F1: ecco perché la McLaren è davvero vulnerabile a Monza. Sarà la Ferrari ad approffittarne?

F1: ecco perché la McLaren è davvero vulnerabile a Monza. Sarà la Ferrari ad approffittarne?
Pubblicità
La McLaren nel venerdì di prove libere del Gran Premio d'Italia 2025 di Formula 1 a Monza è apparsa vulnerabile. Ecco perché e chi potrebbe insidiarla
5 settembre 2025

C’è qualcosa di intrinseco alla McLaren MCL39 che la rende goffa sul tempio della velocità di Monza. La stessa caratteristica che ne fa un’arma formidabile su tanti circuiti, la capacità di generare carico extra, è un handicap non da poco. Perché Monza è una pista atipica, che richiede una configurazione a bassissimo carico. Che la McLaren nella pista teatro del Gran Premio d’Italia 2025 di Formula 1 sia ridimensionata rispetto al dominio visto recentemente lo si capisce dal deficit rimediato sul dritto nelle libere del venerdì sia da Lando Norris che da Oscar Piastri, con il primo più efficace del secondo.

Questo non vuol dire che la McLaren sia fuori dai giochi. Semplicemente appare molto più vulnerabile di quanto non lo sia stata negli ultimi appuntamenti di un mondiale che sta dominando. La tendenza della MCL39 a risultare capricciosa se portata al limite risulta esacerbata su una pista che richiede poca deportanza. Con la macchina meno incollata al terreno, anche il più piccolo bloccaggio può avere delle conseguenze macroscopiche. Lo dimostrano le diverse uscite sulla ghiaia nel corso della giornata di venerdì, circostanza in cui giocoforza la pista è ancora green. Con la MCL39 fuori dalla sua finestra di utilizzo, le rivali scalpitano.

Che la Ferrari sia sempre in grado di preparare con grande efficacia il weekend di gara a Monza lo dimostrano i recenti casi in cui la Rossa ha saputo fare la differenza anche con lo sfavore del pronostico. I tifosi della Ferrari non hanno sicuramente dimenticato la splendida cavalcata di Charles Leclerc verso la vittoria nel 2024, con quei giri da metronomo inanellati sfruttando il vantaggio di avere pista libera davanti, senza le turbolenze dell’aria sporca. Charles Leclerc e Lewis Hamilton sono stati piuttosto efficaci fin da subito, piazzandosi nelle immediate vicinanze dei potenziali rivali di casa McLaren.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Leclerc si è lamentato della mancanza di grip, e in effetti sia il monegasco che Hamilton sono stati protagonisti di alcuni bloccaggi. C’è però una competitività di fondo che fa ben sperare. Per avere ragione di una McLaren che porta con sé il peso del suo carico extra, la Rossa ha optato per una versione scarichissima dell’ala posteriore. Hamilton, però, parte con un handicap non da poco, le cinque posizioni di penalità comminategli per il mancato rispetto della doppia bandiera gialla nelle procedure pre-partenza in Olanda.

Vista l’importanza della scia nella qualifica di domani, è lecito aspettarsi che il sette volte campione del mondo possa agevolare il compagno di squadra, a patto che l’esecuzione sia impeccabile. Non lo è stata, invece, la sessione di Andrea Kimi Antonelli. A un anno dall’incidente occorsogli al debutto nelle FP1 con la Mercedes, il giovane rookie ha commesso un altro errore che non depone a suo favore. Il testacoda nella ghiaia di oggi è il modo peggiore per mettersi alle spalle l’incidente che a Zandvoort aveva causato il ritiro di Charles Leclerc.

Max Verstappen ha ragione quando sottolinea che non c’è niente di atipico nell’andamento non lineare della prima stagione di Antonelli in Formula 1. Ma un’altra sbavatura nella gara di casa non fa altro che esporlo ulteriormente alle critiche di chi non ne comprende l’inevitabile curva di apprendimento in un top team. In ogni caso, il weekend della Mercedes è iniziato in salita anche dall’altra parte del box, con George Russell fermato da problemi idraulici nelle FP1 e confinato nelle zone meno nobili della classifica nella seconda sessione.

A proposito di Verstappen, le sue tribolazioni con la RB21 continuano anche a Monza. La pista su cui l’anno scorso aveva definito la sua monoposto un mostro – e vissuto con tutta probabilità il peggior weekend dell’intera stagione – espone come le altre le limitazioni della sua vettura. Il copione sembra sempre lo stesso, con la RB21 perennemente nervosa il venerdì prima che gli ingegneri della Red Bull tentino di mettere una pezza agli evidenti problemi di correlazione che affliggono la scuderia. Non si può mai escludere Max dai giochi per un buon piazzamento, ma a Monza sembra proprio che la candidata a un ruolo di outsider non sia la Red Bull, ma un’altra scuderia.

Carlos Sainz nel venerdì di Monza si è mosso sapientemente, con una Williams FW47 che nonostante i cambiamenti rispetto allo scorso anno sembra avere ancora qualcosa nel DNA di quella capacità di ben figurare sul tempio della velocità che la scuderia di Grove ha mostrato negli ultimi anni. Carlos, che per altro non ha una power unit fresca a differenza del compagno di squadra, ha sfruttato l’ottima trazione della FW47 nella prima parte del tracciato per installarsi nelle posizioni nobili della classifica. E non sembra un fuoco di paglia.

Pubblicità