F1. La sprint dell’Austria è la dimostrazione che le pari opportunità in Ferrari non funzionano

F1. La sprint dell’Austria è la dimostrazione che le pari opportunità in Ferrari non funzionano
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Mattia Binotto stamani ha svelato che i due piloti della Ferrari giocano ad armi pari. Ma a vedere la Sprint di oggi, viene da pensare che non sia una strategia lungimirante
9 luglio 2022

“Allo stato attuale, i nostri piloti sono liberi di lottare”: così Mattia Binotto, nella conferenza stampa riservata ai team principal, stamattina ha chiarito le gerarchie in casa Ferrari. Dopo mesi di speculazioni sulla gestione del rapporto tra Charles Leclerc e Carlos Sainz, è arrivata così una certezza. Ma dopo la Sprint dell’Austria, conclusa con la vittoria di Max Verstappen, viene il dubbio che questa strategia possa rivelarsi controproducente.

Nei primi giri della gara lampo da 23 tornate, i due piloti della Ferrari hanno dato vita a una vivace battaglia corpo a corpo, che ha indubbiamente dato pepe alla Sprint, ma non ha semplificato le cose per la Ferrari. La lotta tra Leclerc e Sainz non ha solo sollecitato le loro gomme, ma ha consentito a Verstappen di allungare placidamente il proprio vantaggio. Leclerc, nella seconda parte della gara, non è mai riuscito a impensierire il rivale per il titolo, e si è dovuto accontentare del secondo posto, davanti a Sainz.

Spiegando le motivazioni che si celano dietro alla scelta di dare pari opportunità a propri piloti, Binotto ha sostenuto che la strategia della Ferrari è quella di “massimizzare i punti” della scuderia, in ottica mondiale costruttori. Guardando alla classifica della Sprint, è inevitabile rilevare che la Rossa non ha ottenuto il miglior risultato possibile oggi, pur avendo colto un bottino più lauto della Red Bull, vista la rimonta di Sergio Perez. Senza contare che, nell’economia di un GP convenzionale, avere due piloti liberi di lottare potrebbe portare a complessità strategiche. 

A fine Sprint, Leclerc, incalzato sul tema da una sagace Naomi Schiff, ha dichiarato: “Spero che domani collaboreremo”, riferendosi al compagno di squadra. E da queste poche parole si legge un certo scetticismo. Binotto sarà anche convinto della bontà della scelta della Ferrari di non optare per favoritismi nei confronti di uno dei suoi Cavallini rampanti, ma la Sprint di oggi dimostra che le pari opportunità non sempre sono l’opzione migliore. 

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