Formula 1 Singapore 2014: Alonso-Ferrari. Fine di una storia?

Formula 1 Singapore 2014: Alonso-Ferrari. Fine di una storia?
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Paolo Ciccarone
Alonso cerca risultati di rilievo e in Ferrari non li ottiene, in più le voci di un possibile arrivo di Vettel a Maranello smuovono le acque. Che stia per finire una storia? | <i>P. Ciccarone, Marina Bay</i>
21 settembre 2014

La domanda secca a Marco Mattiacci, responsabile della GES Ferrari, l’ha fatta Pino Allievi della Gazzetta dello Sport: «Ma Alonso resta in Ferrari?». Risposta: «Per il momento sì». Ovvero si sta discutendo del 2017? «Non solo, anche sul 2016 e 15 ci sono delle cose da rivedere».

Come dire che Alonso, “per il momento” ovvero fino ad Abu Dhabi è un pilota Ferrari, sul resto discussioni a profusione. E’ una storia che sta finendo male e non si capisce perché. La Ferrari, o parte di essa, accusa lo spagnolo di essere un elemento destabilizzante, perché rompe le scatole e spinge polemicamente.

Alonso scomodo alla Ferrari?

D’altronde, trovate un campione del passato che non abbia fatto lo stesso, da Senna a Prost (che fu pure licenziato da Maranello salvo poi vincere il mondiale con la Williams…), da Mansell a Piquet. Avere in squadra un campione vuol dire essere soggetti a tensioni, chiedete alla Mercedes che con Hamilton ha i suoi problemi da risolvere. E allora, se non si sa gestire Alonso lo si vuole far andare via? O lo si sta mettendo nella situazione che sia lui ad andarsene, risparmiando pacchi di soldi di penali?

E’ un atteggiamento che attorno allo spagnolo, qualcuno che gli è vicino, riassume così«Fernando mette il cuore davanti all’alettone, ci mette i cogl… in macchina, spinge e ottiene il massimo, perché alla Ferrari lo trattano così e perché fanno circolare certe voci su Vettel dandole in pasto ad “amici” della TV?»

Alonso, “per il momento” ovvero fino ad Abu Dhabi è un pilota Ferrari, sul resto discussioni a profusione. E’ una storia che sta finendo male e non si capisce perché. La Ferrari, o parte di essa, accusa lo spagnolo di essere un elemento destabilizzante


Insomma, c’è una incomprensione di base, una parte contro l’altra all’interno della stessa struttura. E’ un peccato che manchi una macchina competitiva e su questo Mattiacci ha tagliato corto«Dobbiamo averla al più presto, tutto il resto sono solo chiacchiere». Infatti, ma sempre dall’entourage di Alonso si sa che qualcuno della Mercedes ha chiesto alla Ferrari quale fosse la situazione di Fernando.

Vettel a Maranello?

Non che vogliano cambiare Hamilton, ma intanto il dubbio è in circolazione, e fa il paio con le voci di Vettel a Maranello. E’ una battaglia psicologica che rischia di sprofondare il team, che senza Alonso non può contare su Raikkonen visti i risultati. E la Ferrari sa che perso Alonso, che però non sa dove andare, visto che non sono i soldi ma una macchina competitiva l’obiettivo primario, può solo portare a casa un campione del mondo. O Vettel o Hamilton.

Non si scappa, col primo che è più probabile e disponibile a lasciare la Red Bull: «Non credo che cambierà nulla il prossimo anno» taglia corto Chris Horner della Red Bull. Può essere, ma intanto dalla Williams fan sapere che sanno delle trattative fra Alonso e Vettel e le offerte Honda. D’altronde, ogni squadra deve essere informata sulle mosse degli altri. Quello che è certo è che la Ferrari a Singapore poteva tentare il colpo grosso, è andata male e non ne avranno altre di occasioni come questa. E Alonso ha detto che va bene così e che è stata una giornata positiva. Avesse voluto rompere con la squadra, poteva dire qualcosa di diverso e incisivo. Non lo ha fatto. Che sia una dichiarazione di “amore” per il team?

 

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