Anche Renault in tribunale contro Carlos Ghosn

Anche Renault in tribunale contro Carlos Ghosn
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La Losanga si costituisce parte civile nel processo per le “spese pazze” dell’ex numero uno
25 febbraio 2020

Dopo Nissan, anche Renault va verso una richiesta dei danni a Carlos Ghosn sui reati ipotizzati dalla procura di Nanterre, che il 19 febbraio ha aperto un fascicolo sull’ex numero uno della Régie per diversi reati, tra cui distrazione di fondi aziendali, abuso aggravato degli obblighi fiduciari, uso indebito di beni aziendali e falsificazione di documenti.

Il costruttore transalpino ha detto di essersi costituito parte civile nel procedimento su Ghosn: «Facendo seguito a precedenti segnalazioni ed iniziative, la Società Renault SAS si è costituita parte civile al fine di far valere i suoi diritti e continuerà a collaborare pienamente con le autorità giudiziarie. Si riserva, altresì, la facoltà di richiedere il risarcimento danni in base all’esito delle indagini in corso», annuncia una nota dell’azienda.

L’indagine dei giudici francesi verte su alcune spese effettuate da Ghosn durante il periodo tra il 2009 ed il 2020, in cui era ex amministratore di Renault. Tra gli episodi poco chiari, si indaga su un fastoso ricevimento organizzato alla reggia di Versailles, formalmente per i 15 anni dell’alleanza Renault-Nissan.

Il sospetto è che Ghosn abbia organizzato la festa del 9 marzo 2014, costata ben 530.000 euro, non per celebrare l’anniversario dell’azienda da lui guidata bensì per i suoi 60 anni.

Un audit interno di Renault ha rivelato che 94 dei 154 invitati al banchetto preparato dal famoso chef Alain Ducasse erano parenti e amici del manager franco-libanese. Non era presente invece alcun dirigente di Nissan.

Un’altra indagine riguarda l’affitto da 50.000 euro, pare sempre pagato con fondi aziendali, del Grand Trianon per l'organizzazione nell’ottobre del 2016 del ricevimento per il suo matrimonio con Carole Ghosn.

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