Motorsport e Covid-19: Pirelli, momento imprevedibile, ma il futuro è ampliare i programmi

Motorsport e Covid-19: Pirelli, momento imprevedibile, ma il futuro è ampliare i programmi
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Paolo Ciccarone
L'intervista a Mario Isola, Motorsport Racing Manager di Pirelli, sul futuro del fornitore di gomme di Formula 1
6 luglio 2020

Mario Isola è Motorsport Racing Manager di Pirelli, passato alle cronache durante il lockdown perché da volontario ha guidato le ambulanze della Croce Viola di Milano, prestando soccorso ai malati e facendo molti turni notturni, alternati al suo lavoro. Con Mario Isola abbiamo posto delle domande partendo dal via della stagione mondiale di F.1. Ecco le sue risposte.

1. Si riparte in Austria con la F.1 ma il motorsport non è solo GP, cosa vi aspettate dalla ripresa?

Sicuramente questa è una stagione sui generis e in evoluzione costante in cui, ancor prima che l’aspetto tecnico, è importantissimo riuscire a gestire al meglio quello logistico. La FIA e i promoter dei Campionati stanno monitorando costantemente la situazione e hanno, giustamente, optato per un approccio che preveda una ripresa graduale delle competizioni vista l’incertezza dovuta al COVID-19. Se non avremo una nuova ondata del virus che potrebbe costringere ad un nuovo lockdown è verosimile aspettarsi che i campionati si svolgano regolarmente, anche se con un calendario rivisto.

2. Pensate di rivedere gli impegni attuali oppure confermate tutto anche per il futuro? 

Pirelli non solo ha confermato tutti gli impegni attuali ma, come è noto, dal prossimo anno amplierà ulteriormente il proprio coinvolgimento nel motorsport ritornando in qualità di fornitore unico di pneumatici nel WRC, continuando naturalmente anche l’impegno in Formula 1 e nelle GT Series. Se poi pensiamo anche ai Campionati a due ruote (WorldSBK, Mondiale Motocross, ecc.) possiamo veramente dire che la nostra presenza nel Motorsport è davvero più radicata che mai.

3. Nei mesi di lockdown come avete reagito e impostato il lavoro? 

Come tutti ci siamo organizzati con strumenti come smart working e i diversi tool che permettono di comunicare a distanza ma di fatto non ci siamo mai fermati. Naturalmente abbiamo dovuto riorganizzarci in modo tale da essere molto reattivi in un contesto particolarmente fluido e in costante evoluzione. Come accennavo prima, l’aspetto più delicato è sicuramente quello logistico, abbiamo dovuto rendere più snelli e rapidi i flussi logistici per rispondere alle esigenze di campionati, in primis quello di Formula 1, che quest’anno potranno subire cambiamenti in corsa.

5. Come vedete l'evolversi del motorsport nazionale e internazionale? Secondo voi quali categorie potrebbero essere più in difficoltà? 

Questo è un momento storico particolare ma soprattutto imprevedibile, credo che nessuno fosse preparato ad affrontare un’emergenza sanitaria di questa portata. Difficile dire ora quali potrebbero essere le categorie che risentiranno di più di questa situazione, ci aspettiamo una riduzione delle iscrizioni soprattutto nei campionati in cui si ha una partecipazione prevalente di gentlemen drivers mentre i campionati internazionali dovrebbero mantenere un buon livello di adesione vista anche la volontà di confermare lo stesso numero di eventi pianificato nei calendari pre-Covid.

6. Oltre al motorsport la vostra azienda ha diversificato in altri settori la produzione? 

Come è noto a tutti Pirelli non produce solo pneumatici destinati al motorsport ma anche pneumatici per vetture stradali, oltre naturalmente a pneumatici per moto e biciclette. Pirelli si focalizza in particolare sul segmento high value ed è ben conosciuta per lo stile, la qualità e l’italianità che la contraddistinguono e che le hanno permesso di raggiungere una posizione dominante come fornitore di pneumatici tra i produttori di auto prestige. Con un record di presenza di oltre 110 anni nelle competizioni sportive.  

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