F1, GP Silverstone 2020: chi è il favorito?

F1, GP Silverstone 2020: chi è il favorito?
Pubblicità
Mercedes, Ferrari, Red Bull: chi gode dei favori del pronostico in Inghilterra? Per capirlo, analizziamo le caratteristiche della pista di Silverstone, teatro del Gran Premio di Gran Bretagna 2020 di Formula 1
30 luglio 2020

La Formula 1 fa ritorno là dove tutto cominciò 70 anni fa. Il Circus approda a Silverstone, teatro della prima gara nella storia della categoria, nel 1950, per due GP consecutivi. Ma chi è il favorito per il Gran Premio di Gran Bretagna di domenica? Per capirlo, bisogna guardare alle caratteristiche della pista. E che pista: Silverstone è entrata nella leggenda non solo per quel lontano giorno del 1950 in cui Nino Farina vinse su Alfa Romeo 158, ma anche per le peculiarità del tracciato, tra i più amati dai piloti. E non potrebbe essere altrimenti: il circuito vanta alcune delle curve più iconiche dell'automobilismo mondiale. Copse, Maggotts, Becketts, Stowe: nomi impressi nella mente dei fan, ma anche dei piloti che le devono affrontare.

E, nel caso della Copse, c'è da aggredirla addirittura in pieno: la ciliegina sulla torta di una pista che, nonostante le modifiche nel corso degli anni, non ha perso la sua essenza, la velocità. La media di percorrenza è di 249 km/h, più del Red Bull Ring. E l'acceleratore resta a tavoletta per il 76% del giro. Numeri che fanno capire come l'apporto della power unit sia essenziale per fare centro: sia in termini di affidabilità, visto che il motore è particolarmente sollecitato, ma anche di potenza massima. Ma il fatto che la pista sia estremamente veloce non deve trarre in inganno: il carico aerodinamico è più alto rispetto a quello visto al Red Bull Ring.

Il motivo è presto detto: serve deportanza per affrontare al meglio le veloci curve di Silverstone. Sulla pista britannica bisogna avere un'ottima efficienza aerodinamica: è necessario, in buona sostanza, trovare l'equilibrio perfetto per avere la deportanza necessaria ad aggredire i cambi di direzione, senza però intaccare la velocità sul dritto. E a complicare il lavoro dei tecnici pensano le caratteristiche profondamente diverse delle curve della pista. Per la sezione Maggotts-Becketts-Chapel, serve un anteriore in grado di assicurare precisione nell'inserimento. Nei cambi di direzione più ampi, come la Brooklands, c'è bisogno di stabilità nella percorrenza, mentre nelle curve lente è necessario grip meccanico. 

Su una pista come Silverstone gli pneumatici vengono particolarmente sollecitati. Per questo Pirelli ha deciso di optare per le tre mescole più dure della sua gamma per la Formula 1, C1, C2 e C3. Questo per la prima delle due gare in programma. Per il GP del 70° Anniversario della prossima settimana, invece, saranno usate C2, C3 e C4, per sparigliare le carte in tavola a livello di strategia in gara. Non sono invece messi particolarmente in difficoltà i freni. In ogni caso, Silverstone resta una pista tecnica, capace di mettere a dura prova i piloti: una bella sfida, insomma.

E a questa sfida Lewis Hamilton ha saputo rispondere al meglio negli anni, accumulando sei vittorie in casa. Agevolato da una W11 spaziale, è lui l'indiziato numero uno per il successo. E se la Mercedes vola, la Ferrari si troverà nuovamente in Purgatorio, visto che le performance del motore e l'efficienza aerodinamica sono due dei crucci che fanno perdere il sonno ai tecnici della Rossa. Alle spalle della Mercedes, bisognerà tenere d'occhio l'ormai solita incomoda Racing Point, diventata presenza fissa nelle parti nobili della classfica. Ma molto dipenderà anche dalla Red Bull: gli ingegneri di Milton Keynes troveranno il modo di blandire la capricciosa RB16? 

Pubblicità