Auto aziendali, la tassa non s'ha da fare. O forse sì. Ma intanto: come funziona in Europa?

Auto aziendali, la tassa non s'ha da fare. O forse sì. Ma intanto: come funziona in Europa?
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  • di Luciano Lombardi
Secondo Matteo Renzi il governo depennerà il provvedimento dalla manovra. Ma quanto vale, oggi, la sua parola? In attesa di vedere quale strada deciderà di percorrere il governo, vediamo che succede altrove
  • di Luciano Lombardi
6 novembre 2019

“Nei giorni scorsi ci hanno accusato di essere sfasciacarrozze perché chiedevamo di cancellare provvedimenti sbagliati come l’aumento delle tasse sulle auto aziendali. Adesso che questa misura sbagliata è stata cancellata potremmo toglierci tanti sassolini dalle scarpe e chiedere che fine hanno fatto quelli che una settimana fa ci insultavano. Ma Italia Viva è nata per risolvere problemi, non per fare polemiche. E adesso possiamo dire che la tassa sulle auto aziendali non ci sarà. Avanti così! Buona giornata”.

Lo ha scritto oggi Matteo Renzi, qualche ora prima di quando abbiamo cominciato a scrivere questo articolo.

Per lui è cosa fatta, se non fosse che la coalizione M5S-Pd non fa che criticare duramente l'avversità del movimento renziano nei confronti della manovra e sconfessare la rilevanza del leader di Italia Viva.

Modelli diversi

Secondo gli ultimi dati disponibili, la maggior parte dei Paesi europei prevedono una tassazione speciale per le auto aziendali. Nella stragrande maggioranza dei casi - e sono inclusi qui anche Germania, Francia e Spagna - considera tassabile, in media, il 50 per cento del valore dell'auto aziendale e, tale valore, viene determinato tenendo conto del prezzo di acquisto o del prezzo di listino. Perché il 50? Perché si considera che l'utilizzo dell'auto aziendale da parte di un dipendente sia per metà legato alle attività lavorative e per metà per uso personale.

In Italia, tale percentuale è invece del 30 per cento, percentuale che il governo progetta di innalzare al 60 o addirittura al 100 per cento.

Renzi o non Renzi, vista la quantità di critiche e perplessità è comunque probabile che il governo decisa di sottoporre il provvedimento a una revisione, che potrebbe essere anche piuttosto profonda. In attesa di conoscere le reali sorti di quello che è indubbiamente uno dei fringe benefit più ambiti dai lavoratori dipendenti italiani, proviamo a vedere come funziona nel resto d'Europa.

Intanto, chiariamo una cosa fondamentale, visto che in questi giorni si è letto di tutto e anche del suo contrario: in predicato non c'è un possibile aumento delle tasse sulle auto aziendali, bensì in che percentuale tale benefit debba essere soggetto a tassazione. Tuttavia, sebbene non si tratterebbe di una una vera e propria nuova tassa, ciò che il dipendente paga per il suo benefit aumenterebbe di entità.

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