Red Bull: dubbi di irregolarità per le monoposto di Vettel e Webber

Red Bull: dubbi di irregolarità per le monoposto di Vettel e Webber
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Paolo Ciccarone
Le vetture di Vettel e Webber potrebbero utilizzare un dispositivo mobile aerodinamico non consentito. Questa volta però sembra proprio che la situazione stia scappando di mano alla Red Bull | <i>P. Ciccarone, Abu Dhabi</i>
3 novembre 2012

Abu Dhabi - Prima o poi ci si doveva arrivare, ma stavolta pare che la situazione stia scappando di mano alla Red Bull. Il sistema che canalizza i flussi d'aria calda dei freni e che servono a riscaldare il cerchio e le gomme, oltre che a far fluire dei flussi d'aria canalizzandola nelle fiancate, potrebbe essere vietato. Nel senso che si tratterebbe di un dispositivo mobile aerodinamico e a parte l'ala posteriore non sono ammessi.

Le scuderie, riunite, hanno chiesto chiarimenti e un divieto preciso a questa soluzione, peccato che abbiano impiegato 18 GP per rendersene conto. E questo potrebbe anche spiegare i motivi dei problemi ai freni che in due giorni hanno colpito i due piloti, con Vettel che sabato mattina ha fatto solo due giri veloci in totale su un'ora di prove.

 

La Red Bull sarebbe nel mirino anche per una presunta storia di vasi comunicanti che sposterebbero la zavorra da un lato all'altro della monoposto. A parte che ne ce eravamo occupati fin da Silverstone parlando di zavorre mobili, la voce che circola ora sulle Red Bull è ridicola perché i fluidi in questione sono al massimo 800 grammi, troppo pochi per fare la differenza di assetto paventata dai soliti blogger della F.1.

 

Piuttosto, l'affinamento delle forme, la ricerca del limite e una cultura del rischio da parte di Newey è alla base di queste prestazioni. Ciò non toglie che i commissari abbiano sempre gli occhi aperti e che ogni virgola venga analizzata nel dettaglio.

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