F1, GP Singapore 2019: gli appunti di viaggio del nostro inviato

Pubblicità
Paolo Ciccarone
Il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone, racconta il suo viaggio verso Singapore per il GP
21 settembre 2019

Dopo gli stress di Monza, gara di casa, andare a Singapore sembra quasi una vacanza premio. E' vero, ci sono 13 ore e passa di voli, scali e 6 ore di fuso orario, un clima caldo e umido ma, sopratutto, gli odori della cucina cinese di strada. Ma non importa, perché Singapore merita sempre. Non tanto per la gara e la pista in sé quanto per il clima e l'ambiente. L'architettura è all'avanguardia, ci sono scorci del futuro a contatto con la tradizione malese e cinese, un contrasto accentuato dai residui coloniali cari ad Hemingway (il Raffles Hotel col bar ha appena riaperto dopo due anni di ristrutturazione).

E allora, con queste premesse, si parte direzione Malpensa. E qui cominciano i primi intoppi. Kimi Raikkonen ha bisogno di materiale per la tuta e la Sparco fa trovare un corriere pronto alla consegna in aeroporto. Salta l'ora di appuntamento perché in tangenziale a Milano c'è un incidente ed è tutto bloccato. In pratica, alla fine di tutto, per fare 80 km ci sono volute 2 ore e 40 minuti. Tornando al corriere che aspetta in aeroporto e al traffico bloccato, quando finalmente ci si incontra alla rotatoria giusta, dopo aver fatto tre volte il giro dei vari piazzali, comincia l'altro problema. Trovare parcheggio per la vettura. Seguendo le indicazioni di Malpensa ce ne sono liberi 3, arrivando sul posto si scopre che si accede solo dopo aver prenotato on line e pagato! Peccato nessuno lo avesse detto e il sito indicasse posti liberi disponibili.

Il tempo scorre, il posto non si trova e cominciamo a vedere il nostro volo Emirates che decolla mentre noi stiamo girando in tondo per l'aeroporto... Presi dallo scoramento, dopo aver girato tutti i parcheggi multipiano disponibili, tutti strapieni ma con i segnali che indicano posti liberi, presi dallo sconforto e dalla disperazione ci avviamo a un parcheggio con il cartello "solo posti on line prenotati". Premiamo il tasto tanto per vedere l'effetto che fa. Miracolo, l'asta si alza e dentro è il deserto di posti liberi. Complimenti all'organizzazione aeroportuale, se volevano fare peggio non sarebbero riusciti pure a impegnarsi.

Entriamo di corsa, passiamo i controlli e l'addetto chiede cosa sono quelle tute e sottotuta nella borsa. "E' materiale per Raikkonen gli serve a Singapore" rispondiamo. E lui comincia a parlare di F.1 Ferrari, di Kimi, Leclerc, intanto l'altoparlante chiama il nostro nome, l'imbarco sta chiudendo, di corsa andiamo al controllo passaporti e... sorpresa. E' tutto bloccato perché il lettore ottico di riconoscimento facciale è andato in tilt. Un centinaio di persone in fila, gente che torna indietro dal cancelletto e ricomincia la trafila. L'altoparlante manda l'ultimo avviso di imbarco, passiamo di corsa mentre la polizia osserva distratta la massa di gente ferma in coda. Hanno voluto l'elettronica, ecco i risultati. All''imbarco la hostess ci chiama per nome (tanto ormai eravamo diventati intimi dopo tutti gli appelli) mostriamo il cellulare e...scarico! Niente carta di imbarco, ma lei gentilissima le stampa e ci mette tranquilli.

Saliamo a bordo e tutti ci guardano. Valsecchi di Sky F.1 è là seduto che ride e ci fa "Allora, ti decidi che siamo in ritardo per colpa tua?" .In effetti partiamo in ritardo, però si parte. Destinazione Dubai dove prendiamo il volo per Singapore. E qui altra sorpresa. Strapieno, gente in overbooking, tutti che vanno a Singapore. Emirates ha diversi voli per l'Australia che fanno tappa a Singapore, eppure sono tutti pieni. Inglesi, australiani di rientro a casa dopo vacanze in Europa, tifosi inglesi di Hamilton con tanto di divisa ufficiale Mercedes e cappellino di ordinanza...Dopo una notte insonne, con l'aereo che ha ballato violentemente dall'India fino a poco prima dell'atterraggio, nelle 5 ore di sballottamenti e salti vari anche gli atei si sono convertiti a una qualsiasi religione, poi finalmente si atterra e si scopre il nuovo terminal di Singapre. Stupendo, cascate d'acqua, foreste tropicali, giardini pieni di orchidee e negozi di lusso come da nessuna altra parte al mondo.

Ci si ferma a osservare lo spettacolo, mentre i prende un taxi e si va in hotel. Qui la prima notizia buona: è mattino ma la stanza è libera. Doccia, cambio di vestiti e via verso la pista. Sono solo...3 km a piedi col caldo folle e umido, arriviamo che una spugna è meno bagnata e nel box Alfa Romeo Mark, il fisio preparatore di Raikkonen, ci aspetta a braccia aperte. Consegnato il pacchetto, finalmente si lavora...sereni. Rientro di notte in hotel, dormita e via per altro giorno. Avendo un po' di tempo giriamo per la vicina China Town. Soliti acquisti ricordo e incontriamo la collega di Repubblica, Alessandra Retico. Disperata, il suo cellulare non carica più e non legge nemmeno la scheda. Praticamente isolata dal mondo.

Giriamo per negozi, chioschi e altro ancora. Fino a trovare una occasione. Un cellulare smartphone ultima generazione a 95 euro. Lei decide se prenderlo o meno, ha bisogno di sentire il giornale. Intanto le sbloccano la carica del suo cellulare, verificano la scheda Sim e mentre lei aspetta di risolvere il problema, compriamo noi il cellulare in offerta che doveva prendere lei. Non ci serve, non sappiamo che farcene, ma a quel prezzo (molto meno che in Italia) tanto vale fare l'acquisto. Sembriamo la nuova versione di Stella Bruno alle prese con lo shopping internazionale, però intanto il telefonino è lì a qualcuno a Natale servirà per regalo.

In pista, intanto, Ricciardo ride (al solito) e molla pacche sulla spalla a chi incontra. Ci rifila un batti il cinque sulla mano che ci sloga fino al gomito, Vettel e Leclerc si sfidano in un gioco a quiz per la televisione finlandese (vince Leclerc...) e Sebastian ride come se non ci fossero problemi. Hamilton è appena arrivato da Milano, dove ha presenziato all'inaugurazione di un negozio Hilfiger partendo diretto per Singapore non prima di essersi fatto qualche sfilata della moda a Milano. Intanto si viene a sapere che Mario Chiarappa, un fotografo che calca le piste da anni, è bloccato in Italia per problemi di salute. Un abbraccio e un in bocca al lupo per lui ma i colleghi si sono dati da fare per dargli una mano. E' un bell'aspetto della solidarietà in pista che fa piacere, perché ci sono cose più importanti che la F.1.

Intanto, mentre la notte cala su Singapore, il bar della sala stampa è in netto declino rispetto al passato...I party per la stampa non si fanno più. Solo le serate all'Amber Lounges con modelle stratosferiche (e ingressi costosi). Intanto Massimo Arduini, PR Brembo F.1, è alle prese con una emergenza medica. Trova un dentista in Orchard Road, la via dello shopping e del lusso. In 30 minuti il dentista fa benissimo il suo lavoro. Quando Arduini vede il conto, pagato cash (altrimenti qui manco ti fanno entrare in clinica) con quei soldi si cambiava tutta la dentiera (se l'avesse avuta). Basti dire che una estrazione costa 1300 dollari, una carie semplice 400 dollari, la visita 200 dollari. Che dire? Oltre che bravi dentisti, non si può fare a meno di restare a ... bocca aperta di fronte a certe cose!

Pubblicità
Caricamento commenti...