di una pista molto tecnica, ed in particolare il terzo settore è molto impegnativo per i piloti: gli errori, su un tracciato come questo, si pagano cari. Il circuito consta di 12 curve a destra e 6 a sinistra, per la maggior parte percorse a velocità medio bassa; molte delle curve sono a 90 gradi.

 

La curva più impegnativa è la numero tre: si tratta di un cambio di direzione verso sinistra, ispirato alla curva 8 di Istanbul, una delle più iconiche dei circuiti disegnati da Hermann Tilke. I piloti la affrontano praticamente in pieno, sollecitando in particolare lo pneumatico anteriore destro.

 

Degni di nota sono anche i due lunghi rettifili, al cui termine i piloti sono costretti a sollecitare molto i freni per affrontare al meglio le lente curve successive. Le caratteristiche del circuito richiedono l’efficienza della power unit e molta trazione, per risultare competitivi su un asfalto decisamente liscio e poco abrasivo.

 

Dove serve potenza, a farla da padrona è solitamente la Mercedes. Qui la scuderia di Brackley potrebbe aggiudicarsi il secondo titolo costruttori della sua storia: alle Frecce d’Argento basterebbe tornare dalla spedizione russa con 172 punti di vantaggio sulla Ferrari per avere la certezza matematica del trionfo. Oggi il distacco della scuderia di Maranello dalla Mercedes ammonta a 169 lunghezze.

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La Mercedes lo scorso anno si aggiudicò il titolo costruttori proprio a Sochi

Occhio alle mescole più morbide

Si tratta di un obiettivo apparentemente facile da centrare, ma non bisogna sottovalutare le insidie che la pista di Sochi potrebbe nascondere per la Mercedes: per la tappa russa del calendario F1, Pirelli ha optato per le mescole più tenere della gamma, P Zero Yellow Soft e P Zero Red Supersoft, che tanti problemi hanno causato alla Mercedes a Singapore, contribuendo fattivamente alla débâcle della scuderia in quel di Marina Bay.

 

Il motivo della scelta di Pirelli sta nel peculiare asfalto di Sochi, liscio e non abrasivo: lo scorso anno Pirelli, non avendo naturalmente a disposizione dati effettivi sulla pista, ha optato per un decisione conservativa, selezionando i compound intermedi, P Zero Yellow Soft e P Zero White Medium.

 

La scelta si è rivelata eccessivamente cauta: il degrado degli pneumatici è stato praticamente nullo, e la strategia si è giocoforza orientata su un’unica sosta. È probabile, però, che non servisse nemmeno quella: Rosberg, protagonista dello spiattellamento degli pneumatici anteriori in una partenza affrontata con eccessivo slancio, ha sostituito le gomme alla fine del primo giro, effettuando i restanti 52 con le stesse coperture.

 

Di qui la decisione di Pirelli di scegliere le mescole che più facilmente possono essere scaldate, fattore cruciale non solo per l’asfalto, ma anche per le temperature non particolarmente elevate previste per il weekend di gara. Pirelli si aspetta strategie a due o tre soste per la corsa di domenica.

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Daniil Kvyat è il secondo pilota russo ad aver corso da titolare in Formula 1, dopo Vitaly Petrov

La Russia in Formula 1

Gomme a parte, gli avversari più temibili della Mercedes in questo weekend di gara potrebbero essere la Red Bull e la Williams. La FW37 è particolarmente competitiva su circuiti in cui è richiesta potenza e trazione, mentre Red Bull potrà contare sull’eroe di casa, Daniil Kvyat, sicuramente motivato a ben figurare in patria.

 

Kvyat è solo il secondo pilota russo ad aver corso in Formula 1; pur trattandosi di un mercato chiave del settore automotive, infatti, la storia della Russia nella categoria è molto recente. Bisogna infatti andare indietro di soli tredici anni, al 2002, per trovare il primo alfiere ad effettuare un test con una monoposto di Formula 1. Si tratta di Sergey Zlobin, che provò la Minardi PS02, senza però mai scendere in pista in gara.

 

Il primo pilota titolare russo fu invece Vitaly Petrov, in forza alla Renault a partire dal 2010: nel 2011 in Australia arrivò il primo podio per Petrov e la Russia. Kvyat, invece, è approdato in Formula 1 nel 2014, diventando a soli 19 anni e 324 il pilota più giovane di sempre a conquistare punti in questa categoria, alla prima gara in carriera, in Australia. Questo record è stato successivamente battuto da chi lo ha sostituito in Toro Rosso, il giovanissimo Max Verstappen.

 

Per quanto riguarda le scuderie, invece, nel 2006 la Midland fu il primo team di proprietà russa in Formula 1; la scuderia conosciuta per 15 stagioni come Jordan fu acquisita dall'uomo d'affari russo Alex Shnaider, del gruppo Midland, e il nome del team cambiò di conseguenza. I primi punti arrivarono invece nel 2014, quando il compianto Jules Bianchi giunse nono al traguardo a Montecarlo per l'allora Marussia.

 
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Eric Boullier, Jenson Button e il team McLaren-Honda festeggiano i 250 Gp del "Samurai" Fernando Alonso

Alonso tocca quota 250 Gp

Sempre in tema di statistiche, Lewis Hamilton, qualora vincesse a Sochi, potrebbe entrare a far parte del novero dei piloti capaci di vincere le prime due gare disputate su un nuovo circuito. Del club al momento fanno parte otto alfieri: Sebastian Vettel, Michael Schumacher, Nigel Mansell, Nelson Piquet, Carlos Reutemann, Emerson Fittipaldi, Jackie Stewart e Alberto Ascari. 

 

Tocca invece quota 250 Gran Premi disputati in carriera l’alfiere della McLaren, Fernando Alonso, al centro delle polemiche per i team radio di fuoco in cui, durante il Gran Premio del Giappone, ha definito il propulsore del colosso giapponese “buono per la GP2”. E, proprio per la sostituzione di quattro componenti della power unit, in virtù di un aggiornamento apprortato da Honda, Alonso sconterà l'ennesima penalità, questa volta di 25 posizioni in griglia. Se il buongiorno si vede dal mattino...

 

Da segnalare, inoltre, l'avvicendamento in casa Manor tra Alexander Rossi e Roberto Merhi: fuori il primo - impegnato questo weekend nella tappa russa del campionato GP2, per difendere il secondo posto in classifica - dentro il secondo. 

 

Le prove libere di ieri non hanno fornito indicazioni circa la competitività delle monoposto qui a Sochi. Nelle FP1, una perdita di gasolio in pista ha accorciato la sessione di ben mezz'ora, e i piloti, una volta risolto l'inconveniente, ne hanno accusato un altro, la polvere depositata sul circuito, che, aggiungendosi alle parti ancora bagnate del tracciato dopo la pulizia del gasolio, ha finito per impedire ai team di raccogliere dati utili ed effettuare prove d'assetto. Non è andata meglio nelle FP2, funestate dalla pioggia. Ci sarà molto da fare nelle FP3 di stamani. 

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