F1, GP Silverstone 2020: le pagelle

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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I voti dei piloti al Gran Premio di Gran Bretagna 2020 di Formula 1
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
3 agosto 2020

Nemmeno una gomma afflosciata all’ultimo giro gli hanno tolto una vittoria sulla quale nessuno aveva molti dubbi: dopo una pole position magistrale (anche se l’unico in grado di impensierirlo poteva essere Bottas), Hamilton in gara ha sempre dato la sensazione di avere il controllo della situazione, anche quando il compagno di squadra cercava di impensierirlo, e i guai finali alle gomme sulle Mercedes insieme al brivido finale gli hanno regalato 25 punti sull’unico e teorico avversario per il mondiale. Voto 10, inarrestabile.

Pensi ad Hamilton e per contrapposizione tocca parlare subito di Bottas, anche se il finlandese ha chiuso solo 11°, fuori dai punti: per lui voto 7,5, sicuramente un giudizio po’ severo, ma come è giusto che sia per chi - come si diceva a scuola - “avrebbe le possibilità, ma non si applica abbastanza”. No dai, in realtà a certi livelli trattasi più di talento naturale che di forza di volontà e l’inglese semplicemente ne ha di più. Il finlandese ogni anno parte bellicoso, salvo dimostrare ben presto di non reggere il passo: ogni tanto infila una gara magistrale, ma per vincere il mondiale ci vorrebbe ben altra intensità e continuità di rendimento. L’esito finale, per quanto ingiusto, spegne prematuramente ogni flebile speranza iridata.

Vorrei ma non posso. Un altro che vorrebbe – e potrebbe anche, se solo la macchina lo assistesse - è Verstappen: quest’anno l’olandese rischia di annoiarsi di brutto, troppo lento per impensierire le Mercedes e troppo veloce per duellare con le Ferrari. Povero Max, ancora una volta coglie il massimo possibile con la Red Bull, ma questo inizia ad andargli un po’ stretto. Voto 8, dategli una macchina vincente!

Lo stesso discorso potrebbe valere per Leclerc, con l’aggravante per il monegasco di essere condannato a correre con una monoposto buona per i punti o poco più. Così il 4° posto in qualifica e il podio in gara sono da archiviare come risultati eccezionali. Ed il problema, per lui e per tutti i ferraristi, è che lo sono davvero. In ogni caso bravissimo a trasformare per un giro - l’unico che conta davvero, al sabato - un somaro in un cavallino di razza e a tenersi tutti dietro in gara, anche quando gli altri ne avevano di più. Voto 10, immenso.

Gran 4° posto di Ricciardo, in parte grazie ai problemi altrui, ma lui ha il grande merito di lottare per tutta la gara per un 6° o 7° posto come se ci fosse in palio la vittoria. Così quando arriva l’occasione, l’australiano è pronto a coglierla. Speriamo di rivederlo presto almeno sul podio: voto 9, continua a crederci e noi con lui.

5° posto per Norris, divertente da vedere e veloce come sempre, ma è un fatto che in casa sua il compagno di squadra gli è sempre stato davanti, almeno finché la sua anteriore sinistra ha retto. E allora voto 7,5, ma non la sua gara migliore sulla pista di casa.

Alle sue spalle, Ocon continua a prenderle da Ricciardo, ma gradualmente sta dimostrando di riprendere il ritmo dei migliori, perché un anno di inattività a questi livelli pesa anche se sei dotato di un gran talento. Voto 7, curiosi di vedere fin dove potrà arrivare.

Chi invece continua a convincere è Gasly, autore di una bellissima gara con l’AlphaTauri, con la quale in gara riesce a sopravanzare vetture che sulla carta parevano irraggiungibili. Invece il francese si conferma gran talento: ora per lui si parla di una chiamata di ritorno in Red Bull, ma siamo sicuri che gli convenga davvero? Intanto voto 10, perché più di così con la monoposto di Faenza proprio non era possibile chiedergli.

Per contro, Albon continua a pasticciare, mostrando una preoccupante involuzione: manca la Q3, in gara sperona malamente Magnussen e per questo viene sanzionato, quindi con gomme più morbide e fresche nel finale è autore di una bella rimonta che gli vale l’8° posto. Punti buoni per muovere la classifica, ma non per rafforzare la sua presenza nel team. Urge un cambio di passo e una ritrovata serenità, nonostante un ambiente famoso per triturare piloti pur talentuosi. Voto 5, anche se crediamo che meriti di essere in Red Bull.

Gara sotto tono anche per Stroll, che a ben guardare non sbaglia niente, ma in qualifica è meno brillante del previsto (6°) e in gara perde addirittura 3 posizioni venendo gradualmente superato da piloti partiti alle sue spalle. In realtà il canadese corre sempre con il gruppo degli inseguitori, ma non riesce mai a sferrare l’attacco decisivo, né a dare l’impressione di “averne di più”. Eppure la “Mercedes rosa” dovrebbe essere un missile a Silverstone. Delle due l’una: o senza Perez a dare indicazioni al team, anche Stroll finisce per essere meno efficace, oppure in Racing Point hanno volutamente tirato un po’ il freno sperando così di avere qualche possibilità in più di cavarsela nel ricorso avanzato da Renault. Nel dubbio, per Stroll voto 6,5: si può fare di più.

Chiude la zona punti un nottambulo Vettel, già orrendamente 10° al sabato e in gara a punti solo grazie ai problemi di Sainz e Bottas. Va bene che il venerdì ha girato meno degli altri, ma per un pilota con la sua esperienza non può essere un fattore così decisivo: voto 5, inguardabile.

Fuori dai punti, voto 8,5 a Sainz, che torna a casa (si fa per dire, tra 7 giorni si corre di nuovo a Silverstone) a mani vuote, ma con la soddisfazione di essere sempre stato davanti a Norris sulla sua pista di casa. E siccome il pilota inglese è tosto davvero, non si tratta di impresa da poco.

Voto 5 invece a Grosjean, perché va bene che non è abituato a respirare l’aria rarefatta della zona punti (dove comunque è finito temporaneamente solo grazie ad una strategia diversa e un po’ illogica del team), ma spostarsi a 300 km/h in frenata non è proprio una bella cosa: primo perché è contro il regolamento, secondo perché il francese dava sempre l’impressione di muoversi con una frazione di secondo di ritardo, quando l’avversario era già quasi entrato (tutt’altra cosa rispetto a quando la stessa manovra era compiuta da Verstappen, capace con l’intuito dei campioni di anticipare la mossa dell’avversario). Insomma, qualcuno ha apprezzato la gara del francese, a noi è sembrato più fumo che arrosto. Infatti è finito 16°.

E voto 5,5 a Russel, perché quest’anno la Williams è sì poca cosa, ma non così scarsa da non riuscire a provare ad andare a punti: l’inglese però ogni tanto commette qualche errore di troppo ai quali con una monoposto così poi non c’è modo di rimediare. Nel caso specifico, forse senza le 5 posizioni in griglia perse per non avere rispettato le bandiere gialle in Q1 avrebbe potuto almeno lottare per un arrivo in zona punti. L’inglese è bravo, ma ora per lui è venuto il momento di concretizzare.

Voto 7 di incoraggiamento invece a Giovinazzi, sempre davanti a Raikkonen: con una monoposto pessima e un team che inspiegabilmente fa il possibile per metterlo in difficoltà, ad Antonio tocca consolarsi così.

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