Ammortizzatori auto: come lavorano nelle sospensioni e quale costo per cambiarli o revisionarli

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Spiegazione sintetica di come lavorano gli ammortizzatori nelle auto. Parti delle sospensioni, il cui costo non è da poco anche per la revisione, sono molto importanti per la sicurezza e la dinamica di guida
20 maggio 2019

“La macchina ben ammortizzata”. Espressione che oggi vale meno di un tempo, perché molte auto sono dotate di ottime sospensioni, con ammortizzatori certo migliori di quelli che generavano brutti scuotimenti per i passeggeri del secolo scorso. Non solo comfort però, gli ammortizzatori sono utili alla sicurezza dell’auto, oltre che alla sensazione di guida, quindi non vanno sottovalutati. Vero è che non si vedono da fuori, ma la classica “schiacciata” sullo spigolo del paraurti per vedere come scende e ritorna l’auto, dopo la compressione, può starci, a volte. È già meglio che ignorarli del tutto, gli ammortizzatori auto, ma altre volte invece no, non vale proprio come metodo, per capire se gli ammortizzatori sono da sostituire. Ecco allora una sintetica guida per conoscere gli ammortizzatori dell’auto, che non è sempre detto si debbano cambiare, spendendo tanto, alcuni si possono anche rigenerare o sostituire con ammortizzatori revisionati e migliori di quelli scarichi.

Cosa sono e a cosa servono

L’ammortizzatore è un dispositivo di natura meccanica, che supporta il compito delle sospensioni auto nel rispondere alle molte forze fisiche in gioco durante la marcia. In principio l’ammortizzatore era fatto da una parte idraulica e molla a contrasto, evoluto poi negli anni fino a oggi dove, secondo i casi, può essere finemente controllato in modo elettromagnetico. Gli ammortizzatori aiutano a rendere stabile l’auto quando varia il carico, in accelerazione e frenata, ma anche in curva. Nella normale marcia poi, servono a minimizzare urti sull’insieme del corpo vettura e vibrazioni per gli occupanti. Contano quindi sia per il comfort sia per la sicurezza, influenzando l’appoggio degli pneumatici e la risposta telaistica.

Tra i vari tipi di ammortizzatori “classici” ci sono quelli a molla, spesso regolabili, nel precarico o per l’altezza da terra dell’auto; gli ammortizzatori monotubo, doppio tubo o con serbatoio, al cui interno si possono muovere pistoni (liquidi, oli o gas ne variano il tipo di risposta quando il pistone scorre in mezzo agli stessi). I migliori ammortizzatori auto non esistono, in assoluto, dipende dall’applicazione. In genere le grandi Case equipaggiano ogni modello con l’ammortizzatore più adeguato per l’utilizzo medio dei clienti, lasciando a volte margine di miglioramento per certi usi, più intensi o sportivi (es. ammortizzatori aftermarket o tuning).

Controllo e manutenzione

È difficile per un automobilista controllare lo stato degli ammortizzatori, rendersi conto di un loro piccolo malfunzionamento. Si tratta di una verifica che molti autoriparatori nemmeno fanno, durante i tagliandi semplici. Eppure è sempre meglio avere certezza del loro regolare funzionamento, senza fidarsi troppo del classico “schiacciare” per vedere se il ritorno è uno solo e graduale (se i ritorni sono più di uno, o non uniformi, è segno di problemi). Salvo casi particolari o danneggiamenti, gli ammortizzatori delle normali auto non richiedono sostituzione o revisione prima dei 50.000 km, anzi, spesso sono efficienti per durata doppia. Il caso più noto è quello di ammortizzatori scarichi, dove la risposta delle molle è troppo secca e non filtrata dal giusto carico idraulico (olio, gas o altro che sia presente).

Gli effetti di un guasto agli ammortizzatori possono essere anche seri. Dalla minore stabilità dell’auto alle vibrazioni, fino al rischio serio di incidente, per velocità elevate e risposte inattese o carenti degli stessi. Bloccaggio ruote, sbandamenti, minore tenuta e persino ribaltamento sono episodi potenzialmente legati all’uso estremo di un’auto che abbia sospensioni e ammortizzatori non a posto, da cambiare.

Per la sostituzione o anche il solo smontaggio di verifica degli ammortizzatori auto, è dovuto l’intervento di un autoriparatore, anche se per molte auto generaliste l’operazione non è complessa. L’auto deve essere sollevata, la viteria di fissaggio potrebbe necessitare di additivi, per la rimozione e il fissaggio, una certa forza potrebbe servire in ogni fase del lavoro, magari combinato di due persone. Quando si smonta e rimonta anche un solo ammortizzatore, è spesso consigliato dare una visione e, in caso, calibrazione, alla parte di sospensioni in generale (es. integrità, fissaggi e convergenza). Non ultima la verifica, anche doppia, delle coppie di serraggio per ogni punto dell'ammortizzaotore e delle sue parti collegate.

Costo

Dato il grande evolversi di modelli e tecnologie negli ammortizzatori auto, è impossibile dare un preventivo di spesa certo oggi giorno, per la loro manutenzione o sostituzione. Il controllo è in genere molto economico, visivo e fisico, piuttosto che diagnostico, per quelli a controllo elettronico. Il fai da te, generalmente non consigliato, può fare risparmiare molto ma è fattibile in sicurezza solo per modelli di ammortizzatore molto semplici. In ogni caso, il costo è variabile dall’ordine di qualche centinaio di euro fino a dieci volte tanto, per auto premium con sistemi evoluti (onerosi sia nella manodopera sia nell’attrezzatura necessaria).

Nella scelta, pur volendo limitare il costo di sostituzione ammortizzatori auto, meglio non ricorrere ad ammortizzatori usati senza intendersene, senza garanzie degli stessi. Piuttosto, per risparmiare, esistono ammortizzatori rigenerati o revisionati da aziende specializzate che si possono cambiare con fiducia, risparmiando fino alla metà sul prezzo di listino a nuovo e avendo una minima garanzia.

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