Assicurazioni: gli italiani sono in quarta classe di merito

Assicurazioni: gli italiani sono in quarta classe di merito
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Secondo una recente indagine statistica gli automobilisti Italiani si trovano mediamente nella quarta classe della classifica bonus malus. I più virtuosi sono i cittadini veneti, con una percentuale di automobilisti iscritti in prima classe pari al 55,2%
8 maggio 2012

Un luogo comune piuttosto diffuso ritrae spesso gli italiani come automobilisti indisciplinati, che causano numerosi incidenti e provocano un aumento vertiginoso del costo delle polizze assicurative. Sebbene ogni luogo comune rifletta quasi sempre una minima parte di verità, un’analisi più accurata fornisce un quadro molto più articolato e maggiormente fedele alla realtà.

Secondo una recente indagine, emerge che gli automobilisti italiani si trovano mediamente nella quarta classe della classifica Bonus Malus delle polizze assicurative, mentre addirittura il 47% dichiara di essere in prima classe di merito.

Gli automobilisti che possono vantare la maggiore percentuale di iscritti in prima classe di merito sono i veneti (55,2%), seguiti dai molisani (53,2%) e dai valdostani (52,9%), mentre agli ultimi posti della classifica sono occupati dai pugliesi (39,8%),  preceduti da calabresi (41,7%) e da lombardi (42,5%).

Avvantaggiati forse da un numero maggiore di anni passati dietro al volante, gli uomini hanno mediamente una classe di merito migliore rispetto a quella delle donne. I primi si trovano in quarta classe, mentre il gentil sesso si ritrova in media in quinta.

Tra le diverse categorie, quelle che dichiarano in percentuale maggiore l'appartenenza alla prima classe di merito sono i pensionati (ben il 66%, ma in questo caso l'età aiuta a primeggiare), seguiti dai vigili urbani e dagli altri appartenenti alle forze armate (60,5%), mentre in terza posizione si trovano i dirigenti (57,8%).

Più sfortunati, e sicuramente penalizzati da un'età media più bassa, gli studenti (solo il 14,6% è in prima classe, dato che comunque comprende anche chi ha usufruito dei vantaggi della legge Bersani), gli operai e i disoccupati, rispettivamente con il 44,8% e 46,7%.

 

Fonte: Ansa

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