Addio Clarkson, Hammond e May, ma The Grand Tour ritorna con nuovi talent

Addio Clarkson, Hammond e May, ma The Grand Tour ritorna con nuovi talent
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The Grand Tour si rinnova: ecco i tre volti che raccolgono l’eredità di Clarkson, Hammond e May
23 giugno 2025

La fine di un’era è ufficiale. Dopo sei stagioni all’insegna dell’adrenalina, delle risate e delle imprese improbabili, The Grand Tour saluta il trio leggendario composto da Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May. Ma Prime Video non ha intenzione di lasciare i fan dell’automotive senza un degno seguito: nasce così il Rebrand Tour, con una nuova formazione tutta votata alla modernità e ai social.

I sostituti? Due petrolhead con milioni di fan su YouTube e un fenomeno virale del trainspotting: Thomas HollandJames Engelsman e Francis Bourgeois.

Thomas e James sono le menti dietro il canale Throttle House, nato nel 2015 e oggi seguito da oltre 3,2 milioni di iscritti. I loro video – tra road test, recensioni e contenuti ironici – superano regolarmente i 2,5 milioni di visualizzazioni ciascuno. Canadiani di base a Toronto, sono diventati un punto di riferimento per la nuova generazione di appassionati.

Il terzo elemento è forse il più sorprendente: Francis Bourgeois, vero nome Luke Magnus Nicolson, classe 1999, è diventato celebre per la sua disarmante passione per i treni, raccontata in video virali su TikTok e Instagram, dove conta rispettivamente 3,3 milioni e 2,4 milioni di follower. Laureato in ingegneria meccanica a Nottingham, ha persino lavorato brevemente in Rolls-Royce ed è stato invitato a incontrare i Principi del Galles durante un viaggio sulla Elizabeth Line.

Secondo fonti vicine alla produzione, “Thomas e James sono esperti quanto Clarkson, Hammond e May" ma sono più giovani, più cool e hanno una padronanza totale dei social. Il testimone, dunque, passa di mano.

Ma perché Clarkson ha deciso di chiudere? Lo ha spiegato lui stesso: “Dopo 36 anni a parlare di auto in TV, smetto. Sono troppo vecchio e troppo grasso per entrare nelle macchine che mi piacciono, e non mi interessano quelle che non mi piacciono”. In realtà, la fine era già stata pianificata da tempo. “Tre anni fa avevamo deciso che ne avremmo fatto uno ancora e poi basta. Abbiamo guidato più veloce e più in alto di chiunque altro. Era il momento di fermarsi”.

The Grand Tour, nato nel 2016 come erede spirituale di Top Gear, ha portato gli spettatori in un viaggio globale fatto di bolidi, sfide assurde e amicizia vera. La nuova versione – che si preannuncia più smart, più giovane e decisamente più social – riuscirà a raccoglierne l’eredità?

Il pubblico è diviso: da un lato l’entusiasmo per un format rinnovato, dall’altro la nostalgia per un’epoca che sembrava inimitabile. Una cosa è certa: i motori continueranno a rombare. Ma con una nuova voce. O meglio, tre.

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