1989, Crolla il muro di Berlino: quali auto si usavano 30 anni fa?

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Trenta anni fa il simbolo della divisione tra Est e Ovest viene abbattuto mentre in Italia la vettura più venduta è la Fiat Uno e in Germania la VW Golf. Già allora erano i tedeschi a vendersi meglio, da noi, con le loro auto
8 novembre 2019

Chiunque ne abbia memoria ricorda quelle immagini, magari viste in diretta TV: gente che abbatte a mani nude un muro, scavalca e festeggia, abbracciandosi. È il muro che è nato e rimasto decenni dopo la seconda guerra mondiale, quello che va giù lasciando volar via polveri di tristi ricordi e aprendo nuove prospettive.

Basta guerra fredda, via a nuovi legami sociali e anche economici, commerciali. A quel tempo, il mondo dell’auto come era messo? Di certo la separazione non favoriva lo scambio tra i due “blocchi” e il parco circolante spesso faceva trionfare, ovunque, le produzioni nazionali. Alcuni Paesi meno forti sul fronte dell'industria automobilistica, viaggiavano con mezzi molto limitati e noi, italiani, ci trovavamo ben messi a livello di gamma prodotta in casa.

Italia – Germania 1989

La top10 delle auto più vendute trenta anni fa, quando avvenne del crollo del muro, in Italia premiava quindi le auto italiane, ma si piazzava dietro a loro proprio una tedesca. Non certo possibile, manco allora, il contrario. La classifica delle vendite tricolori era così composta: Fiat Uno (oggi senza erede), Fiat Tipo e Fiat Panda (entrambe riprese oggi) Autobianchi Y10 (evoluta sino ad Ypsilon che è di segmento leggermente superiore) Volkswagen Golf (oggi Golf 8), Renault Supercinque (oggi Clio) Peugeot 205 (oggi 208) Alfa Romeo 33 (oggi parzialmente Giulietta) Citroen AX e Opel Kadett.

In Germania invece? Altro target per dimensioni soprattutto, le più vendute erano infatti: VW Golf, Opel Kadett, Mercedes 200, Audi 80, VW Passat, Mercedes 190, BMW Serie 3 e via dicendo, in lingua tedesca anche oltre la top-10. Perché la prima auto estera era oltre il 15esimo posto addirittura, la Mazda 626. La “nostra” Uno Fiat era la seconda auto non tedesca più venduta, quasi a pari merito della Mazda e meglio di un’altra giapponese, la Corolla. Un discorso che però non valeva dapperutto, quello di certi modelli tedeschi, data la divisione post-bellica. Sparite oggi ma diffuse fino ad allora soprattutto per chi stava nella Germania dell'Est, erano le Trabant e le Wartburg. Modelli spariti come i loro marchi, per cedere posto a industrie automobilistiche sempre più ricche ma anche più globali.

Una Trabant, oggi modello scordato al contrario di alcune colleghe italiane e tedesche dell'Ovest
Una Trabant, oggi modello scordato al contrario di alcune colleghe italiane e tedesche dell'Ovest

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