F1, il bello e il brutto del Gp d'Italia 2016

F1, il bello e il brutto del Gp d'Italia 2016
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Paolo Ciccarone
I top e i flop del Gran Premio d'Italia 2016 secondo il nostro inviato a Monza, Paolo Ciccarone
4 settembre 2016

Punti chiave

IL BELLO

CIRCUITO. Sarà pure vecchio e non adeguato alle esigenze moderne, ma quando si accendono i motori e la folla urla per i propri beniamini fa venire i brividi, capisci che è un posto unico che sarebbe un peccato mortale far sparire dal calendario del mondiale, lo sa anche Ecclestone che ci tiene a Monza anche se fa finta di niente…

PUBBLICO. Stavolta sono stati corretti nei cori e negli applausi, si sono fatti trascinare da Rosberg che li ha coinvolti col popopopoooo del mondiale di qualche anno fa e,anzi, è sembrato quasi che con Hamilton ci fosse una pace sportiva riconoscendo i meriti del pilota che a volte non veniva apprezzato in Italia.

FRECCE TRICOLORI. Altro motivo di orgoglio nazionale, quando hanno sorvolato il rettilineo centrale con la scia tricolore è partito un applauso anche dagli stranieri che sono rimasti a bocca aperta, bello il raccoglimento per le vittime del terremoto e il modo in cui i piloti si sono comportati.

GRID GIRL. Le top, di sicuro, belle slanciate e vestite il minimo indispensabile, un applauso alla Heineken e alla sua mente italiana al vertice, così si fa comunicazione e si smuovono le acque, di sicuro la miglior griglia di partenza di tutto il mondiale!

SPETTATORI. Sono venuti in 147500 per tifare il loro beniamino, forse qualcosina in meno del passato, di sicuro più di qualità con le tribune gremite come da tempo non si vedeva. Davvero stupendo vedere le tribune così piene e colorate.

GARE CONTORNO. Dalla GP2 alla GP3 alla Porsche cup spettacolo a profusione botte da orbi e gare al fulmicotone. Eppure il sabato pomeriggio in molti sono andati via e si sono persi una roba simile, un peccato perché in autodromo bisogna restarci fino a tardi.

COMMISSARI. Semplicemente splendidi nel loro modo di operare, appassionati, dalle sette del mattino fino a tarda sera, efficienti e senza dubbio i migliori del mondo, non hanno commesso errori, hanno risolto in poco tempo situazioni difficili che a Silverstone, ritenuto il tempio della F.1, non hanno fatto. I monzesi possono insegnare al mondo come si fa e i commissari di pista italiani in genere sono molto superiori ai colleghi stranieri.

SALA STAMPA. E’ una delle più belle del mondiale, vetrate ampie, vista sui box e sulle tribune, spazi e luci per lavorare al meglio, peccato i furti in sala fotografi, ma se si fa il confronto con le sale stampe nuove del mondiale, saranno pure belle e funzionali, ma sembrano delle sale rianimazione ospedaliere…

IL BRUTTO

McLAREN. Non vanno manco a spingerle e poi in gara si inventano la sosta forzata a tre giri dalla fine con Alonso, per fargli fare il giro più veloce della gara. Lo spagnolo si è fatto una risata isterica via radio quando glielo hanno comunicato, ma intanto la Honda torna a casa col giro veloce e i giapponesi gongolano…

RICCIARDO. Aveva promesso champagne per tutti da bere dalle sue scarpe se fosse salito sul podio, se avesse vinto avrebbe offerto la cena sulle mutande. Meno male che è andata male e ha preso i punti del quinto posto. Scusa Daniel, ma quando ce vo ce vo…

KVYAT. Lo hanno distrutto psicologicamente, ne combina di tutti i colori e sbaglia in prova e gara, un peccato perché era uno coi numeri ma ha bisogno di ritrovarsi con la mente che è troppo distorta da quanto accaduto col passaggio Red Bull Toro Rosso.

PEDONI. Si sa i pedoni devono pur camminare, ma non è possibile che dopo decenni al sotto passo non si riesce a instradarli con una fettuccia per impedire che finiscano davanti alle auto o che blocchino la strada, rischiano di farsi male loro e di finire in malo modo sotto le ruote, cosa ci vuole a metterli in sicurezza?

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