Formula 1 e Pirelli, ecco perché la collaborazione continuerà fino al 2027

Formula 1 e Pirelli, ecco perché la collaborazione continuerà fino al 2027
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Perché Pirelli e la Formula 1 hanno deciso di continuare per altri tre anni una collaborazione che dura dal lontano 2011?
10 ottobre 2023

Dopo l’anticipazione del nostro Paolo Ciccarone di qualche giorno fa, è arrivata l’ufficialità: Pirelli e la Formula 1 rinnovano le loro nozze fino alla stagione 2027. L’accordo triennale è stato annunciato nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sede del fornitore di pneumatici del Circus, in Bicocca a Milano. A diciannove piani di distanza dalle stanze segrete dove si conduce la ricerca e lo sviluppo dei prodotti di Pirelli – compresi quelli per lo sport – il vicepresidente esecutivo Marco Tronchetti Provera e il CEO della F1, Stefano Domenicali, hanno risposto alla domanda principale: perché si è deciso di continuare la collaborazione?

Pirelli è il partner giusto per continuare l’evoluzione del nostro sport – ha spiegato Domenicali -. La F1 è la categoria regina non solo dello sport, ma anche dello sviluppo. Pirelli si è rivelato un partner molto affidabile e solido, che ha plasmato il corso della F1 da quando è tornato nella categoria. È il giusto riconoscimento per il lavoro che hanno svolto. Possiamo contare su di loro per risolvere un problema e per migliorare le corse. Perseguiamo poi anche lo stesso obiettivo in termini di ecosostenibilità, in vista della carbon neutrality per il 2030”.

“Grazie alla collaborazione con i team – ha aggiunto Tronchetti Provera - siamo parte dell’evoluzione della Formula 1. Nel 2011, le monoposto erano differenti, e c’erano molti meno circuiti in calendario. L’evoluzione del prodotto continua a essere il nostro compito. Le corse sono parte del DNA di Pirelli. Per noi non sono solo una sfida, ma anche una passione”. E un modo per perseguire l’obiettivo dell’ecosostenibilità: “abbiamo già raggiunto degli obiettivi importanti. Dal 2024 in F1 utilizzeremo della materia grezza certificata, in modo tale che la produzione, l’uso e il riciclo siano condotti in modo sostenibili. Entro il 2025 tutte le nostre fabbriche saranno alimentate da energia green”.

L’impegno in Formula 1 per Pirelli è importante per due motivazioni principali: da un lato, lo sport è un banco di prova sfidante per i loro prodotti. “Non c’è un’altra categoria come la F1 in termini di velocità - ha osservato Tronchetti Provera -. Il motorsport in generale è una priorità per testare i nostri prodotti in condizioni estreme, un laboratorio a cielo aperto di cui la F1 rappresenta la vetta. Dobbiamo creare delle gomme che possano andare bene allo stesso modo per ogni pilota e ogni gomma in condizioni differenti in termini di meteo e di circuito. Rappresentiamo il 50% del mercato per le auto di lusso e siamo leader nel segmento delle auto elettriche top di gamma”.

Dall’altro, c’è il fattore comunicazione. “Il marketing è una delle nostre priorità. Il fatto che la F1 sta conquistando gli USA è sintomatico dell’ottimo lavoro svolto da Stefano e da Liberty Media. Netflix sta aiutando, ovviamente. Credo che i prossimi quattro anni siano cruciali, perché stiamo crescendo globalmente. Questa esposizione alla F1 sta coinvolgendo anche i giovani. Ho dei nipoti adolescenti, e vogliono venire a vedere le gare. La F1 oggi è fresca, nuova. Era un mondo vecchio fino a qualche anno fa. I piloti per i ragazzi sono degli eroi”.

A proposito di situazioni complesse da affrontare in pista, Tronchetti Provera ha voluto sottolineare la capacità di Pirelli nel rispondere a situazioni emergenziali come quella occorsa pochi giorni fa a Losail. “Continueremo a risolvere problemi in modo efficace. Abbiamo dimostrato di saper risolvere ogni inconveniente. In Qatar abbiamo saputo individuare il problema prima che si verificasse. I tecnici hanno analizzato i dati e hanno trovato una soluzione. Forniamo un servizio alla F1, in questo senso”.

La scelta di Pirelli per il triennio 2025-2027 non era scontata, visto e considerato che c’era un altro produttore interessato. Come mai la scelta è ricaduta su Pirelli? Abbiamo analizzato sia l’aspetto tecnico che quello commerciale – ha puntualizzato Domenicali -. Devo ringraziare Bridgestone per aver partecipato al tender, mostrando che la F1 è una piattaforma cui altre aziende possono unirsi. Ci saranno molte sfide tecniche in futuro, e tante opportunità commerciali, e riteniamo che la scelta che abbiamo preso sia la migliore per la nostra categoria”.

Sono passati 17 anni dall’ultima stagione con un duopolio di fornitori, in quel caso Bridgestone e Michelin. La F1 tornerebbe mai a questa forma di competizione? “Abbiamo deciso di avere un singolo fornitore per ridurre i costi – spiega Domenicali -. In regime di competizione, c’erano molti test, a fronte di grandi spese. È prematuro pensare al futuro, ma nel presente, con il contenimento dei costi, non è nella nostra agenda al momento. Se trovassimo in futuro un meccanismo per controllare gli esborsi, perché no”.

In ogni caso, ha voluto sottolineare Tronchetti Provera, la competizione con un altro produttore non avrebbe costituito un problema, ma una sfida. “Pirelli partecipa a più di 300 categorie nel mondo, nella maggior parte delle quali ci sono anche altri fornitori. Non abbiamo problemi a competere in questo modo, è un’opportunità per provare la nostra tecnologia”.

Una volta finalizzato l’accordo fino al 2027, è già tempo di lavorare per il futuro. E Domenicali ha menzionato un’area in cui ci sono ampi margini di miglioramento: “Quest’anno abbiamo visto un aumento delle gare in condizioni di bagnato. Dobbiamo concentrare la nostra attenzione sul miglioramento della visibilità, perché dobbiamo garantire di poter correre in sicurezza. Su questo fronte, le gomme sono cruciali. Dobbiamo poi lavorare per migliorare lo spettacolo senza che risulti artificiale”.

Poi sarà la volta di un’altra sfida complessa, quella del regolamento tecnico per il 2026. “Con quelle monoposto arriveranno nuove sfide – ha osservato Tronchetti Provera -. Abbiamo già vissuto il cambiamento dai 13 ai 18”, e non vediamo l’ora di affrontarne altri. Vogliamo che le nostre gomme si evolvano con la stessa rapidità con cui lo fanno le monoposto. È la nostra missione, la F1 per noi è una sfida tecnica”. E il futuro, conferma Domenicali, vedrà “vetture ibride con carburanti sostenibili”.

Stiamo discutendo in merito alle normative 2026 – ha puntualizzato Domenicali -. Ci sono tanti aspetti che dobbiamo affrontare. Il peso è uno di questi e ne stiamo discutendo con Pirelli per controllarlo. Con Pirelli abbiamo una collaborazione molto forte dal punto di vista tecnico. Le normative tecniche saranno finalizzate entro la prossima primavera. Ci aspettano mesi molto intensi per creare vetture sicure, veloci e performanti”.

Una cosa è certa: per Tronchetti Provera, c’è un parere che non deve rimanere inascoltato: “Dobbiamo accontentare i piloti. Abbiamo 20 teste e 20 stili diversi, e per noi il loro riscontro è una priorità. Quando non parlano, è un buon segno. Ma quando c’è un commento, non ci chiudiamo a riccio, ma vogliamo comprenderlo”. Una base importante per un futuro fatto di sfide e di incognite, che la F1 e Pirelli, insieme dal lontano 2011, affronteranno insieme.

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