CIR 2018-8. 2 Valli. Il “fantasma” di Rossetti (Hyundai)

CIR 2018-8. 2 Valli. Il “fantasma” di Rossetti (Hyundai)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Mentre è in pieno svolgimento il confronto finale che assegnerà il Titolo Italiano, a vincere la prima tappa è uno dei “trasparenti”. Campedelli è fuori, vantaggio Andreucci su Scandola. Grande Crugnola, Pollara fuori in un drammatico (spettacolare) incidente
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
13 ottobre 2018

Verona, 12 Ottobre. L’atmosfera è rarefatta, surreale. Si fa fatica a adattare il respiro all’”altitudine”, alla sospensione dei contenuti di un Campionato Italiano Rally “dopato” dagli scarti, che premiano chi non è… affidabile, dai coefficienti, ditemi voi perché un Rally uguale agli altri deve valere una volta e mezza, dai “trasparenti”, quei piloti/navigatori/macchine che, poiché non hanno pagato l’obolo di iscrizione al Campionato, non prendono punti ma impediscono agli iscritti di acquisire ai fini dell’Italiano i punti della posizione che vanno a occupare. Boh, più bravi in matematica e in integrali se vogliamo capirci qualcosa, o raffinatissimi psicologhi per entrare nella mente di dio. Dicono che l’Italiano risulta persino più incerto e interessante del Mondiale, perché qui sono in quattro, pardon “erano” in quattro, a contendersi il Titolo nell’ultima Prova e “là” sono solo tre. Sì, ma anche accettando di fare le dovute proporzioni, il Mondiale fa conti semplici, tutte le Prove sono davvero uguali e se ci sei… ci sei e prendi o non prendi i punti che ti sei guadagnato o che non sei riuscito ad agguantare.

Poi, il resto, tutto bello. Verona con il bel tempo, le sue colline alla seconda, eccezionale fioritura, le sue… il suo Due Valli è un’aria eccezionale, un Rally bellissimo incastonato in uno scenario fantastico. Niente di meno. È un bicchiere di Amarone sulla Piazza delle Erbe per riflettere e “riordinare” le idee mentre il Rally riordina le sue vicende e si lecca già le ferite, “amarone” débacle della prima ora che interferiscono con la fluidità del crescendo che ci aspettavamo. Se c’è un palcoscenico degno del gran finale del CIR questo è meritatamente Verona, e se qualcuno se la prende con Scandola per il fatto che sia il Rally di casa sua, forse dovrebbe invece andare a suonare al campanello a Erbezzo per aver dato un senso all’Italiano qui. Prima tappa, due Erbezzo e la Prova spettacolo cittadina Città di Verona, esteticamente declassata dal parcheggio del Bentegodi. Fanno tre classifiche e cinquanta chilometri tra pomeriggio e sera, è già successo di tutto e… non è successo niente.

Pronti via. Prima Erbezzo, ventidue chilometri di curve in quota. Bella è dir poco. Poche curve appena, Scandola, Andreuccci… si sgranano gli Equipaggi in ordine di situazione dell’Italiano. Campedelli passa molto bene, Pollara, che ha vinto lo Shakedown del mattino, benissimo. Ma non dura. A Campedelli si ferma la Fiesta powered by M-Sport, Pollara finisce con la seconda Peugeot Ufficiale distrutta e incastrata tra rocce e alberi. La Speciale è fermata, chiaro, il padre di Marco entra in senso contrario spaventato. Le radio rimbalzano gli estremi di un dramma, che poi per fortuna si diluisce in un brutto spavento. La 208 T16 è distrutta e in quella posizione così innaturale evoca l’incidente dell’anno del WRC. Pollara finisce in ospedale, una brutta lacerazione al volto, ma secondo il chirurgo plastico non diventerà lo Scarface di Prizzi. Lo tengono in osservazione di rito, lui e Giuseppe Princiotto che ha preso una gran botta. Di Campedelli non si sa nulla, ovvero non si sente niente perché l’incidente di Pollara “copre” il guasto della Ford. Poi, più tardi, arriva un tizio al Parco Assistenza. “Abbiamo avuto una gran sfiga…” Chi, che cosa? “Sì, sì, una sfiga incredibile non sappiamo come ci sia potuto succedere…” Non è pilota, non navigatore, non necessariamente un tifoso o un appassionato, ha insegne di mestiere sul giubbotto, ma nessuna veramente indicativa. Ma chi sei, di chi parli? Alla fine si “sbottona”. Campedelli… centralina. “E pensare che quel motore viene dall’Inghilterra…” Sa tutto lui. Insomma un problema, un guasto, Campedelli incolpevole. Ma fuori. Il suo Campionato Italiano finisce qui. Fine della partecipazione allo “scozzo” finale. Se la vedono Scandola, Andreucci e Crugnola.

Andrea Crugnola. Sinceramente non capisco bene. È il meno favorito, il più distante, potrebbe già accontentarsi di aver rilevato la posizione di Campedelli e fermarsi dopo aver conquistato già alla prima Speciale il terzo gradino del podio del CIR. Invece no, Crugnola e Danilo Fappani stanno facendo un “garone”. Bellissimo. Hanno vinto la seconda Erbezzo. Sempre lì nelle altre due. Capito, il terzo posto se lo vogliono meritare. Non basta aver già dato dimostrazione di grande talento e forza, di velocità e “tenuta”. Ci vuole una vittoria. Ecco cosa sta inseguendo il Pilota. Crugnola è secondo a meno di quattro secondi dal vertice, e dietro a Crugnola, Andreucci e Scandola, nell’ordine e separati da tre secondi appena. Andreucci ha fatto meglio nella prima Erbezzo e nella Città di Verona (chissà cosa gli avrà preso), nella seconda Erbezzo stesso, identico tempo per entrambi. Ecco i due che si giocano il Campionato. Scandola giù dalla Fabia di Skoda Motorsport Italia sembra rilassato. Chissà cosa succede in “cabina”. Andreucci fuori dalla 208 T16 di Peugeot Sport Italia sembra agitato. Ma i tempi e il controllo della posizione sembrano garantire che una volta allacciate le cinture il “Deca” sappia spegnere le paturnie. Al momento Andreucci è in vantaggio, ma poi è così roba da poco quando mancano ancora cento chilometri e otto Speciali… dietro ai “duellanti”, Michelini, Chentre, Dalmazzini.

Ah, un’ultima cosa. In testa al 36° Due Valli, due vittorie parziali contro la sola di Crugnola, c’è Luca Rossetti con Eleonora Mori, Hyundai i20 Motor in Motion e targa Alzenau. Non è una novità né deve stupire. Già l’anno scorso ci fu questa “interferenza”, quella volta con una Skoda di PA Racing e Matteo Chiarcossi, Rossetti si aggiudicò la trentacinquesima edizione del Rally. C’è un solo problema, il bravissimo Rossetti, già primo quest’anno a Lirenas, Taro, Valtellina e Bassano, e primo anche nel IRC, è “trasparente” al CIR, nel senso che non è iscritto all’Italiano, non prende punti ma li toglie complicando la matematica. Certo non è colpa sua. Andiamo avanti. Come dicevamo, è solo il primo terzo del Rally.

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