F1. Terremoto Alpine, Famin: “Decisione di comune accordo con Szafnauer e Permane”. E di Binotto dice...

F1. Terremoto Alpine, Famin: “Decisione di comune accordo con Szafnauer e Permane”. E di Binotto dice...
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Il nuovo team principal ad interim di Alpine, Bruno Famin, ha spiegato l'origine del doppio addio di Otmar Szafnauer e Alan Permane. E delle voci che vorrebbero Mattia Binotto in arrivo dice...
28 luglio 2023

A pochi minuti dal momento in cui la notizia del terremoto in casa Alpine è arrivata nella sala stampa di Spa, il nuovo team principal ad interim della scuderia di Enstone, Bruno Famin, si è presentato davanti ai giornalisti per raccontare il processo decisionale che ha portato all’addio di Otmar Szafnauer e di Alan Permane. “Abbiamo deciso di comune accordo con Otmar e Alan di dividere le nostre strade”, ha spiegato Famin, di recente nominato vicepresidente di Alpine con delega al motorsport.

Ma al netto della decisione comune, da dove nasce questo doppio addio? “In Alpine stiamo affrontando un grande progetto a livello di marchio – ha osservato Famin -. Stiamo lanciando la seconda fase di questo piano ambizioso, che riguarda anche il prodotto. Questo progetto ha come fondamenta il motorsport, e la F1 riveste un ruolo cruciale. Alla fase due del marchio segue quella della scuderia. Abbiamo deciso di operare alcuni cambiamenti per velocizzare questo processo”.

“Con Otmar e Alan non eravamo sulla stessa lunghezza d’onda per quanto riguarda le tempistiche per raggiungere il livello di performance a cui ambiamo. Non è una decisione presa d’impulso. E il fatto che sia diventato vicepresidente con delega al motorsport non vuol dire che abbia iniziato a lavorare ora nel team”. “Stiamo discutendo di questo da settimane con il top management – ha aggiunto Famin -. Mi prenderò il tempo necessario per valutare la soluzione migliore”.

Il cambio della guardia in Alpine è solo l’ultimo sviluppo in un clima di porte girevoli cominciato ai tempi in cui il team si chiamava ancora Renault. Solo per citare gli esempi più recenti, oltre a Szafnauer e Permane se n’è andato pure Pat Fry, che dal prossimo 1° novembre diventerà CTO della Williams. Ancora prima, l’ad del marchio Alpine, Laurent Rossi, è stato sostituito da Philippe Krief.

Una serie di cambiamenti, questi, che arrivano in un momento che per stessa ammissione di Famin è tutt’altro che semplice. “L’anno scorso abbiamo concluso il campionato in quarta posizione. So che è difficile entrare nella top three, ma avremmo voluto progredire e non siamo dove vorremmo. Lavoreremo duramente sia ad Enstone che a Viry-Chatillon per estrarre il massimo della performance dalla nostra vettura”.

Gli obiettivi “chiari” dell’Alpine, che Famin si dice “fiducioso” di raggiungere, comprendono “vincere gare e titoli il prima possibile”. “I top team sono molto forti – ha spiegato - e tutti hanno gli stessi scopi. Sappiamo che sarà difficile, ma dobbiamo lottare per questi obiettivi. Dobbiamo continuare a migliorare la monoposto gara per gara”. E questi cambiamenti al vertice, secondo Famin, “sono un’opportunità per avere nuove fondamenta e migliorare”.

Gli obiettivi, lo dice lo stesso Famin, sono sfidanti. E lo sembrano ancora di più alla luce della proposta ventilata nella F1 Commission di trovare soluzioni per colmare il gap prestazionale del motore Renault. “Abbiamo fatto dei grandi passi in avanti tra il 2021 e il 2022 – ha osservato Famin - ma non abbiamo ancora il miglior motore. La FIA ha messo l’argomento sul tavolo. Non penso che il propulsore sia così deficitario da rendere impossibile il miglioramento del pacchetto. È difficile con il congelamento dei motori, ma è sempre possibile rivedere l’integrazione”.

Così come è anche possibile cercare un team principal non internamente, ma al di fuori della scuderia. Come Mattia Binotto, attualmente in cerca di collocazione dopo l’addio alla Ferrari. A chi gli chiedeva delucidazioni proprio sulla possibilità di vedere l’ex team principal della Rossa ad Enstone, Famin ha risposto così: “Dobbiamo valutare attentamente la nostra organizzazione e le nostre priorità, e capire se serve una nuova struttura. Vedremo”.

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