Formula 1: nella Shootout del Belgio è stata questione di tempismo

Formula 1: nella Shootout del Belgio è stata questione di tempismo
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La chiave della Sprint Shootout del Gran Premio del Belgio 2023 di Formula 1 è stata il tempismo: ecco chi lo ha avuto e chi no
29 luglio 2023

In Formula 1, così come anche nella vita, spesso è solo questione di tempismo. Ne sa qualcosa Max Verstappen, che ha rischiato di non riuscire a cogliere il tempo che ha regalato la pole position nella Sprint del Gran Premio del Belgio 2023. L’attenzione di tutti si è concentrata inevitabilmente sugli 11 millesimi che hanno permesso a Max di beffare uno straordinario Oscar Piastri nella Shootout dell’ora di pranzo. Ma il dettaglio davvero decisivo è stato un altro.

Con la pista in forte evoluzione, essere tra gli ultimi a iniziare il proprio giro lanciato fa la differenza. Ma poco prima dello scadere della SQ3, Verstappen è stato esortato dal suo ingegnere di pista, Gianpiero Lambiase, affinché si affrettasse a oltrepassare la linea del traguardo per non prendere bandiera. Se Max non avesse accelerato a dovere, non avrebbe potuto cominciare il giro che, come da copione, ha beffato la concorrenza all’ultimo.

In quanto a tempismo, altri non hanno brillato. È il caso della Haas, che non ha calcolato a dovere il momento di mandare in pista Nico Hulkenberg affinché non prendesse bandiera nella SQ1. Hulkenberg ha passato il traguardo una manciata di secondi dopo la bandiera a scacchi, e scatterà così dal fondo della griglia nella Sprint di questo pomeriggio. Ma quello della Haas non è l’unico errore di valutazione commesso nel corso della Shootout.

In Aston Martin hanno tentato la carta delle medie con Lance Stroll prima del tempo, finendo per complicare notevolmente il compito al canadese. Arrivato in un tratto della pista in cui l’asfalto era ancora bagnato, Stroll è finito a muro. L’errore di Lance, peraltro, ha tarpato le ali pure a Fernando Alonso, visto che lo spagnolo aveva atteso fino all’ultimo per scendere in pista con le intermedie. Il risultato? Entrambi i piloti dell’Aston Martin sono finiti fuori dai primi 10.

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