Bruxelles vuole il bando dei motori a combustione per flotte e noleggio già dal 2030: è scontro con Berlino

Bruxelles vuole il bando dei motori a combustione per flotte e noleggio già dal 2030: è scontro con Berlino
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Bruxelles rilancia la sfida green: dal 2030 solo auto elettriche per noleggio e flotte aziendali. Ma Berlino si ribella: “Proposta irrealistica”
21 luglio 2025

Secondo quanto riportato dall’edizione domenicale della Bild, la Commissione europea starebbe preparando un regolamento che imporrebbe alle società di noleggio e alle flotte aziendali l’obbligo di acquistare esclusivamente auto elettriche già a partire dal 2030. La misura rappresenterebbe un anticipo di cinque anni rispetto al divieto di vendita di veicoli endotermici previsto per il 2035.

L’iniziativa, ancora in fase di studio, mira al cuore del mercato europeo dell’auto: attualmente, infatti, circa il 60% delle nuove immatricolazioni riguarda proprio vetture destinate alle flotte o al noleggio. Concentrare su questo segmento le politiche di decarbonizzazione significherebbe generare un impatto immediato e rilevante, sia in termini di riduzione delle emissioni che di rinnovo del parco circolante.

Il provvedimento rientrerebbe nel più ampio Piano d’Azione per il rilancio dell’industria automotive, già oggetto di indiscrezioni nei mesi scorsi. A sostenerlo apertamente ci sono diverse ONG ambientaliste, tra cui Transport & Environment (T&E), mentre le reazioni degli operatori del settore sono tutt’altro che entusiaste.

Molte società di noleggio si stanno già sfilando dalla corsa all’elettrico: gli alti costi, i dubbi sulla domanda e la scarsità di infrastrutture di ricarica hanno spinto alcune a rallentare o addirittura sospendere l’acquisto di Bev (Battery Electric Vehicles). Un segnale d’allarme che rischia di pesare sull'efficacia e sull'accettazione del nuovo regolamento, che dovrà comunque passare il vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio Ue.

Berlino guida la rivolta: “Proposta scollegata dalla realtà”

La reazione più dura è arrivata dalla Germania, il Paese che più di ogni altro rappresenta l’industria dell’auto in Europa. Il ministero federale dei Trasporti ha dichiarato senza mezzi termini: “Respingiamo fermamente questa ipotesi e abbiamo già comunicato la nostra posizione negativa anche alle compagnie di autonoleggio”.

Il fronte del no si allarga anche all’associazione dei costruttori tedeschi (VDA), che per voce della presidente Hildegard Müller ha denunciato le enormi disparità geografiche nello sviluppo delle colonnine di ricarica: “Fissare obiettivi è una cosa, metterli in pratica è un’altra. E in questo, l’Ue ha molto da fare”.

Ancora più tranchant il commento di Tilman Kuban, parlamentare della CDU: “Chi propone un bando europeo dei motori a combustione per le auto a noleggio dal 2030 ha perso il contatto con la realtà”. Mentre Markus Ferber (CSU) è arrivato a scrivere direttamente alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, chiedendo di ritirare la proposta.

Anche dal fronte imprenditoriale si levano voci critiche. Nico Gabriel, CEO della società di noleggio Sixt, ha avvertito: “Anticipare il bando al 2030 è impraticabile. I turisti smetteranno di usare auto a noleggio e i consumatori non potranno permettersele. Manca un’infrastruttura di ricarica adeguata e i costi aumenteranno”.

Il nodo, ancora una volta, è quello di una transizione che corre più veloce della realtà, almeno in alcune aree d’Europa. E se l’obiettivo della decarbonizzazione resta cruciale per il futuro del continente, la sua gestione richiederà un equilibrio delicato tra ambizione politica, sostenibilità economica e accettazione sociale.

L’estate si preannuncia calda a Bruxelles: entro poche settimane, la Commissione dovrà decidere se procedere con la proposta. Ma il fronte dei contrari sembra già compatto, e pronto a dare battaglia.

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