Abbiamo seguito la 24 Ore di Le Mans con Goodyear: la tecnologia dietro i loro pneumatici

Abbiamo seguito la 24 Ore di Le Mans con Goodyear: la tecnologia dietro i loro pneumatici
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Valerio Nebuloni
Fornitore ufficiale di tutte le vetture LMP2, Goodyear ha portato una serie di tecnologie che potrebbero passare inosservate e invece fanno grandi differenze. E in più, è tornato a volare il loro celebre dirigibile
14 giugno 2023

Tutti conoscono la 24 Ore di Le Mans, celeberrima corsa endurance del campionato FIA WEC che si tiene, per l'appunto, sul Circuito de la Sarthe nei pressi di Le Mans (Francia). Benché tecnicamente si siano tenute "solo" 91 edizioni, la gara quest'anno ha compiuto esattamente 100 anni da quel 26 maggio 1923 in cui si corse per la primissima volta quella che di fatto è la gara Endurance più antica del mondo. Per l'edizione 2023 fu la Ferrari a spuntarla, con la nuovissima sport-prototipo 499P sviluppata appositamente per correre nella categoria Hypercar.

Abbiamo avuto la possibilità di seguire la corsa per il suo centenario insieme a Goodyear, che ha avuto un ruolo fondamentale per la 24 Ore di Le Mans: è stata infatti fornitore unico per la categioria LMP2 della corsa, ovvero quella delle vetture endotermiche con telaio comune progettate specificamente per la corsa Endurance. E la stessa produttrice di pneumatici sarà fornitore ufficiale anche per le categorie LMGT3,  a partire dal 2024.

La linea di partenza alla 24 ore di Le Mans 2023
La linea di partenza alla 24 ore di Le Mans 2023

Tecnologie all'avanguardia, nelle LMP2 e nel "Garage 56"

Goodyear in effetti è particolarmente impegnata nel motorsport, e quest'anno anche il noto "Garage 56" porta il suo nome: ogni anno una vettura non appartenente alle categorie impegnate nella corsa va in pista come "vetrina tecnologica" e non come effettiva concorrente, e per il 2023 è toccato a una speciale Chevrolet Camaro ZL1 NASCAR NextGen.

In questo caso, la novità tecnologica è firmata proprio da Goodyear: la vera punta di diamante è uno pneumatico speciale con un particolare sistema TPMS - acronimo di Tyre-Pressure Monitoring System - capace di registrare pressione e temperatura delle gomme in tempo reale, grazie a un sensore privo di batteria e dotato di un transponder integrato direttamente nello pneumatico durante la sua produzione.

Derivato dall'innovativa tecnologia Goodyear Sightline, questo sistema permette di poter monitorare le caratteristiche fisiche degli pneumatici in azione e regolare di conseguenza in tempo reale l'assetto della vettura, così da ottenere sempre il massimo delle prestazioni disponibili in base alle circostanze, senza portare lo pneumatico a rischio di surriscaldamento. E questo è fondamentale, se pensiamo che le "gomme" sono letteralmente l'unico vero punto di contatto fra un'auto e la strada. 

La collaborazione è fondamentale

Goodyear comunque non si è limitata a portare tecnologie innovative sulla NASCAR Next Gen e a fornire la categoria LMP2, ma ha anche messo a disposizione di ogni team un ingegnere specializzato in pneumatici in modo che potesse collaborare col team e garantire le prestazioni migliori.

L'ingegnere in questione ha un ruolo fondamentale tanto quanto lo è la figura - solitamente molto più conosciuta da chi non è enormemente avvezzo all'ambiente del motorsport - dell'ingegnere motorista. Se quest'ultimo si concentra principalmente sul poter spremere al massimo il motore per ottenere il massimo rapporto fra potenza ed affidabilità, l'ingegnere di pneumatici invece deve riuscire a garantire che tutta questa potenza espressa dal propulsore possa essere trasferita alla strada, massimizzando al contempo aderenza e durata.

La disponibilità di un ingegnere specializzato offerto da Goodyear per ogni team ha permesso a tutti di poter sfruttare al meglio gli pneumatici forniti, avendo a disposizione una figura esperta delle singole proprietà e caratteristiche di ciascuna gomma - dalle slick alle intermedie fino alle "full wet" - per garantire il massimo dalla propria vettura. Tenete sempre bene a mente che spesso la vettura vincitrice della 24 Ore di Le Mans percorre oltre 350 giri e circa 5.000 km in gara.

Una vera sfida logistica, prima e durante la corsa

Essere fornitori eslcusivi della LMP2 e partner del progetto Garage 56 non è solo una dimostrazione dell'impegno tecnologico, ma anche un enorme mole di lavoro: per Goodyear infatti ha significato percorrere oltre 10.000 km di test solo per la NASCAR Next Gen citata poco sopra. E la fornitura è stata una vera e propria sfida logistica: gli oltre 2.500 pneumatici utilizzati durante la 24 Ore di Le Mans sono stati trasportati tramite 10 camion dallo stabilimento di produzione Goodyear di Hanau, in Germania, fino a Le Mans. E insieme a loro, più di 65 membri del team Goodyear si sono recati a Le Mans per supportare le squadre. 

Sì, perché l'impegno non termina una volta giunti gli pneumatici al circuito: il team dedicato di fitter Goodyear si è occupato della manutenzione degli pneumatici 24 ore su 24 per garantire che le squadre ricevessero i set assegnati in tempo per la corsa. E più di una settimana prima della gara, i tecnici Goodyear hanno proceduto ad allestire le aree apposite nei paddock, così che le squadre fossero pronte al momento del montaggio e dell'ispezione.

Il celeberrimo dirigibile: l'icona spicca il volo di nuovo

Grandi e piccini conoscono il dirigibile Goodyear, ultra-riconoscibile e noto in tutto il mondo grazie alla sua livrea tricolore bianca, blu e gialla ma soprattutto all'enorme logo a caratteri cubitali. Il "Blimp" vola nei cieli sin dal 1917, all'epoca con il nome di B1 nei dintorni di Chicago (USA), ed è poi stato presente in numerosi eventi rilevanti della storia. Abbiamo visto il Blimp Mayflower nel film dei Beatles "Help" nel 1965 ad esempio, o ancora il Blimp Columbia impegnato nelle riprese del primo Super Bowl a Losa Angeles nel 1967, ed è stato un supporto fondamentale durante il terremoto di San Francisco del 1989.

Ma è nel 1973 che fa la sua prima apparizione alla 24 Ore di Le Mans, ed esattamente 50 anni dopo è stato nuovamente presente per festeggiare il 100esimo anniversario della corsa endurance.

Il Blimp è lungo ben 75 metri, pari a circa "due balenottere azzurre" come sottolinea la stessa Goodyear, e ha una volume complessivo tale che servirebbero 25 milioni di bottigliette per riempirlo d'acqua. Eppure, da far decollare è più semplice di quanto si pensi: bastano tre addetti al decollo da terra e due piloti in cabina, e a quel punto può raggiungere una velocità massima pari a 125 km/h. La sua altitudine di crociera è di circa 300 metri, un po' meno della Tour Eiffel, e può trasportare fino a 14 passeggeri.

Un'icona dei cieli che rende sicuramente ancora più speciale la 24 Ore di Le Mans, la corsa endurance più antica e importante del mondo che gode di questo titolo, oltre all'enorme storia alle sue spalle, anche per tutti questi "dietro le quinte" che giocano in verità un ruolo fondamentale.

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