F1, Hamilton in piazza per Black Lives Matter a Londra

F1, Hamilton in piazza per Black Lives Matter a Londra
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Lewis Hamilton è sceso in piazza a Londra a sostegno del movimento Black Lives Matter. Ma la sua lotta al razzismo non finisce qui: nasce la Hamilton Commission, volta ad eliminare le barriere all'ingresso nel settore del motorsport in particolare e nell'ingegneria in generale per i giovani neri
22 giugno 2020

Lewis Hamilton passa dal dire al fare: dopo le forti dichiarazioni in merito al razzismo - violento, ma anche nascosto - sui propri canali social delle scorse settimane, il sei volte campione del mondo di Formula 1 è sceso in piazza a Londra per mostrare il proprio sostegno alla campagna Black Lives Matter. Hamilton ha postato su Instagram delle sue foto a volto coperto durante la manifestazione. «Oggi sono andato ad Hyde Park per protestare pacificamente; ero orgoglioso di vedere dal vivo persone di tutte le razze e di tutte le estrazioni sociali supportare questo movimento. Ero fiero di essere presente per riconoscere e sostenere Black Lives Matter e le mie origini nere», ha spiegato Hamilton. 

«Sono stato molto felice di vedere persone di tutte le età con cartelli a supporto di Black Lives Matter recitare lo slogan con la stessa passione con cui lo facevo io. Sono anche stato contento di vedere così tanti bianchi in piazza oggi nel nome dell'uguaglianza per tutti. È stato molto emozionante. Sono fiducioso del fatto che il mondo cambierà, ma non possiamo fermarci ora. Continuiamo ad insistere», ha aggiunto l'inglese della Mercedes. Hamilton, l'unico pilota nero della storia della Formula 1, non vuole però spingere l'acceleratore solamente sulle proteste pacifiche, ma intende anche portare una ventata di cambiamento nel proprio ambiente di lavoro con un progetto concreto.

Hamilton ha infatti annunciato la creazione della Hamilton Commission: in collaborazione con la Royal Academy of Engineering, la Hamilton Commission si occuperà di «esplorare le modalità con cui il motorsport possa essere utilizzato come strumento per coinvolgere più giovani neri nello studio delle materie scientifiche e tecnologiche, dell'ingegneria e della matematica, e, successivamente, per trovare loro un impiego nei nostri team o in altri settori dell'ingegneria».

Come si articolerà nella pratica questo progetto? Prima di tutto, la Commissione fornirà maggiori opportunità di svolgimento di attività extracurricolari nell'ambito scientifico e tecnico a chi sta ancora studiando, ma lavorerà anche all'eliminazione delle barriere di ingresso nel mondo delle corse e delle «problematiche modalità di assunzione» che hanno come conseguenza diretta l'entrata di un basso numero di neolaureati neri nel settore dell'ingegneria. 

Per capire come procedere, innanzitutto verrà data voce a chi affronta queste discriminazioni tutti i giorni, ma saranno coinvolti anche leader del settore che vogliano essere catalizzatori di un cambiamento senza precedenti. «Il tempo dei gesti simbolici è finito - spiega Hamilton -. Spero che la Hamilton Commission possa portare a cambiamenti reali, tangibili e misurabili». «Quando mi guarderò indietro tra 20 anni - ha spiegato Hamilton in un editoriale pubblicato sul Sunday Times - voglio vedere lo sport che aveva dato un'opportunità così grande ad un timido ragazzino di una famiglia umile di Stevenage diventare tanto variegato e complesso quanto il mondo multiculturale in cui viviamo». 

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