Romain Grosjean: "Il ritorno in Formula 1? Lo escludo"

Romain Grosjean: "Il ritorno in Formula 1? Lo escludo"
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Paolo Ciccarone
Conclusa l'esperienza in IndyCar, Romain Grosjean esclude il ritorno in Formula 1. Per lui il futuro sarà con Lamborghini nel WEC
20 ottobre 2023

“Ciao, dove arrivo io ci sono casini, vero?” e giù una risata allegra. Romain Grosjean se ne vaga per il paddock in Qatar come se stesse per salire su una monoposto e riprendere la carriera di pilota di F.1 interrotta in Bahrain con un incidente entrato negli annali della storia. Sia per il botto e le fiamme, soprattutto perché ne uscì indenne, o quasi. “Sono venuto a salutare degli amici, ne ho ancora tanti qui dentro” e magari prendere le misure per quel test con la Mercedes F.1 promesso tempo fa? “Beh, ci stiamo lavorando, non dipende da me” risponde. Ma cosa è successo con Andretti Autosport? “beh, mi pare chiaro, ma se ne stanno occupando i legali per cui evito di parlare proprio per non fare casino” e ride ancora.

Il Grosjean spacca macchine di inizio carriera con la Lotus (12 incidenti al via in 12 GP…) è un ricordo, anche se il bombardiere franco svizzero (cambia la nazionalità a seconda delle convenienze verrebbe da dire, ndr) in F. Indy ha dimostrato di avere qualità che in F.1 erano nascoste. O quasi…”Un ritorno nel circus? No, escluso. Ci sono solo posti disponibili in squadre di secondo piano e nemmeno fra un anno, forse due o tre addirittura. Non vale la pena perdere tempo. A inizio carriera ogni macchina va bene, poi capisci che o svolti o è inutile continuare. Si rischia troppo, vedi il mio caso. In Indy, invece, ci sono più possibilità di vittoria, più squadre che possono darti una macchina competitiva, quindi la mia scelta è orientata per quella serie. La F.1 la guardo, a volte mi piace, ma ormai fa parte del passato”. Il futuro è però anche Lamborghini nel WEC…”Vero, programma interessante e campionato in crescita incredibile”. Da Ginevra ti sei trasferito negli USA con tutta la famiglia, come vi trovate? “Benissimo, viviamo a Miami, oltre al clima e al fatto che sia molto europea come città, è anche vicina alle varie sedi di gare del campionato. Molti scelgono Indianapolis come città dove vivere, io dico che Miami è perfetta e mi ci trovo bene con la famiglia”.

Sappiamo che sei considerato il masterchef della F.1, al pari di altri cuochi nascosti come Alonso o come lo erano Trulli e Pirro, come ti arrangi ai fornelli a Miami ed è vero che vuoi partecipare a Masterchef? “ A Miami trovi di tutto. Posso dire che la carne è fantastica, qualsiasi pezzo scegli, caschi sempre bene. C’è una qualità incredibile. Come incredibili sono i legumi e le verdure, di qualità eccezionale e saporite. Ci faccio tanti abbinamenti di alto livello. Il pesce, invece, mi delude un po’. Carni stoppose, una qualità inferiore rispetto alle aspettative, visto il posto di mare. Di sicuro in cucina mi diverto e faccio grandi cose. Diventare cuoco? Devo vincere in F.Indy prima…”. Con tutti i cubani che vivono a Miami, hai imparato qualche piatto della loro cucina? “Ovviamente, con tutti mi trovo bene, parlo la lingua e mi piace molto. Prossima volta invito a cena, cucino io ovviamente”. Ok, invito accettato…

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