Red Bull: i retroscena del GP di Germania

Red Bull: i retroscena del GP di Germania
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  • di Maurizio Tanca
I commissari tecnici rilevano un software motore diverso da quello delle precedenti gare. Cosa vietata, ma i commissari sportivi non intervengono. Perchè? | <i>P. Ciccarone, Hockenheim</i>
  • di Maurizio Tanca
22 luglio 2012

Hockenheim La Red Bull nel mirino dei commissari sportivi e tecnici. Ormai si è capito che c’è una guerra aperta fra Adrian Newey, il progettista, e la Federazione. Cambiano le regole e lui trova il sistema per aggirarle. Mettono dei limiti e lui li supera. Basti dire che prima della Germania in tre gare hanno fatto sostituire per tre volte i porta mozzi che avevano funzione aerodinamica. Un altro team sarebbe andato in crisi, loro no.

La Red Bull manda in crisi in commissari sportivi

Puntualmente si presentano con modifiche e qualcosa di nuovo che manda in crisi i commissari che devono studiare il regolamento e capire se è a norma oppure no. Stavolta, dopo porta mozzi, scivoli, zavorre, alette flessibili e scarichi soffiati, l’attenzione dei commissari si è puntata sulle mappature del motore.


Un motore di F.1 ha delle regolazioni fisse e prima di una gara i commissari acquisiscono tutti i dati. In Germania è successo che la “mappa”, come si chiama la regolazione del motore, fosse diversa da quelle delle gare precedenti. Ovvero c’era meno coppia allo stesso numero di giri. Per chi non conosce i motori, si può tradurre dicendo che la coppia è la spinta che ha il motore quando il pilota accelera. Se il pilota preme a fondo il gas, il motore dovrebbe andare al massimo, invece i commissari hanno scoperto che all’accelerata del pilota, non corrispondeva la stessa reazione del motore.

Sulla Red-Bull era stata cambiata la mappa rispetto alle gare precedenti. Cosa vietata. I vantaggi? Due essenzialmente. Sul bagnato il pilota invece di avere una accelerazione bruciante, che gli fa pattinare troppo le gomme, ha una ripresa graduale, e quindi la macchina si guida meglio. Il secondo è che se la potenza non va alle ruote, finisce però che gli scarichi soffiano più aria sullo scivolo

Perchè una mappatura diversa del motore?

Ergo, era stata cambiata la mappa rispetto alle gare precedenti. Cosa vietata. I vantaggi? Due essenzialmente. Sul bagnato il pilota invece di avere una accelerazione bruciante, che gli fa pattinare troppo le gomme, ha una ripresa graduale, e quindi la macchina si guida meglio. Il secondo è che se la potenza non va alle ruote, finisce però che gli scarichi soffiano più aria sullo scivolo. 


Quindi, invece che avere la potenza in più che fa pattinare le gomme (e quindi scivolare la macchina) in questo caso arriva più aria dagli scarichi che soffiano e tengono la macchina attaccata a terra. In entrambi i casi, si tratta di un uso vietato del sistema.

I commissari non intervengono

Solo che dopo lunghe discussioni, i tecnici Red Bull sono riusciti a farla franca. Lo dimostra il comunicato che recita: “Nonostante si sia in disaccordo con quanto esposto da Red Bull, i commissari decidono di non prendere ulteriori provvedimenti."

 

Ma scherziamo? Le regole o ci sono o no. Se non le hanno rispettate è inutile dire che non si è d’accordo ma tanto non facciamo nulla. O si sono sbagliati i commissari, e han fatto una figuraccia, o la squadra li ha beffati alla grande.

Retroscena GP di Germania/2

Dopo la rimonta di Vettel ai danni di Button è stato applicata una norma del regolamento che recita “il pilota che dovesse rientrare in pista tagliando per la via di fuga può essere penalizzato con un drive trough (passaggio dai box a bassa velocità, ndr) ma se ciò avviene negli ultimi 20 giri di gara, verrà applicata una penalizzazione di 20 secondi al tempo di gara."

Io avevo superato Button all’esterno – ha detto Vettel – e non sono rientrato davanti a lui perché sarebbe stata una manovra pericolosa, sono rimasto in traiettoria per non creare problemi


Vettel è stato ritenuto colpevole e pertanto al suo tempo totale, è stata aggiunta la penalità che lo ha retrocesso fino al 5.posto. «Io avevo superato Button all’esterno – ha detto Vettel – e non sono rientrato davanti a lui perché sarebbe stata una manovra pericolosa, sono rimasto in traiettoria per non creare problemi.» Vero. Le immagini lo dimostrano, come dimostrano che qualche anno fa Schumacher fece lo stesso su Trulli e tutti applaudirono la manovra, stessa pista, stesso punto e stesso tipo di sorpasso.

Schumacher fu idolatrato per essersi inventato una nuova traiettoria, Vettel condannato per non aver rispettato le regole. Solo che all’epoca fra la Ferrari e la Federazione non c’era nessuna guerra come quella che oggi vede contrapposti Red Bull e commissari tecnici.

 

Che la squadra sia al limite è vero, ma è anche vero che Newey è un genio e trova sempre gli spazi liberi del regolamento. Sta agli altri impedire che vengano occupati da qualche trovata strana.

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