Formula 1, Toto Wolff rinnova per tre anni con la Mercedes: la storia continua

Formula 1, Toto Wolff rinnova per tre anni con la Mercedes: la storia continua
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Toto Wolff sarà al comando della Mercedes fino al termine della stagione 2024 di Formula 1: lo ha rivelato in un'intervista rilasciata al Daily Telegraph
15 gennaio 2024

La storia tra la Mercedes e Toto Wolff continua. Il numero uno della scuderia di Brackley ha rivelato in un'intervista concessa al Daily Telegraph di aver siglato un contratto che lo lega al suo team per altre tre stagioni. Il nuovo accordo lo porterà a guidare la Mercedes nel primo anno del nuovo regolamento tecnico, che nel 2026 porterà una ventata di novità in Formula 1. L'annuncio delle rinnovate nozze arriva in un momento di forte instabilità sul fronte dei team principal. L'addio di Günther Steiner alla Haas, ufficializzato la scorsa settimana è solo l'ultimo ribaltone. Basti pensare che Mike Krack, in carica alla Aston Martin da un paio di stagione, è il più longevo alle spalle di Wolff e del recordman Christian Horner, al timone della Red Bull dal 2005.

La stabilità di Mercedes e Red Bull non stupisce, perché Wolff e Horner hanno un vantaggio di cui gli omologhi degli altri team non hanno mai goduto: sono CEO delle proprie scuderie. Nel caso di Wolff, si aggiunge un tassello in più, visto che Toto è proprietario del 33,3% delle quote del team, in parità con gli altri proprietari, il gruppo Mercedes-Benz e INEOS. Insomma, Wolff ha il coltello dalla parte del manico, nella decisione di restare al timone della sua scuderia. E all'addio, si legge sul Daily Telegraph, Wolff ha già pensato. Era il periodo del COVID quando Wolff ebbe una sorta di crisi esistenziale, forse dovuta anche all'ambizione - chiacchierata da altri, ma mai dichiarata dal diretto interessato - di diventare CEO della F1, prima che Stefano Domenicali si aggiudicasse la carica. 

Wolff pensa di essere ancora il miglior uomo per il suo ruolo. E dello stesso avviso, dice, sono anche i CEO di INEOS e del gruppo Mercedes-Benz, Sir Jim Ratcliffe e Ola Kallenius. "Penso che la cosa più importante del rapporto tra noi tre sia la fiducia reciproca - osserva Wolff -. Alla fine dei conti, da azionista, voglio il miglior ritorno sull'investimento, cioè vincere. Non voglio cercare di aggrapparmi a un ruolo che ritengo qualcuno possa svolgere meglio di me. Mi assicuro di circondarmi di persone che possano dirmi il contrario. Alla fine noi tre abbiamo deciso di continuare così". Nonostante Wolff operi in un ambiente molto sfidante, sottolinea che per lui il rischio non è quello di andare in burn-out, ma di uscire di scena per via della noia. Un sentimento che certamente non prova in un momento che, per sua stessa ammissione, comporta sfide "molto, molto difficili da gestire". 

I tempi in cui la Mercedes dominava la Formula 1, anche se sono relativamente recenti, sembrano lontanissimi. Raggiungere la Red Bull quest'anno, concede Wolff, sarebbe come "scalare l'Everest". E sebbene i riscontri al simulatore della W15, che debutterà il giorno di San Valentino, siano buoni, Wolff frena facili entusiasmi, ricordando che non sempre negli ultimi due anni la correlazione tra virtuale e pista è stata buona. Wolff si dice soddisfatto dei suoi piloti. George Russell, "il futuro". E Lewis Hamilton, per cui l'età è solo un numero. "Se gli dessimo la macchina per farlo, sarebbe da mondiale", dice senza alcuna esitazione. 

Quanto all'investigazione aperta - e prontamente richiusa - dalla FIA per un presunto confiltto di interesse tra Wolff e la moglie Susie, CEO della F1 Academy, Wolff sostiene che il danno è già stato fatto. "Penso che siamo degli esempi, visto che il nostro sport è seguito da più di un miliardo di persone. E dobbiamo essere consapevoli dell'impatto di quello che facciamo e quello che diciamo. Cosa è stato detto e il modo in cui è stato fatto sono molto, molto dannosi". "Quello che serve alla FIA è la stabilità. La Federazione è uno dei tre attori principali di questo sport [insieme alla FOM e ai team, ndr]. Chi è a capo di queste organizzazioni deve dare l'esempio agli altri. Non dobbiamo solo dire di agire con trasparenza e in modo etico. Dobbiamo rispettare questi stardard ogni giorno, all'atto pratico". E anche se non lo nomina esplicitamente, sembra proprio che questo messaggio sia rivolto a Mohammed Ben Sulayem, il presidente della FIA. 

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