Le curiosità del GP degli Emirati Arabi ad Abu Dhabi

Le curiosità del GP degli Emirati Arabi ad Abu Dhabi
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Paolo Ciccarone
Dietro alle quinte del GP degli Emirati Arabi: dal museo personale di Hamilton ai piloti più antipatici del Circus, fino ai disagi vissuti dal team Red Bull nella trasferta indiana... | <i>P. Ciccarone, Abu Dhabi</i> |
2 novembre 2012

E’ già guerra di gomme

Manca oltre un anno al 2014, anno in cui dovrebbe partire l’appalto per il nuovo fornitore di gomme ma si è già saputo di manovre strane alle spalle di Pirelli. Le ultime due stagioni hanno dato ragione al gommista italiano e Bernie Ecclestone è più che soddisfatto, tanto che anche alcuni piloti come Button hanno elogiato questa fornitura. Si sa però di un concorrente agguerrito che ha mandato sotto mentite spoglie (poco riuscite, visto che si son sgamati subito…) a controllare il lavoro dei concorrenti.

Ospiti per due GP nel box della Lotus Renault, (Valencia e Spa) i due tecnici hanno pure prelevato campioni di battistrada, alla faccia del fitter Pirelli che proprio sveglio non è stato nella questione (ma si sa, prima lavoravano per Bridgestone, ora per Pirelli e domani chissà…), ma i boss della Lotus sono stati pure prodighi di informazioni su temperature, camber, coefficienti di attrito e altri dati importanti per capire come funzionano le gomme. Ora si attende che a giugno del prossimo anno parta l’asta per il triennio successivo e poi capiremo meglio come evolve la situazione.

Hamilton ha il suo museo

Appena lasciata la McLaren Lewis Hamilton darà il via al completamento del suo museo personale. In pratica sta raccogliendo i trofei originali e non vinti in F.1, le tute, caschi e altro ancora, ma anche delle monoposto con le quali ha corso. Il tutto per un uso personale, non certo pubblico, di un pilota che dopo sei anni di F.1 è considerato uno dei più veloci al mondo, ma anche uno con un caratterino mica da ridere. Tra l’altro il materiale raccolto Lewis lo vorrebbe gratis, mica a pagamento…Intanto si consola la sua fidanzata Nicole che a Londra è stata premiata come una delle donne più sexi di Gran Bretagna.

felipe massa
Felipe Massa nei pressi del circuito di Yas Marina

Le raccomandazioni di Massa

Vale la pena raccontarla. Dopo aver trascorso un paio di giorni in India, Stella Bruno si è fatta tatuare un enorme guazzabuglio sul seno sinistro, una roba complicata e difficile da capire, ma lei è una appassionata del genere. Fatto sta che prima di andare in onda anche tecnicamente (Giancarlo Bruno è impegnato col WTCC) fa delle prove audio.

Stellina dai box informa sulle novità tecniche presenti sulle monoposto. Ma è nei fuori onda che si vede la differenza: ora Felipe Massa, appena sente Stellina che dice si essere pronta, si raccomanda: «Sono Felipe, ricorda Felipe, non sbagliare….»

Assalto Red Bull in ritirata

Potrebbe sembrare un gioco di parole invece è la realtà del dopo GP India. Le condizioni igieniche disastrose, cibi piccanti, ambiente inquinato, hanno colpito tanti, dal capo ufficio stampa FIA Matteo Bonciani, a giornalisti (vero Ettore?) e meccanici.

Per contro fra i più simpatici e burloni spicca Kobayashi seguito da Ricciardo della Toro Rosso e Button. Webber è uno tranquillo mentre Vettel non si è capito bene come sia ma se la gioca per un posto sul podio


Quelli Red Bull si sono distinti perché in India non hanno chiuso gli accessi fogna delle toilet del piano superiore al loro box e un virus ha colpito metà squadra, molti dei quali hanno trascorso la trasferta in…ritirata (nel senso di bagno) tanto che un buontempone della Ferrari ha ribattezzato la macchina e il team: da RB8 a CAG8. Certo che poi a vederle in pista il nome non si addice, ma in quanto alla squadra…

Piloti, che gente… antipatica

Visto il mestiere che fanno l’importante è che vadano forte in macchina, ma quando sono fuori nel paddock molti “eroi” della F.1 meriterebbero quattro schiaffi per l’antipatia mostrata. Parlando con gente dell’ambiente, fra i top in quanto ad antipatia spiccano Paul di Resta, che non saluta nemmeno la madre, poi Nico Hulkenberg e Sergio Perez.

paul di resta
Paul di Resta attualmente scende in pista con la Force India


Michael Schumacher indossa sempre la stessa maschera per cui ormai non fa testo, mentre Hamilton se la gioca bene in quanto a caratterino. L’ultimo Alonso ha perso molto dello smalto del pilota burlone e simpatico di una volta, Massa non è cambiato, mentre Petrov è diventato ancora più cupo e chiuso (e non rideva mai prima, figuratevi ora).

 

Per contro fra i più simpatici e burloni spicca Kobayashi seguito da Ricciardo della Toro Rosso e Button. Webber è uno tranquillo mentre Vettel non si è capito bene come sia ma se la gioca per un posto sul podio. Per il resto poco da dire, in quanto a personalità c’è da scavare a lungo…

Il deserto, la tua voce

Ad Abu Dhabi hanno molte zone desertiche e costruire qui non è poi complicato. Tanto per rendere le cose più difficili, però hanno pensato di creare delle isole artificiali in una zona paludosa fra il centro città e l’isola di Yas, dove sette anni fa non c’era nulla.

Ad Abu Dhabi hanno molte zone desertiche e costruire qui non è poi complicato. Tanto per rendere le cose più difficili, però hanno pensato di creare delle isole artificiali in una zona paludosa fra il centro città e l’isola di Yas, dove sette anni fa non c’era nulla


Principale finanziatore è il principe sceicco Al Khalifa Zayed, a cui sono dedicate un'autostrada, una via, una strada, una moschea, un palazzo, una spiaggia etc… Insomma è come se da noi ci fosse una sola via dedicata al Presidente del Consiglio Monti: autostrada, viale etc. A complicare le cose, poi, c’è il fatto che le vie hanno i numeri (5 via, 7 via) e sono quelle parallele al mare, i numeri pari sono quelle perpendicolari al mare e quindi si incrociano, ma quando lo fanno cambia il nome della zona e visto che non ci sono numeri civici, cercare un indirizzo è come vincere al lotto, anche perché molti locali hanno le insegne solo in arabo…

C’è crisi generale

La trasferta India Abu Dhabi si è rivelata fatale ad alcuni giornalisti per la semplice ragione che le loro pubblicazioni hanno cessato di colpo di esistere. E’ successo in Inghilterra dove testate storiche sulla F.1 hanno chiuso lasciando a piedi giornalisti come Adam Cooper, oppure Autosport inglese che ormai naviga sulle 30 mila copie a settimana (non è che da noi si vada meglio…).

formula 1 india 2012 (15)
In occasione del GP d'India della scorsa settimana sono stati venduti 23.000 biglietti a fronte dei 150.000 posti disponibili

 

In Portogallo ha chiuso pure Autosport portoghese, lasciando a piedi parecchi colleghi e lo stesso accade in Spagna e Francia. Insomma, il panorama editoriale della F.1 non è bello e sarebbe il caso che qualcuno capisca che certe spese non si possono più sopportare e che questa F.1 interessa sempre meno a un pubblico giovane, anche perché i piloti sono tutto tranne che eroi, anzi se la tirano pure senza motivo e le squadre non aiutano nella comunicazione. Fin tanto che regge la TV, ci sono soldi che girano, ma come visto in India, con 23 mila biglietti venduti a fronte di 150 mila posti disponibili, sarebbe il caso di rivedere qualcosa…

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