F1 Melbourne 2013: qualcosa non quadra

F1 Melbourne 2013: qualcosa non quadra
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Paolo Ciccarone
C'è qualcosa che non va e lo sanno tutti ma nessuno interviene. Queste F.1 sono inguidabili sul bagnato e basta vedere cosa successo in Australia per togliersi ogni dubbio | <i>P. Ciccarone, Melbourne</i>
16 marzo 2013

C'è qualcosa che non va e lo sanno tutti ma nessuno interviene. Queste F.1 sono inguidabili sul bagnato e basta vedere cosa successo anche in Australia per togliersi ogni dubbio. Ma ci si guarda bene dall'intervenire per cui anno dopo anno la situazione si incancrenisce e campionissimi come Hamilton o Alonso fanno la figura dei fessi che cappottano a 30 all'ora quando parcheggiano.

Rispetto ai grandi del passato sul bagnato questi attuali non esistono. E pure fan più fatica con macchine più instabili rispetto alle vecchie. Insomma, sarebbe il caso di cambiare qualcosa a livello tecnico ma non si fa e quindi vai avanti con le figuracce.

Al limite dei regolamenti

E poi c'è l'altro capitolo, quello regolamentare. In F.1 non vince il migliore ma il più furbo. E’ una norma non scritta che da anni sminuisce i successi di chi vince in pista ma si porta dietro pettegolezzi e sospetti. Anche quest’anno la regola non scritta la fa da padrona e fra squadre chiacchierate e soluzioni dubbie, il paddock della prima gara è una sorta di serpentario dove tutti han qualcosa da ridire su tutti.

La Red Bull per il terzo elemento (che non è un libro di filosofia…) la Mercedes per il fric, la Ferrari per il buco nel muso (che a Melbourne non c’è) e via di questo passo. Se le regole sono uguali per tutti c’è solo la federazione che può mettere a tacere le voci e dare credibilità al mondiale.

f1 melbourne 2013(1)
In F.1 non vince il migliore ma il più furbo. E’ una norma non scritta che da anni sminuisce i successi di chi vince in pista ma si porta dietro pettegolezzi e sospetti

Ma la FIA cosa fa?

L’anno scorso in una gara andava tutto bene e alla seguente una soluzione tecnica veniva vietata e via così. Non è possibile che si navighi a vista perché poi tutti si sentono autorizzati a parlare (male) degli altri. La credibilità della FIA passa proprio per questa azione di controllo.

Quindi, nel caso debba accadere che qualcuno vada oltre (ma è dura perché in F.1 le scelte tecniche vengono approvate prima dai commissari e non dopo che sono state usate in pista) sarebbe il caso di agire con la mano pesante. Ci guadagnerebbero tutti e il mondiale non avrebbe quello strascico di si dice e si mormora che non fa bene ma che consente a tanti di scrivere sciocchezze a quintali e a gettare discredito su chi investe centinaia di milioni di euro per farsi dare poi del ladro dagli altri. Meglio evitare…

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