F1. Mercedes, Wolff: «Marchionne mi voleva in Liberty Media»

F1. Mercedes, Wolff: «Marchionne mi voleva in Liberty Media»
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In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Toto Wolff svela dei retroscena sul suo rapporto con Marchionne e Arrivabene. E ribadisce l'importanza della Ferrari in Formula 1: una Rossa in difficoltà non fa bene all'ambiente
5 settembre 2020

In un weekend clou per la Ferrari, quello del Gran Premio d'Italia 2020 di Formula 1 a Monza, Toto Wolff parla del rapporto con la dirigenza della Rossa in una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. E dalle parole del team principal della Mercedes traspare un feeling maggiore con i top player del passato, Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene, rispetto al management attuale. «Marchionne mi voleva fuori dalla Mercedes, a gestire Liberty, per rendere il team meno forte - rivela Wolff -. Con Maurizio Arrivabene è nata una certa amicizia. Ho imparato tanto da lui in fatto di marketing e design, ci sentiamo ancora. Certo ci sono stati momenti difficili, in particolare con Sergio prima che morisse ma l’ultimo messaggio che ho ricevuto da lui era: “Ci troveremo ancora”. Non l’ho mai cancellato. Con Mattia forse abbiamo un approccio differente, caratteri diversi». Forse troppo per essere compatibili. 

Entrando nello specifico di Monza, Wolff si dice dispiaciuto dell'assenza dei tifosi, «un peccato perché la foto del podio di Monza è la più spettacolare della F1. Per quello che riguarda i tifosi sono sempre stati carini con me, mai una parola fuori posto. Ho sempre ricevuto tanti complimenti anche se spesso poi aggiungono un “forza Ferrari”». E lo stesso Wolff non nasconde l'importanza della Ferrari in F1: «Non fa bene a nessuno una Ferrari non competitiva. Ho rispetto per il suo passato e per chi ci lavora. A Spa non volevo mettere ulteriore benzina sul fuoco: non volevo criticare la Ferrari sul tema delle priorità. Ma noi abbiamo sofferto per recuperare quel loro vantaggio di motore. E comunque abbiamo bisogno di una Ferrari forte». Quanto ad un passaggio di un ex importante, Andy Cowell, alla Rossa, Wolff dice: «Parliamo di uno dei più bravi tecnici in circolazione. C’è sicuramente interesse su di lui: valuterà la migliore opzione».

Ma Monza e Mugello saranno importanti per Lewis Hamilton, che potrebbe eguagliare il primato di vittorie di Michael Schumacher nel giorno del 1.000 GP della Ferrari in F1. «Ma è bene non concentrarsi troppo sui record perché di solito quando lo fai, poi le corse vanno male. Diciamo che abbiamo buone chance di farcela e dove accadrà non è rilevante. L’importante è continuare a fare un buon lavoro. La forza che ci spinge è la paura di perdere». Ma l'argomento principe per Monza è l'abolizione del party mode, che secondo Wolff «avrà delle conseguenze perché nello sviluppo abbiamo lavorato molto sulla possibilità di avere più prestazioni in qualifica. Ma rispetto ai nostri rivali, pensiamo di avere un bel vantaggio in gara perché il motore non sarà “danneggiato” dall’uso estremo in qualifica». La concorrenza, insomma, è avvisata. E Wolff aggiunge che resterà in F1. 

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