Formula 1. La Red Bull è davvero vulnerabile? Ecco come la pensa Horner

Formula 1. La Red Bull è davvero vulnerabile? Ecco come la pensa Horner
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La Red Bull è davvero vulnerabile come sembra? Ecco come la pensa il team principal della scuderia di Milton Keynes in Formula 1, Christian Horner
24 maggio 2024

La Red Bull non è mai sembrata vulnerabile nella nuova era dell’effetto suolo come in questo momento. Anche nelle prove libere del Gran Premio di Monaco 2024 di Formula 1 la Red Bull RB20 non ha soddisfatto le esigenze di Max Verstappen, rigida e con un bilanciamento non ideale com’è apparsa. All’apparente flessione della Red Bull, poi, fa il paio la crescita di team come McLaren e Ferrari. Un andamento, questo, che rende i valori in campo almeno apparentemente molto ravvicinati. Ma cosa ne pensa il team principal della Red Bull, Christian Horner, di tutto questo?

Nonostante quello di Imola sia stato un weekend difficile, abbiamo comunque ottenuto la pole position e la vittoria, pur con valori in campo erano molto ravvicinati – ha commentato Horner nel corso della conferenza stampa dedicata ai team representative a Monaco -. È stata una corsa a due facce: la prima parte della gara è stata molto buona, la seconda no”. Pur sostenendo di aver imparato molto dal GP del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna, Horner riconosce che “Monaco rappresenta una sfida completamente diversa”, con McLaren e Ferrari in lizza.

Riflettendo su quanto ottenuto finora dalla Red Bull, Horner ha definito “incredibile” la capacità della scuderia di Milton Keynes di “restare davanti a tutti per così tanto tempo”. “Ma le monoposto – ha aggiunto - stanno convergendo per forme e linee, e di conseguenza anche nei crono sul giro. È inevitabile che la competizione si faccia serrata”. Insomma, la Red Bull si sente tallonata da rivali che, come era naturale che fosse, sono andate progressivamente a convergere verso le soluzioni più efficaci nell’attuale era tecnica. La Red Bull, pur avendo optato per una filosofia aerodinamica rinnovata – o forse proprio per questo motivo – non ha alzato ulteriormente l’asticella.

Ma quanto potrebbe cambiare la situazione con degli upgrade sostanziosi? “Abbiamo portato qualche piccolo aggiornamento qua e là – ha riflettuto Horner - ma quando ti avvicini al top delle prestazioni, è difficile che il ritorno sull’investimento negli upgrade sia grande. Oltretutto, al giorno d’oggi con il budget cap bisogna essere molto selettivi, anche per quanto riguarda il momento in cui gli upgrade vengono apportati alle vetture”.

C’è sempre una forte pressione affinché miglioriamo le nostre prestazioni, soprattutto all’interno del team”, ha concluso il team principal della Red Bull. Ma lo stress, in questo caso, arriva anche dall’esterno, visto che almeno un paio di scuderie sembrano in grado di poter disturbare la Red Bull, con prestazioni che oscillano a seconda della pista su cui ci si cimenta. Sono solo sensazioni, che andranno confermate nel prosieguo della stagione. Ma fino a poco tempo fa una Red Bull vulnerabile non era nemmeno immaginabile.

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