F1, Gp Ungheria 2015: i misteri ungheresi di Mercedes e Ferrari

F1, Gp Ungheria 2015: i misteri ungheresi di Mercedes e Ferrari
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Paolo Ciccarone
Sull'Hungaroring aleggia un'ombra di mistero: cosa è successo alla Mercedes, oggi in grande difficoltà? Qual è, poi, il significato delle criptiche dichiarazioni di Arrivabene? | <i>P.Ciccarone, Budapest</i>
26 luglio 2015

Mercedes da bollino…rosso

Cosa è successo alla Mercedes che da buldozer della F.1 la domenica sembravano una sezione staccata delle Sturmtruppen di antica memoria? Nel senso di striscia dei comics visto che il dominio delle prove si è trasformato nel disastro della gara. Han cominciato sbagliando clamorosamente la partenza.

 

Non uno, ma entrambi i piloti sono stati lenti nell’avvio al punto che alla prima curva le due Ferrari erano già davanti. Nel corso del primo giro, anzi mezzo giro, Hamilton mette due ruote nell’erba per superare Rosberg (da lì poteva andare solo a fare un salto all’Aquapark…) e finisce nella sabbia, la porta in pista sporcando tutto e finisce in decima posizione.

 

Poi la rimonta, Rosberg che annaspa contro il ritmo delle Ferrari (che strano, con quelle gomme e temperatura non doveva capitare una cosa simile…) fino a quando, 44 giro, con la safety car e il gruppo compatto Gino Hamilton ne combina ancora una, o due, delle sue. Riattacca Ricciardo, gli molla una ruotata e lo manda pure a quel paese, ma alla fine viene penalizzato (e anche nei pit stop era stato molto lento) stavolta cambia pure il muso, poi si fa il drive trough e finisce in fondo.

 

Tocca a Nico, Ricciardo è velocissimo, lo infila, arriva lungo ma ci sta e Rosberg gli taglia la strada, col risultato con Durbans Dentone Daniel rompe l’ala e Nico la gomma, torna ai box a rallentatore dopo essersi scofanato mezza pista dentro e l’altra metà fuori. Risultato finale: Wolff abbozza, Lauda fa il telecronista per la TV davanti al box di Vettel e il riassunto finale è uno solo: “shit” dice Wolff. Rosberg pure. Ma in tedesco.

Ferrari da bollino… nero

F1 2015 Ungheria ven
Arrivabene ha rilasciato delle dichiarazioni criptiche alla fine del Gran Premio

 

Una volta che Raikkonen va, anche se a distanza da Vettel, ma era pur sempre secondo, si è rotto un particolare che lo ha costretto al ritiro. La colpa non è di Kimi ma la dimostrazione che quando qualcosa deve andare male, finisce sempre a quello che ha i pantaloni a mezz’aria. Un peccato e un allarme perché la Ferrari ha sempre avuto una ottima affidabilità.

 

Le parole di Arrivabene sono state però arcane. Chi è che rema contro la rossa? Chi vuole dividere la squadra? I rivali? E’ normale, non c’è nulla di strano, lo è se invece è qualcosa all’interno della Ferrari. Che ci siano malumori è lampante, ma questa vittoria serve per sistemare tutto.

 

C’è poi la polemica RAI sulla mancata inquadratura delle Ferrari, Arrivabene l’ha liquidata come una sciocchezza, ma sul web la protesta aumenta. In passato è successo che chi era in testa non venisse inquadrato, si cerca sempre la lotta e qui di lotta ce ne era. Cosa voluta o casuale? Che ci siano differenze di punti di vista è possibile, che la TV la controlli Ecclestone pure, ma le inquadrature di solito sono quelle per gli sponsor e i campi stretti per non far vedere le tribune vuote in certi autodromi.

 

Se Arrivabene sa qualcosa e ha voluto sminuire la portata della polemica o meno non si sa, è un campo minato. Conoscendo benissimo Mazzoni, il telecronista della RAI e sapendo che non si espone senza motivo (in quell’azienda anche i muri hanno orecchie e non resti 25 anni in un posto se non sei più che equilibrato) è possibile che ci sia sotto qualcosa.

C’è poi la polemica RAI sulla mancata inquadratura delle Ferrari, Arrivabene l’ha liquidata come una sciocchezza, ma sul web la protesta aumenta

 

Di sicuro a volte la produzione tv per i paganti (vedi Sky) è diversa da quella in chiaro, che viene fatta dall’emittente nazionale. E quindi, oltre la vittoria di Vettel, sono questi punti neri che necessitano chiarimenti, come il fatto che la Ferrari lenta nei giorni e nei GP precedenti, tutto ad un tratto ha cominciato a suonarle di santa ragione con tempi da primato. Un altro mistero ungherese.

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