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Mohammed Ben Sulayem è stato rieletto presidente della FIA. È stata la stessa Federazione a rendere noto l'esito scontato delle elezioni svoltesi a Taskhent, in Uzbekistan, per il ruolo di numero uno, visto che Ben Sulayem era l'unico candidato. Le altre candidature - quelle dell'ex commissario della FIA Tim Mayer, della pilota Laura Villars e della modella e influencer Virginie Philippot - erano venute meno per un cavillo burocratico non da poco. Le normative vogliono infatti che ciascun candidato debba costituire un gruppo di sette vice-presidenti appartenenti alle sei macroaree mondiali della FIA. L'unica vice-presidente idonea per il Sudamerica, Fabiana Ecclestone - la moglie di Bernie - si è schierata con Ben Sulayem.
Mayer si era scagliato contro questi sviluppi, arrivando a sostenere che alcuni vice-presidenti della regione sudamericana sarebbero stati messi sotto pressione per non candidarsi. Villars aveva provato a rivolgersi a un tribunale di Parigi per fermare le elezioni, ma il giudice poco più di una settimana fa aveva dato ragione alla Federazione. Nei suoi primi quattro anni di mandato, Ben Sulayem ha avuto un rapporto non semplice con i piloti, che spesso si sono lamentati di non avere un dialogo fattivo con il presidente, pronto a festeggiarli nel retropodio, ma non necessariamente ad ascoltarli, ma anzi incline a criticarli apertamente.
Il nuovo mandato di Ben Sulayem, eletto presidente della FIA per la prima volta nel dicembre del 2021, vedrà una nuova era tecnica per la F1, con un regolamento che suscita ancora diversi dubbi negli addetti ai lavori. L'era dell'effetto suolo della F1, in ogni caso, andrà in archivio stasera con la cerimonia di premiazione in Uzbekistan, a cui non parteciperà Max Verstappen. Secondo quanto riporta il giornalista del De Telegraaf Erik van Haren, sempre informatissimo sul clan Verstappen, Max è influenzato, e non interverrà così alla serata che vedrà incoronato Lando Norris, il campione del mondo 2025 di F1.