Formula 1 Austin 2013: gli highlights del GP degli USA

Formula 1 Austin 2013: gli highlights del GP degli USA
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Paolo Ciccarone
La F1 odierna è dimostrazione di perfezione, ma dov'è finito il senso dello spettacolo? | <i>P. Ciccarone, Austin</i>
17 novembre 2013

Austin – A vedere questa F.1 è come vedere un film porno: sai già come va a finire. Vedi Vettel partire davanti e sei sicuro che lo sarà anche alla sarà davanti ancora. Insomma manca il brivido e quello lo concede solo Webber che partendo in prima fila riesce a sbagliare ancora una volta il via e si fa beffare da Grosjean con la Lotus e così arriveranno al traguardo senza alcun patema.

Manca il brivido

Insomma, poco spettacolo, una sola sosta per quasi tutti i piloti, a dimostrazione che quando le corse sono regolari e senza l’apporto della Pirelli, non succede proprio nulla. Gli appunti di cronaca di questa gara potrebbero stare tranquillamente sul retro di un francobollo, tanto per dire.

Partenza, Vettel va al comando, Webber perde due posti a favore di Grosjean e Hamilton, Alonso ne perde una di posizione ai danni di Perez dopo di che tutti in fila indiana fino al 13° giro quando Webber passa Hamilton come se fosse fermo: 290 orari l’inglese, 308 l’australiano.

Tutto invariato anche dopo le soste

Con 18 km/h in più è come uno che con l’utilitaria si vede sfrecciare una GT in autostrada, hai voglia a lottare, ti verrebbe voglia di mollare e andartene a giocare a golf nel campo vicino. A questo punto ricomincia la fila indiana e anche dopo i pit stop non cambieranno le posizioni.

Poco spettacolo, una sola sosta per quasi tutti i piloti, a dimostrazione che quando le corse sono regolari e senza l’apporto della Pirelli, non succede proprio nulla


Solo Alonso riesce a dare una scossa alla classifica quando al pit passa la McLaren di Perez e recupera una posizione portandosi al sesto posto e qualche giro dopo, con una bella manovra su Hulkenberg, agguanta una quinta posizione che va al di là dei meriti della Ferrari visto che per Massa è buio pesto: solo un 15 posto e lontano dalla zona punti.

Ci si gioca tutto in partenza

Insomma, crisi nera e si sapeva dalla vigilia, tanto che a fine gara, con la Mercedes che ha guadagnato punti nella classifica costruttori, Domenicali ha dovuto capire cosa fare per il futuro: «Si gioca tutto alla partenza, partire davanti fa guadagnare posizioni e quindi per il resto c’è poco da dire e molto da fare».


Con 15 punti di vantaggio i tedeschi vanno in Brasile, fra sette giorni, con la speranza di portare a casa il secondo posto nel mondiale costruttori che, per la classifica non conta niente, ma per le casse di Mercedes vuol dire incassare 80 milioni di euro di premi invece di 72 e di questi tempi non sono noccioline.


«Grazie ragazzi, grazie – ha detto Vettel – mi ricorderò per sempre di questi giorni incredibili» infatti il tedesco, vincendo per l’ottava volta di fila un GP si avvia a scrivere altre pagini di record per questo incredibile pilota che vince ma non convince ancora. “Non è stato per niente facile vincere – ha detto Vettel – mi son dovuto concentrare al massimo per farlo, ho un gran ricordo degli USA, qui ho debuttato nel 2007 e qui finalmente ho vinto ma non è stato facile, anche se non mi credete».

Se lo dice lui…E alla Ferrari che dicono? «Avevamo difficoltà al via, sapevo che ero dal lato sporco e nella prima parte di gara non ero

veloce – ha detto Alonso – poi dopo il pit stop abbiamo migliorato le cose, ma contro la Mercedes non siamo riusciti a recuperare punti, il secondo posto era un obiettivo ambizioso, andremo in Brasile combattendo, ma negli ultimi GP abbiamo fatto fatica in qualifica e in gara, solo 5° nelle ultime corse, se andiamo in Brasile così non sarà sufficiente».

 

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