F1, GP Ungheria 2018: le pagelle dell'Hungaroring

Pubblicità
Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati dell'Hungaroring nelle pagelle del Gran Premio di Ungheria
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
30 luglio 2018

A volte le gare si vincono al sabato, ma questo è tutt’altro che un demerito: sotto la pioggia Hamilton ha fatto valere il proprio talento, dando una lezione di guida a tutti (in primis al rivale Vettel) e andando così a conquistare una preziosissima pole position, anche perché protetta dalla seconda posizione di Bottas. In gara poi si è trattato solo di gestire al meglio le gomme e non commettere errori, anche se il compagno di squadra dietro lo ha aiutato fin troppo a nostro parere, sportivamente parlando: e allora voto 9 a Hamilton, imprendibile.

Vettel alla fine ha limitato i danni cogliendo almeno un 2° posto, tra l’altro con un bellissimo sorpasso su Bottas, però il 4° posto al sabato, dietro anche a Raikkonen, dimostra che qualcosa continua a mancare quando le condizioni sono difficili. Che fine ha fatto il ragazzino che sull’asfalto bagnato di Monza dava lezioni di guida a tutti? Voto 6,5, occasione sprecata.

In prospettiva, ci sentiamo di valutare più positivamente la gara di Raikkonen, e non solo perché al sabato si è qualificato meglio: certo, è arrivato alle spalle del tedesco, ma la sua gara è stata fin da subito sacrificata in favore di Vettel, che si è guardato bene dall’infilare quando ne aveva l’occasione, nel finale. E allora voto 7, rallentato.

In una gara fin troppo tattica, per fortuna che c’era Ricciardo. Disperso al sabato, per poco non si ritira alla prima curva ma da lì costruisce una rimonta strepitosa, a suon di sorpassi su una pista dove dicono tutti sia difficilissimo passare. Nemmeno lo speronamento di Bottas lo ferma: un bel segnale per un talento puro che nelle ultime gare sembrava un po’ in difficoltà. Voto 8,5, bentornato.

Solo 5° Bottas, dopo essere partito dalla prima fila, ma sono cose che capitano quando corri più per il tuo compagno di squadra, e per rovinare la gara ai suoi inseguitori, che per te stesso. Situazione per altro che il finlandese ha più che altro subìto, sia chiaro. Roccioso della difesa su Vettel e Ricciardo, anche se in entrambe le occasioni esagera, commettendo due errori di valutazione che potevano costare carissimi ai suoi avversari. E allora voto 6, diga umana.

Valtteri Bottas in azione in Ungheria
Valtteri Bottas in azione in Ungheria

Uno che invece ha corso con l’unico pensiero di andare forte è stato Gasly, e i risultati si sono visti: bravissimo al sabato a entrare in Q3 e centrare addirittura la sesta piazza, in gara il francese si è confermato, ribadendo di essere un bel talento da tenere sotto osservazione. Voto 8,5, piccola grande impresa.

Ancora a punti Magnussen, 7°, capace di filare con il bagnato al sabato e poi anche con l’asciutto la domenica: non sarà il più simpatico del paddock, ma il danese sta facendo il suo lavoro in modo impeccabile. Voto 7,5.

Alle sue spalle chiude 8° Alonso, dopo un’altra gara a centro gruppo, a lottare con gente che inizia ad avere dieci anni di meno e ancor meno coppe in bacheca, ma lo spagnolo continua a dimostrare una grinta sorprendente. Voto 7, tenace.

Solo 9° Sainz, ed è un peccato dopo la splendida qualifica, ma su questa pista la Renault proprio non andava e lo spagnolo può consolarsi vantando almeno di essere stato nettamente davanti a Hulkenberg in questo week end. Voto 7, in ripresa.

Chiude la zona punti Grosjean, e anche se il suo compagno è più su in classifica il risultato va valutato positivamente considerando il semi-disastro che è stata finora la stagione del francese: per lui voto 6,5 di incoraggiamento.

Fin qui i piloti. Prima di concludere però, voto 5 alla Ferrari, che con una macchina vincente si trova a dover inseguire: manca troppo spesso qualcosa nel momento decisivo, a volte il pilota, in Ungheria anche in meccanici - in genere bravissimi - e forse anche la strategia, sebbene raddrizzare una seconda fila con una partenza regolare per tutti fosse impresa difficile. Distratti.

I due piloti della Ferrari, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen
I due piloti della Ferrari, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen

Voto 5 però anche alla Mercedes, che quando aveva un’auto capace di dare 1 secondo al giro al primo degli inseguitori l’ha menata per anni con il proprio cavalleresco senso della sportività e sul fatto che certamente i suoi piloti partono sempre alla pari. Quest’anno che la vittoria non è più una formalità, però, ci tocca vedere Bottas prima rallentare per farsi raggiungere dalla Ferrari e quindi restare in pista con gomme alla frutta con l’unico scopo di rallentare le Rosse. Tra l’altro, proprio in Mercedes si erano lamentati della frequenza dei contatti con le Ferrari... ma se Bottas avesse costretto al ritiro Vettel speronandolo in un tentativo inutile di riprendersi la posizione?

La gara del finlandese poi impone all’attenzione un altro quesito: ok i giochi di squadra, ma un conto è rallentare un avversario in una fase della gara, un altro correre con l’unico obiettivo di danneggiarlo, rallentandolo per metà corsa. Da qualche parte nelle pieghe del regolamento si parla anche di comportamento antisportivo…. Per non parlare dei risvolti legali legati alle scommesse sportive, che si potrebbe considerare falsate.

Se si continuerà con questa piega, non sarà facile per i commissari porre un confine, ma forse qualcuno della FIA dovrebbe iniziare a porsi la questione.

GP Ungheria 2018: le pagelle

Hamilton 9

Ricciardo 8,5

Gasly 8,5

Magnussen 7,5

Alonso 7

Raikkonen 7

Sainz 7

Grosjean 6,5

Vettel 6,5

Ferrari 5

Mercedes 5

Pubblicità