Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
SPA – Il sabato sprint della F.1 continua a destare perplessità, in ogni caso il format delle qualifiche del mattino e la garetta del pomeriggio, è sempre occasione per trovare spunti interessanti. Specialmente se arriva la pioggia, scombussola il programma e consente di partire con gomme da bagnato che dopo un giro vengono sostituite con quelle intermedie. Poi, se alla fine non cambia il vincitore, il solito Max Verstappen, per gli 11 giri del mini GP si è assistito a qualcosa di nuovo e promettente per il futuro.
Perché il vero protagonista della gara si chiama Oscar Piastri, partito in prima fila, in testa per 4 giri e poi secondo e per la prima volta sul podio. Correre in quelle condizioni e giocarsela coi grandi, stare davanti a gente come Hamilton Sainz e Leclerc, coi ferraristi che non sono andati oltre la quarta e quinta posizione grazie alla penalità inflitta ad Hamilton (ha spintonato Perez), fa capire come il giovane australiano di origini italiane abbia tutto per essere la stella del futuro. E’ stato davanti a Norris, più esperto e conoscitore della McLaren, in tutte le sessioni, è partito davanti, su asfalto bagnato e umido poi, ha lottato senza timore ed è alla prima stagione, GP numero 13, della carriera. E lo ha fatto su una pista che non perdona (vedi Alonso, 42 anni compiuti proprio sabato, per prati) e lo ha fatto con sicurezza. Uno così va seguito e le voci che lo danno corteggiato da altri team vanno prese sul serio.
Come va preso sul serio il piazzamento delle Ferrari perché pur nei pochi giri di gara, il duo Sainz Leclerc non ha brillato affatto e si è preso 12 secondi dal vincitore, togliendo i giri con la safety car, siamo sempre nell’ordine del secondo al giro. Stavolta, a parziale giustificazione, c’è un doppio pit stop che ha creato problemi ai due piloti ed è strano che nella stagione in cui il box Ferrari è sempre stato al vertice, nelle ultime due gare ci siano problemi al cambio gomme. Un caso, forse, che per due gare di fila ha creato ritardi e una classifica difficile da interpretare. Di sicuro nella gara della domenica, con la Ferrari di Leclerc che parte al palo dopo la penalizzazione di Verstappen (sesto per aver sostituito il cambio) serve sfruttare al massimo l’occasione di stare davanti a tutti, specialmente sul bagnato perché come si è visto la visibilità scarsa di chi insegue, consente a chi è davanti di guadagnare un vantaggio incolmabile.
Ma tutto deve filare liscio e la speranza è che la Ferrari imbrocchi finalmente una giornata senza guai. Sul resto della garetta, poco da dire. Gasly porta sul podio l’Alpine dopo la rivoluzione del giorno prima (licenziato il team principal, il direttore tecnico e il progettista). Un sorriso e un buon risultato serve almeno per il morale.
Morale che in Mercedes è sotto ai piedi, perché Hamilton aggressivo si è preso 5 secondi per aver dato una botta a Perez, che si è poi ritirato dopo essere stato superato da una decina di piloti per mancanza di aderenza. Anche in questo caso, vedere Hamilton come guida sul bagnato e su una pista come Spa, fa capire cosa è la classe. Chiedete a Russell, compagno di squadra, che nelle ultime corse viene regolarmente suonato. Ma Lewis non era finito come pilota?