GP Belgio F1 2017: Intervista a Felipe Massa

GP Belgio F1 2017: Intervista a Felipe Massa
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Paolo Ciccarone
L'esperto pilota brasiliano pensa di poter dire ancora la sua al volante e non certo di ritirarsi a fine anno
25 agosto 2017

Lascia o...raddoppia? Felipe Massa non ha dubbi: vorrebbe restare in F.1 ancora e quindi, dopo un anno da post pensionato (durata meno di 3 mesi dall'annuncio del ritiro in Brasile al rientro in Australia) il pilota brasiliano vorrebbe continuare nel circus iridato: ma se non trova un volante? "beh ne prenderò atto,  ma ripeto mi sento ancora in forma, competitivo e valido. Solo la sfortuna mi ha impedito di tornare alla vittoria, nel GP di Baku eravamo in grado di vincere senza la rottura di un particolare della macchina. Sono queste cose che ti fanno capire se smettere o continuare".

Ha famiglia, moglie e figlio (che però gioca a calcio...) abbastanza per fare una vita diversa..."Sì lo so, ma se uno ama le corse vuole vivere per quelle, con ciò ho una bella famiglia, una moglie meravigliosa che quando ha visto che potevo tornare a correre ha detto di scegliere io cosa mi facesse felice, poi tutto il resto è nelle mani di Dio, è lui che decide e tira le fila delle nostre vite, sarà quello che deve essere".

Lei ha rischiato la vita un in incidente drammatico in Ungheria, cosa ricorda?

"Poco, la botta, le convulsioni, mi sembrava tutto così strano. E poi il periodo di recupero, gli allenamenti la calma forzata...Certo però ho ripensato molto a quanto mi è successo e quanto capitato a Schumacher. Lui con una caduta a bassa velocità ha subito un danno così grave. Un dolore immenso per me, Michael è stato un maestro, mi ha preso sotto la sua ala protettrice alla Ferrari, mi ha fatto crescere, si era creato un rapporto molto forte. Ecco, quando penso a cosa è successo a me, colpito a 300 all'ora, e a lui, caduto a 20 all'ora, capisco che il destino o qualcuno lassù provvede per le nostre vite".

In F.1 stanno sperimentando l'Halo, il sistema di protezione della testa che sarà obbligatorio, ma non piace a tutti quel cerchio...alla testa, ma dal 2018 sarà obbligatorio per tutti e quindi bisogna farsene una ragione. Almeno estetica, perché Halo, così si chiama la gabbia di protezione, ha lo scopo di impedire a detriti o altro di colpire la testa del pilota, la zona più esposta nelle vetture attuali. Proprio a Budapest, nel 2009, Felipe Massa ha subito un incidente gravissimo: una molla, staccatasi dalla Brawn di Barrichello, lo ha colpito alla testa facendogli perdere i sensi e temere per la vita.

La protezione Halo prevista per il futuro, avrebbe potuto salvarlo in passato?

"Non lo so, nessuno lo può dire. Il pezzo che mi ha colpito alla testa era piccolo, quindi sarebbe passato comunque fra le sbarre del sistema, per cui almeno nel mio caso non sarebbe servito a niente, come non sarebbe servito nell'incidente di Bianchi, che ha perso la vita per la forte decelerazione nell'urto contro il trattore, ma non c'è dubbio che in altri casi avrebbe salvato la vita ai piloti coinvolti, come con Surtees e Wilson".

Dopo quella esperienza per Massa c'è stato il lento calvario delle cure, la riabilitazione, il ritorno al vertice fino al ritiro dalla F.1 avvenuto l'anno scorso, con tanto di passeggiata e lacrime in Brasile davanti al suo pubblico..."Sì, piangevo perché sentivo di poter dare ancora molto, di essere competitivo ma dovevo lasciare la F.1 perché non avevo un volante competitivo". Poi un mese dopo arriva la chiamata di Williams, la riconferma e il ritorno, mai ritiro fu più breve e, se permette, anche comico..."beh vediamola così. Lasciavo la F.1 perché non avevo un contratto, ma avrei continuato a correre perché è la mia passione, poi mi chiamano perché Bottas è andato alla Mercedes e volevano un pilota esperto e il primo della lista ero io. Non ci ho pensato due volte e ho accettato, sono tornato e sono felice di averlo fatto".

Quindi di ritiro non se ne parla più?

"Fosse per me raddoppierei ancora, altro che smettere, ho ritrovato meccanismi, motivazioni e altro, se mi guardo intorno non vedo tanti piloti più veloci di me o più esperti, quindi posso ancora dire la mia". 

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