Alfa Romeo 33 Stradale: un fisico bestiale e il coraggio di sognare [VIDEO]

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Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
Il manifesto Alfa Romeo del futuro è lei, la 33 Stradale. Con una linea da capogiro e addirittura due powetrain, questa serie limitata è già iconica
  • Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
30 agosto 2023

Le auto nascono - di solito - intorno ad un tavolo a cui siedono amministratori delegati, ingegneri, capi della finanza e del marketing, ma nel caso della 33 Stradale c'erano per la prima volta dei nuovi attori: i potenziali clienti, collezionisti e storici di Alfa Romeo, i più  esperti conoscitori del marchio. Perché? "l'ambizione è di scrivere il futuro del marchio con il totale rispetto della sua storia unica" ha detto Jean Philippe Imparato, CEO Alfa. Rispetto, questa è la parola chiave. 

La nuova Alfa Romeo 33 Stradale
La nuova Alfa Romeo 33 Stradale

S'ispira alla storia, ma anticipa il futuro

Potente davanti, slanciata di fianco, brutale al  posteriore, il punto più alto arretrato al centro del tetto, i "cofanghi" davanti e dietro, aerodinamica da CX 0,375, porte ad elitra, grandi feritoie laterali per far respirare... cosa? Probabilmente il colpo di genio per questo modello, sostenuto dallo slogan motivazionale "il coraggio di sognare", è nella sua dualità: la 33 Stradale, infatti è la prima supercar a nostra memoria che può essere scelta con motore termico (V6 biturbo, più di 620 CV) o del tutto elettrica (oltre 750 CV). Non c'è "contaminazione" né via di mezzo fra i due: o dentro o fuori. E nemmeno compromessi sulla guida: la messa a punto verrà fatta a Balocco dal pilota di F1 Valtteri Bottas,  ma il nome 33 Stradale non è solo un omaggio al passato, l'auto è realmente omologata per l'impiego sulle strade pubbliche. Il selettore sul tunnel centrale permette di scegliere la modalità Pista oppure Strada.  Nel primo caso non ci sono limiti alla potenza erogata, acceleratore e freni (by wire) più reattivi e sospensioni rigide. Il cambio della V6 si predispone per la massima rapidità e il sound dello scarico è prepotente. Il controllo di trazione è disinseribile. Su Strada, che è la configurazione all'avviamento, il setup delle sospensioni è più confortevole, la cambiata più dolce e le valvole attive sullo scarico si aprono solo insistendo con l'acceleratore oltre i 5.000 giri.  

Il posteriore della nuova Alfa Romeo 33 Stradale
Il posteriore della nuova Alfa Romeo 33 Stradale

L'Alfa Romeo 33 Stradale turbo benzina

Saremmo molto curiosi di sapere quanti dei 33 esemplari verranno scelti col V6 90° da tre litri e quanti a batterie, comunque l'origine del motore termico è chiaramente un'eccellente evoluzione del "Made in Alfa" con una potenza dichiarata di oltre 620 CV. Non sai sa esattamente quanto "oltre" ma si deve tener conto che la Giulia Quadrifoglio ne ha 520 (2,9 litri) mentre la Maserati MC20 col Nettuno ne porta in dote 630. Al V6 è abbinato il cambio a doppia frizione ZF a 8 marce opportunamente evoluto e un differenziale autobloccante al posteriore, l'asse motore. Lo schema delle sospensioni è preso dal meglio dell'ingegneria: doppi bracci oscillanti anteriori e posteriori (con sollevatore di 50 mm per l'assale anteriore per gli ostacoli) e ammortizzatori attivi. Le prestazioni dichiarate della 33 Stradale non potevano esprimersi meglio di così: 333 km/h di velocità massima indicata, 0-100 in 3 secondi, spazio di frenata da 100 a 0 in 33 metri. L'uso perfetto del numero perfetto.

Le luci posteriori della Alfa Romeo 33 Stradale
Le luci posteriori della Alfa Romeo 33 Stradale

Alfa 33 Stradale BEV

La versione a batterie della 33 Stradale è ancora un po' avvolta nel mistero, ma due numeri sono incoraggianti: la potenza è di oltre 750 CV e l'autonomia stimata di 450 km nel ciclo Wltp, con una discreta possibilità che queste performance siano ottenute con tre motori, un'architettura probabilmente mutuata dalla Maserati MC20 Folgore con tecnologia a 800 volt, di cui ci era ignota la potenza, ma adesso abbiamo un sostanzioso indizio. Non ci sono dati sulla batteria, ma ragionevolmente simili performance hanno bisogno di un'accumulatore nell'ordine dei 90 kWh o più. La massa della batteria diventa preponderante rispetto alla leggerissima monoscocca di carbonio e il telaio di alluminio, quindi è fondamentale la sua collocazione, poiché in massima parte la posizione del baricentro della vettura dipenderà da questo.

L'Alfa Romeo 33 Stradale su strada
L'Alfa Romeo 33 Stradale su strada

Carbonio e alluminio per il controllo del peso

Sempre alla ricerca del compromesso ottimale fra leggerezza e rigidezza, gli ingegneri Alfa Romeo hanno fatto buon uso delle tecniche più recenti di lavorazione abbinate ad una realizzazione pressoché artigianale di ogni singolo esemplare. Il telaio su cui sono ancorate le sospensioni attive è di alluminio a forma di H per raggiungere la massima resistenza alla deformazione torsionale. Nella zona superiore troviamo invece una monoscocca principalmente di carbonio con alcuni inserti di alluminio nelle aree dove gli sforzi sono concentrati in aree piccole come, ad esempio, l'attacco delle porte ad elitra sui bordi. Queste riportano cornici di carbonio per i vetri mentre per il lunotto, sormontato dalla originale luce di stop a rombo, è stato scelto il policarbonato. Touring Superleggera ha griffato questa confezione sartoriale. 

I freni Brembo della Alfa Romeo 33 Stradale
I freni Brembo della Alfa Romeo 33 Stradale

Freni e sospensioni della 33 Stradale

Anche nel comparto sospensioni ritroviamo alcune certezze che da sempre distinguono le Alfa come le auto dalla guida straordinaria, e la Giulia insegna. Doppi bracci oscillanti per l'avantreno e per il retrotreno sono la geometria più vantaggiosa per il miglior posizionamento del pneumatico a contatto con la strada e il miglior controllo del volante per il massimo grado di precisione di sterzo. Al capitolo freni, che utilizzano la tecnologia "by wire" già ben sperimentata, non si è mancata la competenza di Brembo con dischi carboceramici ventilati e forati e pinze a 6 pistoncini davanti e 4 dietro, ovviamente nel colore scelto dal cliente.

Gli interni della Alfa Romeo 33 Stradale
Gli interni della Alfa Romeo 33 Stradale

Le personalizzaizioni della 33 Stradale

Della supercar Alfa non troverete un configuratore online, perché - com'è facile immaginare - i 33 esemplari hanno già tutti un padrone che ha espresso le proprie preferenze e, cosa curiosa ma doverosa, queste sono state vagliate da un "comitato interno" che ha deciso se approvarle nel rispetto della storia del marchio. I primi incontri risalgono ad un anno fa, in occasione del GP di Monza, dove i fortunati clienti hanno potuto esaminare i primi bozzetti usciti dal reparto design capitanato da Alejandro Mesonero-Romanos, che ha concepito gl'interni come una rivisitazione storica, l'occasione per valorizzare lo stile  Alfa degli anni 60' (configurazione Tributo, volante di alluminio) oppure l'atmosfera Racing (configurazione Alfa Corse, volante di carbonio). Si nota e si apprezza una certa essenzialità nei comandi e un focus sulla guida scevro da distrazioni e frivolezze delle vetture convenzionali. Davanti al guidatore c'è un display a "cannocchiale” di buona memoria e il volante  - contrariamente alle tendenze - è stato "ripulito" di tutti i tasti lasciando alle mani solo la preziosa corona e le palette del cambio di alluminio solido. Il resto dei comandi si estende su una bassa console centrale e su un pannello superiore vicino allo specchio retrovisore. Apprezzabile anche il fatto che il display dell'infotainment, di ampie dimensioni perché piccolo non serve a nulla, è a scomparsa.   

Il progetto della 8C ai tempi di Sergio Marchionne
Il progetto della 8C ai tempi di Sergio Marchionne

Quanta Alfa c'è in un'Alfa?

Ecco un documento che non tutti ricordano, ma che offre lo spunto per una riflessione sul progetto della 33 Stradale. Sentirete e leggerete molti commenti sulla sua "parentela" con Maserati MC20 (termica e Folgore), ma la slide presentata a giugno del 2018 (una delle ultime apparizioni in pubblico di Sergio Marchionne) ci parla di una supercar, la nuova 8C tutta in fibra di carbonio con motore centrale biturbo che, guarda caso, avrebbe fatto lo 0-100 in 3 secondi. Ok, ci si immaginava un powertrain ibrido, ma il modo cambia. Dove sono finiti questi progetti? Qui in Redazione abbiamo il sospetto fondato che all'epoca e negli anni immediatamente successivi, molto turbolenti e conclusisi con il passaggio a Stellantis, il "dossier" 8C - fatto tutto di tecnologie, design, engineering Alfa Romeo al 100%, abbia cambiato casa approdando in Maserati. Non ci sarebbe niente di scandaloso, ogni Casa auto ha uno scrigno più o meno segreto di eccellenze tecniche a disposizione dei marchi (un esempio? Audi e Lamborghini) e in questo caso ne ha potuto approfittare per primo il Tridente. Ma va dato a Cesare quel che è di Cesare: il Biscione era solo un po' addormentato ma il sogno di una 33 Stradale in embrione c'era già, bastava avere "il coraggio di sognare" un po' più forte.

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