Coronavirus: i costruttori fermano la produzione in Cina

Coronavirus: i costruttori fermano la produzione in Cina
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Daniele Pizzo
Sospese le attività nella maggior parte degli impianti per almeno altri dieci giorni
31 gennaio 2020

La quasi totalità i costruttori ha dichiarato di aver fermato temporaneamente le fabbriche in Cina su richiesta del Governo di Pechino per contenere i possibili contagi dell’epidemia di Coronavirus.

Dopo l’annuncio di Toyota, Honda, General Motors, Nissan e PSA, che hanno stabilimenti proprio a Wuhan, cioè l’epicentro dell’epidemia, anche molte altre Case sospendono la produzione a scopo precauzionale.

Il Gruppo BMW prolungherà le vacanze del Capodanno cinese negli stabilimenti di Shenyang di una settimana, fino al 9 febbraio, oltre ad aver limitato i viaggi di lavoro per contenere il virus.

Il Gruppo Volkswagen, che è la più grande Casa automobilistica straniera presente in Cina, ha chiesto a circa 3.500 dipendenti a Pechino di lavorare da casa per due settimane, a partire dal primo giorno successivo alle vacanze del Capodanno dal 3 febbraio al 17 febbraio.

Volkswagen ha dichiarato giovedì che la sua joint venture con FAW Group non riprenderà la produzione prima del 9 febbraio, mentre gli impianti di Shanghai che opera con SAIC Motor riprenderanno la produzione il 10 febbraio. Le consegne pianificate ai clienti rimangono invariate, ha dichiarato la società in una nota. La Cina è per VW il secondo mercato.

Pausa anche per Tesla, che di recente ha avviato la produzione in Cina della Model 3, ha fermato il suo impianto di Shanghai. La casa americana ha di recente lanciato un’iniziativa a sostegno dei propri clienti cinesi, offrendo ricariche gratis.

Ford ha in programma di riprendere la produzione il 10 febbraio presso le sue strutture produttive in joint venture con Chongqing Changan Automobile a Chongqing e Hangzhou, ha riferito un portavoce della Casa statunitense.

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