F1: ecco perché Las Vegas è la pista peggiore per la McLaren (e chi potrebbe approfittarne)

F1: ecco perché Las Vegas è la pista peggiore per la McLaren (e chi potrebbe approfittarne)
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La McLaren nel weekend del Gran Premio di Las Vegas 2025 di Formula 1 parte sfavorita per alcuni fattori. Ecco quali sono e chi può approfittarne
19 novembre 2025

Las Vegas non è il terreno di caccia ideale per la McLaren, i cui due piloti, Lando Norris e Oscar Piastri, si giocano il mondiale in una lotta cui partecipa anche Max Verstappen, sebbene troppo staccato per sperare davvero nel titolo al netto di colpi di scena. Il rischio che la scuderia di Woking sia ridimensionata in Nevada dipende da diversi fattori, a cominciare dalle basse temperature. Il vantaggio della MCL39 nella gestione delle coperture si traduce, nel caso in cui il freddo sia rigido, nella possibilità di incappare nel graining durante la gara.

 

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È stato questo il motivo principale per cui lo scorso anno la McLaren ha accusato difficoltà marcate a Las Vegas. Le gomme Pirelli per la stagione 2025, però, sono state pensate per ridurre la possibilità che questo fenomeno si verifichi, ed è quindi lecito supporre che il problema della McLaren possa essere meno marcato. Ma a rendere complesso questo appuntamento del mondiale pensa anche la necessità di optare per una configurazione a basso carico aerodinamico. Occasioni come Monza e Baku hanno dimostrato che la MCL39 non è la vettura più efficiente in queste circostanze.

La ragione è piuttosto semplice. Quelle che sono le armi più taglienti della monoposto di Woking in altre occasioni – su tutte la capacità di generare carico extra – con una configurazione a basso carico diventano degli handicap quando serve velocità sul dritto. E visto che a Las Vegas non solo la pista sarà incredibilmente green a inizio weekend, ma ci saranno pure temperature rigidissime – le minime scenderanno sotto i 10 gradi, stando alle previsioni – Oscar Piastri dovrà stare particolarmente attento se non vuole perdere ulteriore terreno in classifica piloti. 

Le sue prestazioni ad Austin e in Messico hanno evidenziato le sue lacune quando il basso grip rende più difficile da gestire la sua MCL39, una monoposto che di per sé diventa molto capricciosa quando portata verso il limite. E con i muretti molto vicini, un eventuale errore si pagherebbe molto caro. Max Verstappen, dal canto suo, potrà contare sulla vettura più efficace del lotto con una configurazione a basso carico, anche se la sua effettiva competitività dipenderà anche dalla capacità di gestire la gomma, soprattutto in qualifica. Un compito, questo, che con la RB21 a volte diventa molto complesso. 

Ma a condizionare la lotta mondiale dei due piloti della McLaren potrebbe pensare anche un’outsider che lo scorso anno sbancò nel Gran Premio di Las Vegas. Parliamo della Mercedes, che in Nevada trova pane per i suoi denti non solo per la presenza delle frenate longitudinali che l’hanno fatta brillare a Montréal, ma anche per le basse temperature. La W16, d’altronde, ha ereditato la stessa tendenza della vettura che l’ha preceduta a portare rapidamente le coperture nella corretta finestra di utilizzo.

Così come per la McLaren, anche per la Mercedes questa tendenza opposta a quella della scuderia di Woking implica un rovescio della medaglia, vale a dire la predisposizione al surriscaldamento degli pneumatici in caso di temperature elevate. Visto il cambiamento degli pneumatici Pirelli per questa stagione, comunque, è lecito pensare che il vantaggio assai marcato di cui ha goduto la Mercedes lo scorso anno a Las Vegas possa essere attenuato. Ma le carte in tavola per cui George Russell e Andrea Kimi Antonelli possano fare bene ci sono tutte. 

Dovrà cercare un buon risultato anche la Ferrari, che con il doppio zero del Gran Premio del Brasile è scivolata al quarto posto nel mondiale Costruttori. Non sarà semplice fare la differenza, non solo per via del potenziale di Red Bull e Mercedes, ma anche per le temperature rigide. È vero che, come ha sottolineato Fred Vasseur, si corre con due ore di anticipo rispetto all’anno scorso. Ma diluvio universale in corso in questo momento a parte, sono previste temperature ancora più basse rispetto al 2024.

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