F1. Non solo Ollie Bearman: ecco gli altri piloti chiamati per un Gran Premio come riserva

F1. Non solo Ollie Bearman: ecco gli altri piloti chiamati per un Gran Premio come riserva
Pubblicità
  • di Mara Giangregorio
Oliver Bearman è solo l’ultimo in una lunga lista di riserve chiamati a sostituire i piloti ufficiali nel corso di un Gran Premio in questo 21esimo secolo. Ecco chi sono
  • di Mara Giangregorio
31 marzo 2024

Durante il Gran Premio dell’Arabia Saudita, terzo appuntamento stagionale della Formula 1, Carlos Sainz è stato costretto a non partecipare alla gara al Jeddah Corniche Circuit per un’operazione urgente all’appendice. Per questo motivo, nel corso della giornata del venerdì, straordinariamente dedicata alla terza ed ultima sessione di prove libere e alle qualifiche, la Scuderia Ferrari ha dovuto trovare un sostituito al madrileno. La scelta è ricaduta su Oliver Bearman, fortunatamente già presente a Jeddah per il suo weekend di gara con la Formula 2 al fianco di Prema. L’inglese della Ferrari Driver Academy, a soli 18 anni e 10 mesi, ha debuttato in Formula 1 diventando il terzo pilota più giovane a disputare un Gran Premio, conquistando anche i suoi primissimi punti iridati data la settima posizione alla bandiera a scacchi saudita. Ollie Beraman, nel 21esimo secolo, è solamente l’ultimo di una lista di piloti di riserva chiamati a sostituire i titolari nel corso di un Gran Premio. Ecco chi sono gli altri.

Tra le riserve più famose troviamo Sebastian Vettel, ormai prossimo al ritorno in pista nel WEC con Porsche a due anni dal ritiro dalla Formula 1. Il quattro volte campione del mondo prima di iniziare la sua avventura al fianco del team di Milton Keynes, prima con la Toro Rosso e poi in Red Bull, ha ricoperto il ruolo di terzo pilota per la BMW Sauber nel 2006. Con loro ha debuttato per la prima volta in pista con una monoposto della massima categoria partecipando alla prima sessione di prove libere del Gran Premio di Turchia nel 2009. Sauber chiamò poi Vettel l’anno successivo, in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti ad Indianapolis, a sostituire l’infortunato Robert Kubica, che aveva subito un grave incidente all’appuntamento precedente in Canada a Montreal. A soli 16 giorni dal 20esimo compleanno, il tedesco raggiunse il Q3 conquistando l’ottava posizione di partenza, diventando il più giovane pilot di sempre a segnare un punto, prima che il suo record venisse battuto da Max Verstappen nel 2015 in Malesia. Kubica, ora impegnato nel WEC con AF Corse, tornò in pista la gara successiva e Sauber decise poi scindere il contratto con Vettel, chiamato a correre per la Toro Rosso nel 2007.

Se Sebastian Vettel e Oliver Bearman hanno subito entusiasmato tutti con la loro improvvisa chiamata in pista come riserve, non si può dire lo stesso di altri piloti come Luca Bedoer. A distanza di dieci anni dalla sua ultima apparizione in Formula 1, il pilota italiano fu chiamato dalla Scuderia Ferrari, all’età di 38 anni, a sostituire Felipe Massa al Gran Premio d’Ungheria 2009, la gara successiva all’incidente del brasiliano, dove rimediò una frattura del cranio quando il suo casco fu colpito da un pezzo di sospensione della Brawn GP di Rubens Barrichello. Bedoer faticò e in poco arrivando nelle ultime posizioni sia all’Hungaroring che in Belgio, seconda gara che disputò al posto di Massa. La Scuderia, infatti, decise di chiamare Giancarlo Fisichella per il Gran Premio d’Italia a Monza, prima del ritorno di Massa in pista nel 2010.

Non solo Sebastian Vettel, anche un altro campione del mondo è stato un pilota di riserva e stiamo Parlando di Jenson Button nel 2017. Ad un anno dal suo ritiro dalla Formula 1, l’ex pilota della Brawn GP venne convinto dalla McLaren ad assumere il ruolo di terzo pilota, senza l’interesse di tornare effettivamente in pista. Tuttavia, nel 2017 disputò il Gran Premio di Monaco quando Fernando Alonso partecipò alla 500 Miglia di Indianapolis con la speranza di conquistare la Triple Crown of Motorsport dopo aver vinto il Gran Premio di Monaco e la 24 Ore di Le Mans. L’impresa rimane ancora salda nelle mani di Graham Hill, l’unico pilota ad esserci riuscito. Button, nonostante l’arrivo nel Q3, dovette partire dalla corsia box perché la sua monoposto fu modificata in condizioni di parco chiuso. Si ritirò al 60esimo giro dopo un contatto con la Sauber di Pascal Wehrlein.

Alexander Wurz, dopo cinque anni di assenza in Formula 1, è tornato in pista per il Gran Premio di San Marino nel 2005, sostituendo per McLaren l’infortunato Juan Pablo Montoya, con una frattura alla spalla. Wurz concluse la gara sul podio di Imola. In realtà aveva tagliato il traguardo in quinta posizione, ma la penalità di Jenson Button, inflitta per il sottopeso della sua monoposto BAR, gli ha fatto conquistare la medaglia bronzo. La Williams lo chiamò poi nel 2007 come pilota titolare. Tuttavia, decise di ritirarsi prematuramente all’ultimo Gran Premio stagionale.

A sostituire Wurz in Williams fu chiamato Kazuki Nakajima che, dopo avber corso il Gran Premio del Brasile 2007, fu confermato per la stagione successiva essendo rimasto vacante il secondo sedile al fianco di Nico Rosberg. La gara non iniziò nel migliore dei modi partendo dalla penultima posizione, ma alla bandiera a scacchi arrivò decimo, anche se, rientrando nel box per effettuare il pit stop, investì due meccanici. Rimase in Williams fino al 2009 per poi passare in Formula Nippon, Super Formula e Super GT del Giappone. Al fianco di Toyota ha anche vinto la 24 Ore di Le Mans del 2018, 2019 e 2020, vincendo anche il titolo del FIA WEC nella stagione 2018/19 insieme a Fernando Alonso e Sebastien Buemi.

Takuma Sato, grazie all’appoggio di Honda, ha disputato la sua seconda stagione da rookie con la Jordan nel 2002. Quando il costruttore giapponese ha poi iniziato a fornire la BAR, anche Sato si è unito al team come pilota di riserva. Debuttò nel finale di stagione 2003 a Suzuka quando Jacques Villeneuve lasciò la squadra che aveva deciso di non rinnovargli il contratto per la stagione successiva. BAR decise così di affidare a Sato il sedile rimasto libero per il 2004.

Anche Stoffell Vandoorne è stato chiamato dalla McLaren come sostituto quando ha debuttato per la prima volta in Formula 1 al Gran Premio del Bahrain 20216. Entrato nel programma Junior del team di Woking, dopo tre anni nel ruolo di terzo pilota, è sceso in pista quando Fernando Alonso si ruppe le costole nel Gran Premio inaugurale in Australia. Nonostante la poca competitività della vettura papaya, Vandoorne conquistò il suo primo punto iridato grazie alla decima posizione alla bandiera a scacchi di Sahkir. Per questo motivo, McLaren decise di affidare a lui il sedile lasciato vacante da Button quando si ritirò la stagione successiva. Le due stagioni con la squadra britannica non replicarono il successo della gara di debutto e la sua avventura in Formula 1 si concluse ben presto, fino alla chiamata in Formula E dove si è laureato campione del mondo nel 2022.

Storia inversa, invece, per Nicky De Vries che, dopo aver conquistato il titolo mondiale nel 2021, grazie alla sua vicinanza alla Mercedes, che l’ha fatto scendere diverse volte in pista a bordo di una monoposto di Formula 1 anche con Williams e Aston Martin, ha debuttato in massima categoria. In occasione del Gran Premio d’Italia 2022, l’olandese è stato chiamato dalla Williams a sostituire Alexander Albon, operato d’urgenza di appendicectomia. De Vries concluse la gara a punti e convinse l’AlphaTauri ad ingaggiarlo per la stagione successiva come sostituto di Pierre Gasly, passato in Alpine. Tuttavia, la permanenza in Formula 1 del 27enne in Formula 1 fu molto breve dato che, dopo solamente dieci Gran Premi, il team faentino preferì chiamare Daniel Ricciardo come compagno di squadra di Yuki Tsunoda.

Parlando di Daniel Ricciardo, “grazie” al suo infortunio al polso durante il Gran Premio d’Olanda del 2022, Liam Lawson ha avuto la possibilità di debuttare in Formula 1. Durante la seconda sessione di prove libere a Zandvoort, l’australiano ha subito un brutto incidente che ha costretto l’AlphaTauri a trovare un sostituto in pochissimo tempo. Già per le FP3 Lawson scese in pista senza aver mai guidato prima una monoposto della massima serie per una sessione ufficiale. Al successivo appuntamento a Singapore, il neozelandese ha conquistato i suoi primi punti iridati, che sono stati abbastanza per convincere il team di Faenza a chiamarlo per il 2024. Ad oggi spera in una chiamata per sostituire in pianta stabile Daniel Ricciardo in Visa Cash App RB, dato che l’australiano ha iniziato decisamente in salita la stagione.

Pubblicità