Formula 1, Wolff, Mercedes: «Non fate arrabbiare Marchionne»

Formula 1, Wolff, Mercedes: «Non fate arrabbiare Marchionne»
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Paolo Ciccarone
Il team principal della Mercedes, Toto Wolff, parla degli scenari futuri della Formula 1
22 marzo 2018

Sorrisi, pacche sulle spalle. Il solito copione di ogni inizio di campionato, ma quello che va in scena a Melbourne domenica prossima, prima gara del mondiale F.1 del 2018, è forse solo il primo atto di una guerra sotterranea che entro sei o sette mesi al massimo deve trovare una soluzione. Deve ancora partire la stagione ma gli occhi degli addetti ai lavori, intesi come squadre, sono già al 2021, perché in F.1 tutto corre veloce. A cominciare dalle regole tecniche che devono essere approvate per tempo.

Infatti, per costruire un motore o cambiare una macchina, occorrono dei mesi e il 2021 sotto questo aspetto è dietro l'angolo. Ovvero, se a fine anno si decidono le regole, i team e le Case hanno a disposizione meno di 12 mesi per costruire e progettare una monoposto o un motore completo. "Sì, sembra lontano ma di fatto il 2021 è dietro l'angolo - dice Toto Wolff, presidente Mercedes F.1 - stiamo discutendo per i nuovi regolamenti e i quattro costruttori sono tutti d'accordo. Con Ferrari, Honda e Renault abbiamo chiesto una regolamentazione più semplice per i motori. Saranno ancora ibridi ma senza complicazioni come ERS e roba simile. Dovrebbero costare meno perché non possiamo sopportare costi aggiuntivi dopo che col nuovo regolamento abbiamo già investito molto. Aspettiamo una risposta dalla FIA e da Liberty Media per capire cosa fare".

Dopo un anno di gestione Liberty puoi esprimere un giudizio visto che, di fatto, come primo anno voi team avete perso 60 milioni di incassi da dividere..."Beh non è stato un bel biglietto da visita ma era il primo anno, hanno fatto molti investimenti e stanno cercando di dare una svolta alla F.1, come prima stagione ci può stare anche se come squadra ovviamente non sono contento di incassare di meno...". Ma con Liberty Media lavorate bene, vi capite o ci sono contrasti? "In questa fase parliamo molto, c'è scambio di idee e vedute, analizziamo vari aspetti della F.1 e del business in generale, abbiamo tutti un buon rapporto costruttivo".

Come prendere allora le minacce del presidente Marchionne a proposito di un abbandono dalla F.1? "Vi dico solo una cosa e la dico fuori dai denti: non prendete in giro Marchionne, perché ci mette tre secondi a mandare tutti a fanc... e mi scuso per il termine, ma conoscendolo è quello che farà. Parla di un mondiale alternativo? Intanto siamo tutti vincolati fino al 2020, poi cosa accadrà al momento non posso dirlo, di sicuro non saremo impreparati...".

E la frase sibillina lascia spazio a una clamorosa indiscrezione che arriva proprio dai vertici delle Case coinvolte. Nel 2016 quando Liberty Media rilevò la F.1 dal fondo CVC il valore era stato stimato in 8 miliardi di dollari. L'8 settembre 2016 Liberty rilevò la prima quota di 4,4 miliardi e acquisto il 18,7 per cento delle azioni versando 746 milioni di dollari. La domanda è: quanto varrebbe la F.1 senza la Ferrari e Mercedes? Quanto vale oggi la F1 dopo il primo anno di gestione Liberty? E' quello che stanno studiando. Infatti alcune agenzie di rating stanno confrontando i dati di ascolto nazione per nazione, il ritorno degli investimenti degli sponsor già presenti nel 2016 e 2017 e stanno valutando (complice lo zampino di Ecclestone) costi, fattibilità e gestione di un campionato alternativo, dai circuiti all'organizzazione pratica.

Vi dico solo una cosa e la dico fuori dai denti: non prendete in giro Marchionne, perché ci mette tre secondi a mandare tutti a fanc... e mi scuso per il termine, ma conoscendolo è quello che farà. Parla di un mondiale alternativo? Intanto siamo tutti vincolati fino al 2020, poi cosa accadrà al momento non posso dirlo, di sicuro non saremo impreparati...

Sempre le stesse agenzie (una anche in Italia...) stanno valutando il valore attuale della F.1 che da 8 miliardi del 2016 sarebbe calato anche se non si sa di quanto. Sopratutto in vista dei prossimi contratti di sponsorizzazione di Liberty Media, che al momento ha confermato tutti gli sponsor vecchi di Ecclestone e sta vagliando nuovi mercati per aumentare gli incassi, fermi a 1,68 miliardi di euro nel 2017, la cui torta del 67 per cento viene divisa con le squadre. In questa fase si inserisce anche la FIA, la federazione internazionale, che con il suo presidente Jean Todt ha mandato dei segnali forti a Marchionne, come ad esempio che il diritto di veto della Ferrari sia obsoleto e quindi andrebbe abolito, oppure (da parte di Liberty Media) togliere il bonus che la rossa percepisce come team storico e che Ecclestone rivendica essere invece solo un corretto scambio commerciale: "Senza la Ferrari la F.1 non avrebbe il valore che ha quindi non ho regalato niente a nessuno".

Sono questi i tre fronti aperti: la FIA, in quanto detentrice dei diritti sportivi e delle campagne di sicurezza cui i costruttori fanno parte, Liberty Media in quanto detentrice della F.1 e degli aspetti commerciali, i costruttori di F.1 per quanto riguarda regole e spartizione dei premi. Una battaglia lunga, complicata e con diversi interlocutori e, siamo sicuri, con diversi cambiamenti di fronte durante la stagione. In fondo settembre è vicino e come dice Wolff: "non prendete in giro Marchionne, vi manda a fanc in tre secondi...".

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