250 milioni per far funzionare i droni P.1HH: operazione discutibile

250 milioni per far funzionare i droni P.1HH: operazione discutibile
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Su pressione del Ministro Di Maio, sono stati acquistati 8 droni a controllo remoto che comportano una spesa di 250 milioni di euro alla Difesa italiana. Di Maio ha fatto bene i suoi conti?
7 marzo 2019

Fa discutere il recente acquisto da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, su pressione del Ministro Di Maio, di 8 droni P.1HH a pilotaggio in remoto (si tratta una versione più evoluta dei passati bimotore executive P.180). Innanzitutto, per il prezzo, 250 milioni di euro, che Di Maio intenderebbe accollare alla Difesa italiana. In secondo luogo, per l'inutilità delle apparecchiature, che hanno pesanti limiti tecnologici e per essere portate in volo necessitano di certificazione (per un costo di 70 milioni) e personale specializzato per il montaggio delle parti meccaniche. Infine, viene a cadere anche il pretesto dell'operazione, e cioè il salvataggio dell'azienda in crisi Piaggio Aerospace e i suoi 1200 dipendenti, in quanto solo una minima parte dei dipendenti potranno lavorare a un prodotto che viene acquistato già completo, e l'acquisto da solo non potrà risolvere la crisi dell'azienda, che necessita invece di un piano strategico e sostenibile nel tempo per poter continuare a funzionare.

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