Formula 1: Ferrari SF-23, ecco perché è più veloce della F1-75 in rettilineo

Formula 1: Ferrari SF-23, ecco perché è più veloce della F1-75 in rettilineo
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  • di Diletta Colombo - Gabriele Pirovano
Ecco le novità tecniche che hanno permesso alla Ferrari SF-23 di essere più efficace sul dritto rispetto alla F1-75
  • di Diletta Colombo - Gabriele Pirovano
1 marzo 2023

La Red Bull RB19 ha impressionato nei test pre-stagionali della Formula 1 in Bahrain, dimostrandosi subito performante e prevedbile nel comportamento in pista. Ma anche in casa Ferrari si è lavorato molto per rendere la SF-23 un miglioramento rispetto alla F1-75 dello scorso anno. Si è lavorato sulla meccanica realizzando un motore più performante e intervenendo sulle sospensioni anteriori e sull'aspetto aerodinamico. Non solo: la Rossa ha anche reso la SF-23 più efficace in termini di prestazioni alle alte velocità. Un lavoro, questo, che ha dato i suoi frutti già nei test, visto dhe la SF-23 si è distinta rispetto alla vettura che l'ha preceduta proprio sui tratti veloci e in rettilineo.

Ma dove è intervenuta la Ferrari per raggiungere questo scopo? I tecnici hanno lavorato sulle pance, snellite soprattutto nella zona iniziale inferiore che ha uno scavo più profondo, ma ristrette anche nella zona posteriore vicino al fondo. Soluzioni, queste, che garantiscono una minor resistenza all'avanzamento. Resta l'incavo delle pance visto lo scorso anno sulla F1-75, ma la scavatura è meno profonda rispetto allo scorso anno nella zona centrale. Le pance risultano così più lineari, creando un flusso aria al posteriore che indirizza meno aria sotto l'ala posteriore a vantaggio di meno resistenza all'avanzamento.

La Ferrari ha inoltre modificato le sospensioni anteriori, abbassando il tirante dello sterzo a livello del triangolo inferiore. Ora gli elementi orizzontali sono due rispetto ai tre della F1-75. E anche in questo caso l'aria che passa risulta più pulita e con vantaggi aerodinamici. L'ala posteriore adotta ancora due piloni, ma nei test è stata impiegata un'ala con un solo pilone centrale - per avere una minore resistenza - poi subito abbandonata per un malfunzionamento al comando del DRS. Si tratta però di una soluzione che potremmo presto rivedere in pista. Tutti gli interventi che vi abbiamo descritto potrebbero rivelarsi un'arma vincente per superare gli avversari in rettilineo. Non resta che attendere il weekend di gara in Bahrain per capire meglio i valori in campo.

Da Moto.it

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