F1, GP Spagna 2018: le pagelle di Barcellona

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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati di Barcellona nelle pagelle del Gran Premio di Spagna 2018
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
14 maggio 2018

Contro un Hamilton e una Mercedes così straripanti, era inevitabile che il Gran Premio di Spagna finisse per essere una (velocissima) processione. E così è stato: onore però al pilota inglese, apparso su un altro pianeta anche rispetto al compagno di squadra. Al solito dopo due gare così così tutti sono pronti a mettere in dubbio le motivazioni e la capacità di concentrazione di Hamilton e al solito lui li smentisce in pista nella gara successiva. Voto 10, imprendibile.

Imprendibile anche per Bottas, ad un soffio da lui in qualifica ma di un’altra e più terrena categoria in gara, anche se alla fine in Ferrari gli regalano ai box un secondo posto che il finlandese stava faticando più del dovuto a prendersi in pista. Voto 7, si può fare di più.

Al terzo posto Verstappen, nonostante un tamponamento forse con concorso di colpa - perché su strada chi tampona ha sempre torto, ma in pista le cose sono un po’ diverse - e un’ala anteriore mutilata, ma capace comunque nel finale di tenere a bada Vettel senza nemmeno affaticarsi troppo, e stavolta nettamente più veloce di Ricciardo. Una gara lineare e concreta che visto l’andazzo di questa stagione quasi stupisce. Voto 7,5: rinsavito (?).

Quarto posto per Sebastian Vettel nel Gran Premio di Spagna 2018
Quarto posto per Sebastian Vettel nel Gran Premio di Spagna 2018

Quarto Vettel, e lasciando perdere per un momento i punti è un risultato assai peggiore dell’8° posto in Cina, perché là il binomio rosso aveva se non vinto almeno convinto: a Barcellona invece è stato un week end di sofferenza. Il tedesco però ha tirato fuori il meglio del suo repertorio, al sabato come la domenica in gara, con una partenza strepitosa e un guizzo per passare Magnussen mentre Bottas usciva dai box. Prima che un altro box, quello rosso, lo azzoppasse. Voto 8,5, incolpevole.

Voto 6,5 sulla fiducia a Raikkonen, un altro che colpe particolari non ne ha, se non quella di non essersi espresso mai nel fine settimana sui livelli di Vettel.

E voto 6,5 anche a Ricciardo, meno smagliante del solito e 5° sotto la bandiera a scacchi, velocissimo quando ormai era troppo tardi. Altalenante.

Daniel Ricciardo, della Red Bull, ha tagliato il traguardo in quinta posizione
Daniel Ricciardo, della Red Bull, ha tagliato il traguardo in quinta posizione

Alle loro spalle e “primo degli altri” Magnussen, che quest’anno sta davvero brillando, un po’ perché l’auto gli consente di mettersi in evidenza, un po’ perché con un compagno di squadra così masochista è fin troppo facile passare per quello su cui contare all’interno del team. Certo è che il danese ha disputato un’altra corsa veloce e priva di errori, sfruttando tutto il potenziale della sua monoposto. Voto 8, rigenerato.

Su Grosjean invece c’è nuovamente da interrogarsi su cosa gli stia succedendo. Un classico se ripensiamo alla carriera del francese, che ha sempre alternato disastri in successione a periodi in cui eccelleva per velocità e costanza. Certo è che spararsi all’indietro in mezzo al gruppone che sopraggiunge, dopo avere creato una bella cortina di fumo, è un errore madornale per uno della sua esperienza, per non parlare del rischio che ha fatto correre a mezzo schieramento di partenza. Voto zero, sperando che risolva preso quello che si è (nuovamente) rotto nella sua mente.

Tra le vittime del francese anche Hulkenberg, così a tenere alto l’onore della Renault è stato Sainz, solido 7° e nuovamente a punti, oltre che davanti ad Alonso a parità di motorizzazione. Voto 7 per Carlos jr, in crescita dopo un avvio di stagione meno brillante del previsto.

Nico Hulkenberg è stato vittima di una manovra scellerata di Grosjean in partenza
Nico Hulkenberg è stato vittima di una manovra scellerata di Grosjean in partenza

A proposito del campione spagnolo: per tutta la gara ha lottato come merita di poter fare, anche se per posizioni che non gli competono. Per lo meno è tornato a divertirsi, e il confronto con Vandoorne lo vede sempre svettare nettamente, come a ricordare a tutti che la classe è sempre quella, di primissimo livello. Voto 7,5, generoso.

Dopo il podio di Baku torna alla normalità la Force India, però il 9° posto è complessivamente un buon risultato, che muove la classifica e il morale su una pista sulla carta difficile per le Pantere Rosa: bravo ancora una volta Perez a sfruttare tutto il potenziale dell’auto, anche quando c’è da soffrire per portare a casa qualche briciola. Voto 7, combattente.

Chiude la zona punti Leclerc, che su una delle piste più esigenti del Mondiale tiene per tutto il fine settimana la Sauber-Alfa Romeo su posizioni che, diciamo la verità, non merita. Lo fa guidando con classe, lottando quando c’è da lottare ma sempre stando ben attento a non rovinare tutto con una ruotata di troppo, data o subita, altro segno di una velocità di apprendimento superiore anche a quella della F1 che ha sotto il sedere. Voto 8,5, fenomeno in ascesa.

Il monegasco della Sauber, Charles Leclerc, ha concluso la gara a punti in Spagna
Il monegasco della Sauber, Charles Leclerc, ha concluso la gara a punti in Spagna

Per il resto, voto 10 alla Mercedes che è tornata a fare paura. A tutti, pure agli spettatori a casa perché se questo sarà l’andazzo nelle prossime gare ci attende un Mondiale molto meno divertente di quello che già pregustavamo.

E voto 5 alla Ferrari, perché in una tappa fondamentale - da tradizione anche per gli aggiornamenti - è sprofondata senza un vero motivo. O meglio, un motivo ci sarebbe: le famose gomme, che però sono uguali per tutti e francamente adombrare dubbi sulla Pirelli è fuori luogo. Anche perché molto ha pesato la strategia, che ha fatto perdere due posizioni a Vettel con una seconda sosta perché dopo averlo fatto fermare molto presto al muretto rosso non erano sicuri di poter tirare avanti fino alla fine. Con una strategia più lineare il tedesco avrebbe probabilmente colto un 2° posto e ora parleremmo di una situazione ben diversa, a livello di morale e di classifica. Soprattutto, per un team come la Ferrari ci può stare non riuscire a far funzionare perfettamente le gomme su una pista, ma non riuscire a capirne nemmeno i limiti di tenuta è una mancanza sorprendente nella F1 ipertecnologica e ipercontrollata di oggi.

F1, GP Spagna 2018: le pagelle

Hamilton 10

Mercedes 10

Vettel 8,5

Leclerc 8,5 

Magnussen 8

Verstappen 7,5

Alonso 7,5

Bottas 7

Sainz 7

Perez 7 

Raikkonen 6,5

Ricciardo 6,5

Ferrari 5

Grosjean 0

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